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Perché si cerca ancora l'obiettivo Vintage Parte IV


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avatarsenior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 19:36

Io preferisco i Leitz anni 70-80.I vetri venivano prodotti nella loro vetreria interna....
Crogioli di platino...raffreddamento lento lento.
Oggi spediscono tutto a Schott ( Zeiss) o Hoya..... e poi assemblano.

avatarsupporter
inviato il 28 Settembre 2014 ore 19:49

Due obbiettivi veramente straordinari, le industrie ottiche tedesche sfornavano autentiche meraviglie, poi i giapponesi hanno fatto saltare il banco .


Negli anni '60 hanno puntato molto sui prezzi competitivi, agevolati dal fatto che all'epoca la manodopera in Giappone costava molto meno che in Europa.
Poi, in particolare i dirigenti della Nippon Kogaku hanno dimostrato un notevole tempismo, facendo uscire la reflex F al momento giusto: nel '59 (io e lei abbiamo la stessa età).
Per la verità la Contarex è uscita un anno prima:
www.marcocavina.com/attrezzatura_fotografica/contarex/00_pag_generale.
Macchina eccellente con magnifiche ottiche Zeiss, ma non ha avuto lo stesso successo, forse ci ha giocato il prezzo.
Quelli della Leitz, ne abbiamo già parlato, sono arrivati troppo tardi con la Lecaflex (futuro sistema R); probabilmente hanno dormito sugli allori dello straordinario successo delle loro telemetro. Per lo meno hanno avuto il buon senso di non dismettere il sistema M, a differenza di Zeiss che ha cessato la produzione delle Contax a telemetro nel '62.
Un punto di forza della Nikon F era anche il sistema modulare che le conferiva notevole flessibilità: possibilità di cambiare il pentaprisma, di metterci motori e dorsi con caricatori ecc. Concetto probabilmente mutuato dalle medio formato come le Hasselblad:
E poi c'era la leggendaria robustezza, che la rendeva adatta a impieghi particolarmente gravosi:
miles.forumcommunity.net/?t=54366847
nikonrumors.com/wp-content/uploads/2013/07/This-Nikon-F-saved-Don-McCu

Quando si parla di Garda vedrei bene anche una citazione di Catullo, per la sua dimora benacense aveva scelto un posto incantevole.


Mi pare che sia controverso il fatto che quella casa fosse proprio la sua...
ma potrei sbagliarmi, non ho mai approfondito...

Io preferisco i Leitz anni 70-80.I vetri venivano prodotti nella loro vetreria interna....
Crogioli di platino...raffreddamento lento lento.
Oggi spediscono tutto a Schott ( Zeiss) o Hoya..... e poi assemblano.


Probabilmente era un onere che una Casa delle dimensioni della Leitz non poteva permettersi.
Mi pare che in tutto il mondo siano rimaste quattro società a produrre vetro ottico.

avatarsupporter
inviato il 28 Settembre 2014 ore 21:06

Ho fatto una breve ricerca Web e ho trovato 5 società (ho sbagliato per difetto) che producono vetro ottico; poi magari ce n'è qualcun'altra che non conosco...
In questa tabella dal sito ufficiale dell'Hoya:
www.hoya-opticalworld.com/english/products/crossreference.html
vengono elencate HOYA, SCHOTT, OHARA, HIKARI e CDGM

Il sito di Hoya:
www.hoyaoptics.com/

Questa è la tedesca Schott che, come ha scritto Giuliano, appartiene a Zeiss:
www.schott.com/italian/index.html

I siti ufficiali di Ohara:
www.oharacorp.com/
www.ohara-gmbh.com/e/katalog/downloads/techinfo_e.pdf

La Hikari appartiene al keiretsu Mitsubishi, al pari di Nikon, quindi è scontato dove quest'ultima si rifornisce di vetro ottico:
www.mitsubishi.com/php/users/category_result_info.php?lang=1&click_id=

Poi c'è l'americana CDGM:
www.cdgm.eu/CDGM/CDGM.html
www.cdgmglass.com/

avatarsenior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 21:51

Oggi, spinto dalla voglia che mi avete fatto venire, ho rispolverato il vecchio helios 44-2 e provato a fare qualche foto... Penso di aver confermato che queste lenti non fanno per me:(

avatarsenior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 22:07





!00 apo-macro Leitz 2,8R
F. 4,0

avatarsenior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 22:11

Nicola insisti, ci vuole pazienza.

Non saprei dire se Leica con il sistema R sia arrivata tardi, certo che in quel momento il duopolio Nikon Canon non esisteva e c'era spazio per molti produttori. Ricordo che molti la consideravano più giapponese che tedesca, vero o falso che sia, questo ne sminuiva non poco il fascino teutonico. Leica M era unica, R un pò meno. Quello che non riesco a ricordare sono le strategie di marketing adottate dalla casa, fino a quel momento erano state pressochè perfette. Adesso si considerano guru del settore personaggi che ti vendono il tablet o il telefonino come se fossero chissà che novità e dopo sei mesi sono già vecchi e non valgono quasi nulla. Un tempo invece Leica costruiva prodotti di pregio destinati a durare e a mantenere il loro valore.

