| inviato il 14 Novembre 2017 ore 11:53
“ E' stata ripresa, come credo saprai, con un 8x10". Non è paeaggio questo? Paesaggio urbano, ma è lo stesso. „ omammammia!!! non è un paesaggio quello!!!! E' uno still life! Li non c'è nulla che non sia controllato manco il taxi e la neve!!! Se non mi credi vai a vedere i back stage di Crewdson. E per inciso è un tipo di fotografia che personalmente non apprezzo! |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:05
“ Quello che mi chiedo è il senso di questa corsa all'effettistica, lo scatto che ti deve tramortire di primo acchito, per poi lasciarti un senso di noia, di lì a poco... „ Dovrebbe risponderti Fortunato Gatto ma io provo a rispondere se fossi il fortunato autore di una delle sue immagini Siamo in un modo in cui tu fai uno scatto molto piacevole. Arrivo io, che sono un catenaccio e lo riproduco alla meglio, poi arriva Uly che è un fenomeno e crea una moda perfezionando la tecnica. A quel punto tutti percepiscono la tecnica e vedono il luogo e nel giro di due anni trovi batterie di fotografi che fanno la stessa immagine. Stessa location, stessa inquadratura... addirittura la stessa luce che è la stessa luce che hanno nelle foto fatte in un altro continente (e qui sono d'accordissimo con te). Poi arriva Fortunato Gatto che ha una mente più visionaria... più da sognatore se vogliamo! E nella stessa inquadratura vede la possibilità di creare qualcosa di diverso. Non è reale ma un'interpretazione romantica di quello che vede. E qui per me si vede il genio ovvero vedere quello che c'è e che è nascosto perché siamo abituati a ragionare solo sulle dimensioni reali. Allora pieghi il tempo e torni in dietro sul suo percorso. Metti nello stesso frame velocità di scorrimento diverse per permettere agli elementi di dipingere una realtà diversa. Ovviamente è riduttivo e personale. Però io lo preferisco a una foto di Crewdson dove si mette in scena un set grazie a delle capacità economiche illimitate. Fra l'altro questo è lo scatto che meno rappresenta l'autore. Se vogliamo ha fatto cose più significative anche se non centrano con un paesaggio:
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| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:07
Ma siamo un filo OT??? |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:11
non capisco perchè una foto astratta sia più apprezabile di una posata e strutturata, sono comunque due 'alterazioni' della realtà e la raffigurazione di un'idea, di una visione dell'autore, sono solo i gusti che dettano la differenza di giudizio; ed è comunque l'equivoco di fondo della fotografia. comunque sì mi sa che siamo ot, ma è una discussione molto interessante. |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:13
“ foto di Crewdson dove si mette in scena un set grazie a delle capacità economiche illimitate „ un po' riduttivo pensare alle foto di Crewdson semplicemente dal lato delle illimitate capacità economiche...i suoi lavori a me fanno respirare l'odore di un autentico visionario... ...senza quelle visioni, le risorse economiche a sua disposizione non produrrebbero probabilmente gli stessi risultati ma sì, effettivamente siamo OT...però è un OT costruttivo questa volta |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:13
Credo che stiamo parlando di due mondi completamente diversi. Non ho mai messo in dubbio le capacità grafiche dell'autore da te citato, ha una sua personale visione del paesaggio e tale visione va rispettata. Poi incontri o meno il gusto mio o di chiunque altro, credo che la cosa interessi poco. Crewdson come autore: fermo restando l'influsso della Sherman o della pittura di Hopper, ha inventato un genere. E' questo è innegabile. Poi come per Gatto, la cosa può emozionare, come succede a me, o lasciare indifferente, te. Ma qui si va sul gusto personale e nulla c'entra col discorso di partenza. Quello che volevo dire è che in un genere di scatti come questo, dove tutto è controllato alla perfezione, la perfezione anche nel dettaglio, serve. |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:21
“ non capisco perchè una foto astratta sia più apprezabile di una posata e strutturata „ per il semplice motivo che è una mia opinione personale come precisato e non vuole essere una legge di fisica quantistica. Infatti dici bene si parla di una visione dell'autore e questa visione non ha nulla a che vedere col formato o con il dettaglio che si può ottenere. Si parla di mezzi e di possibilità che questi ti danno. e qui torniamo in tema... Per questo motivo ritengo che una esposizione multipla in camera sia più funzionale di un PS a metà! Lo stesso vale per il focus staking per coloro che fanno still life commerciale (fermo restando che qui si può fare con lenti apposite o fusioni in post). Se poi questa tecnologia permetterà risultati fiki anche nel landscape ben venga! Certo ora non mi straccio le vesti e lo considero abbastanza inutile (sempre di landscape parlo). Edit per Maserc: non mi permetto di criticare Credwson... ci mancherebbe. Solo che si parla di utilità di PS nel landscape e io ritengo che l'autore in questione non sia ne un paesaggista ne abbia bisogno del PS per interpretare le sue "visioni". Da qui il budget illimitato. Se uno può noleggiare due gru di 30 mt per appendere dei riflettori, secondo voi ha bisogno di farsi le pippe che ci facciamo noi sul PS?  |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:27
ok abbiamo appurato che la tua visione del paesaggio passa per esposizioni multiple e la mia per la maggior fedeltà possibile di dettaglio e toni... “ io ritengo che l'autore in questione non sia ne un paesaggista „ Permettimi di dissentire. Da come compone le immagini si capisce che il paesaggio lo interessa e non poco. Dagli scorci colti in molte delle sue immagini, viene fuori la natura del Massachusetts. "Cathedral of the pines", ha la natura come palcoscenico per le sue messe in scena. Nelle sue dichiarazioni, esordisce dicendo che la sua priorità è quella di creare una bella immagine, che poi farcisce di significati più o meno chiari, volti ad aumentare il pathos dell'immagine. |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:29
“ Se parliamo tanto per aprire la bocca è un discorso, se invece vogliamo esprimere la nostra opinione con competenza suggerisco di provare il pixel shift, poi trarne le conclusioni. „ Secondo me stai parlando a vanvera tu perché qui si parla di paesaggio naturale e non di frutta che è pure fuori fuoco. Ripeto... tanti test casalinghi che alla fotografia servono nulla. |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:30
“ ok abbiamo appurato che la tua visione del paesaggio passa per esposizioni multiple „ insomma... io le esposizioni multiple le faccio pochissimo e solo per recuperare le luci che altrimenti non riuscirei a gestire. |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:37
Le esposizioni multiple on board, nel paesaggio, serve per effetti creativi. Non vedo quale sia il problema. La prima ad aver utilizzato il blend in macchina è Sandra Bartocha, se non conoscete andate a guardar i suoi lavori. Mi fa ridere che vi scandalizza un effetto creativo on camera per poi andar a commentare positivamente chi spiaccica elementi, luce e soggetti inesistenti in foto banali di paesaggio, trite e ritrite. Non tollerate le foto ''diverse'' |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:42
Antonio a me scandalizza il fatto di non essere riuscito a far passare un messaggio chiaro. Dovrò fare mea culpa sulla maniera di esprimermi in forma scritta. Non mi pare di aver scritto che le esposizioni multiple debbano essere condannate sulla pubblica piazza. Ho semplicemente scritto che nella mia visione del paesaggio, mescolare immagini riprese in tempi diversi, contraddica il significato di fotografia come rappresentazione iconica di un singolo momento. |
| inviato il 14 Novembre 2017 ore 12:43
“ La prima ad aver utilizzato il blend in macchina è Sandra Bartocha „ no ti prego Quando si faceva a pellicola la Sandrona culona manco era nata |
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