avatarsenior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 22:30





Leitz apo-macro 100 2,8R
F.4,0
Nel sistema R le macchine erano delle Minolta, ma le ottiche erano tedesche come quelle del sistema M.
Martedì mi arriva l'Otus 85 1,4 .....speriamo che vada almeno come il 100 apo Leitz....

avatarjunior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 22:30

Mi associo all'incoraggiamento di Stefano per Nicola!
Non farti scoraggiare se trovi l'uso di quell'ottica un po' macchinoso, se insisti un po' nell'usarlo sicuramente tirerai fuori qualcosa di interessante!
Guardando il tuo profilo vedo che sicuramente hai tutti i numeri in regola per farlo, al contrario del sottoscritto super principiante... Sorriso

user12181
avatar
inviato il 28 Settembre 2014 ore 22:53

" fluctibus et fremitu adsurgens Benace marino"

Virgilio, Georgiche, lib. II, v. 160.

Non provo a bluffare... mi sembrava che fosse Virgilio ma il riferimento così puntuale l'ho trovato copiando la citazione e incollandola su Google.
I motori di ricerca sono uno strumento formidabile, il guaio è che rendono le cose troppo facili, il che comporta alcune controindicazioni.


Naturalmente anch'io l'ho preso da internet... (non è la prima volta che lo cito). Non l'ho mai letto in latino (non so al liceo, ma non credo). Ci sono arrivato da Goethe che cita il passo a memoria nel "Viaggio in Italia" (sostituendo qualche termine, mi pare) .

avatarsupporter
inviato il 28 Settembre 2014 ore 23:40

È bellissimo il racconto del primo viaggio in Italia di Goethe, compiuto tra 1786 e 1788 (l'ho appena controllato su Wikipedia - la mia memoria non arriva a tanto). L'ho letto più vent'anni fa, ma meriterebbe una rilettura.
Ricordo che sul Garda percorreva un lungo tratto in barca (del resto credo che le due Gardesane siano state realizzate molto più tardi, già nel '900), e aveva notato, lungo le rive, le piantagioni di limoni. Poi, per via di un improvviso vento impetuoso, sbarca a Malcesine, nel territorio della Serenissima (l'attuale riva trentina era sotto il dominio dell'Impero). Qui si sofferma a disegnare le rovine della Rocca Scaligera e viene circondato da dei locali infuriati che lo accusano di essere una spia austriaca; al che lui risponde di non essere un suddito dell'Imperatore ma bensì un cittadino della libera città di Francoforte; a questo punto gli "indigeni" si calmano. Goethe racconta l'episodio con una certa ironia e purtroppo qui gli italiani fanno un po' la parte delle macchiette, conformi a un certo cliché. Su tale soggiorno ho trovato questo:
www.casadigoethe.it/it/component/content/article/43/80-mostra-document
Poi, per recarsi a Verona, taglia attraverso le colline moreniche che separano il lago dalla Val d'Adige e, esaminando il terreno da studioso di scienze naturali quale è (un enciclopedico nella miglior tradizione settecentesca), giunge alla conclusione che tali alture avevano preso forma con il materiale accumulato da inenarrabili alluvioni in epoche remote.
Ora sappiamo che queste colline sono state formate dal terreno portato dai ghiacciai che hanno scavato i laghi alpini. Se consideriamo che la teoria delle glaciazioni non era ancora stata formulata, direi che il buon vecchio Wolfgang ci è andato vicino.

avatarsenior
inviato il 28 Settembre 2014 ore 23:56

Dovrei avere da qualche parte una diapositiva del busto di Goethe che si trova all'interno del Castello Scaligero di Malcesine.
Il Garda é tutto molto bello ed i miei posti dell'anima sul lago sono Gargnano, Torri del Benaco e Sirmione.
Mi piacciono molto anche Desenzano e Riva, dove gradirei andare come "buen retiro" cioé in pensione, se si decidessero a mandarmici...!

avatarsenior
inviato il 29 Settembre 2014 ore 7:50

In pensione si va solo se si sceglie un albergo economico, chi lavora nel privato di questo passo finirà i suoi giorni in azienda. Da bresciano frequentatore del Garda prediligo le sponde "avverse", la parte di competenza della mia provincia purtroppo è quella che più di tutte ha subito la pressione dei fan del cemento.

Martedì mi arriva l'Otus 85 1,4 .....speriamo che vada almeno come il 100 apo Leitz....

Attacco Canon o Fuji/Nikon?

avatarsenior
inviato il 29 Settembre 2014 ore 8:16

Attacco Nikon così lo posso usare anche su Canon.
Sei Bresciano? Mio padre è di Clusane sul lago di Iseo!

avatarsenior
inviato il 29 Settembre 2014 ore 10:01

Sì, sono bresciano, tuo padre è nato nel regno della tinca al forno, un piatto tipico di Clusane che di sicuro conoscerai meglio di me.
Sono curiosissimo di vedere all'opera la coppia Fuji/Zeiss,chissà che foto meravigliose.

avatarsenior
inviato il 29 Settembre 2014 ore 11:27

Grazie per l'aincorraggiamentoMrGreen ma credo davvero non faccia per me:) a f2 ho fatto 30 foto di cui solo una con il fuoco sull' occhio, nonostante il chip di conferma... Basta un respiro mio o della modella e già e fuori fuoco...Sorry

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