| inviato il 08 Maggio 2018 ore 23:09
“ senza creare fazioni del VECCHIO contro il NUOVO... „ Credo che siano in effetti insensate. Non foss'altro perché qualunque "vecchio" è stato nuovo e qualunque "nuovo" sarà vecchio. Per i "vecchi" attuali non va bene quel che è arrivato. Per Baudelaire il fotografo i quanto tale era un pittore mancato e nulla più. Compreso ovviamente Berengo Gardin. Ma sarebbe ugualmente un errore perdere di vista Rembrandt perché c'è Basquiat. Come per il tema di questo topic: criticare un orizzonte storto è miope, quanto lo è sdoganarlo urbi et orbi |
| inviato il 08 Maggio 2018 ore 23:13
“ Per Baudelaire il fotografo i quanto tale era un pittore mancato e nulla più. „ questa me la faccio tatuare sul braccio   |
| inviato il 08 Maggio 2018 ore 23:17
Il mio discorso era essttamente il contrario di quello che hai capito ermanno. Uno bravo fotografo scatta anche con le kodak usa e getta, uno mediocre con i mezzi di oggi puo' fare cose decenti. Il discorso vero e' (e non e' nostalgico anche perche' io ho un'eta' che quando ho iniziato a scattare c'erano gia le reflex digitali) che quando era difficile fotografare, in pochi lo sapevano fare. Ora e' facile, e infatti lo fanno tutti. Pero' e' come il valore nominale dei soldi, se iniziano a circolare troppi soldi, la cartamoneta che prima aveva un valore, ora e' cartastraccia. Spero di essermi spiegato. Tutto cio' sempre riferito anche ad un vuoto a livello di contenuti impressionante, soprattutta nella fotografia amatoriale. Forse l'appagamento presunto nel riuscire a raggiungere un grado di resa finale accettabile, non spinge a ricercare invece nei contenuti qualcosa di propositivo |
| inviato il 08 Maggio 2018 ore 23:34
“ quando era difficile fotografare, in pochi lo sapevano fare „ io invece mi sono reso conto che le cose vanno guardate non come numeri fissi ma come percentuali ed oggi come allora i mediocri rivestono la stessa percentuale... lo strumento moderno ha moltiplicato sia i bravi che i mediocri in egual misura. Il fatto maggiore è che, cosa detta e straripetuta anche da altri, oggi ci sono i forum, i social e mille canali di condivisione e quindi tutto è più visibile... del tipo "una volta i fotoamatori si sognavano di fare i matrimoni"... cosa falsa in quanto anche allora c'erano e il matrimonio dei miei genitori ne è una prova. io non vedo sinceramente alcun vuoto di contenuti; magari sbaglio, non sono perfetto e non mi reputo bravo... mi reputo un normale fotoamatore che scatta imitando altri perché di più non so fare e mi limito a scatti semplici perché di più non so fare ma, non credo che vi siano vuoti particolari rispetto al passato. io credo invece che proprio questa gran possibilità di divulgazione, social, scambi idee e quant'altro portino ad una grande crescita culturale in campo fotografico. Reputo che una volta non c'era nulla in più bensì ci fosse molto di meno e quindi i pochi "del mestiere" apparivano come gli illuminati perché parlavano una lingua sconosciuta ai più... oggi nell'era del digitale i concetti viaggiano veloci, la gente legge e si informa e fa propri i concetti consuma velocità superiore...ed i nostri figli saranno ancora più bravi di noi. Una volta lo strumento faceva la differenza, oggi no... SECONDO ME. Una volta per poterti permettere una certa crescita dovevi fare della fotografia il tuo mestiere altrimenti non potevi economicamente permetterti certi risultati; oggi invece scattare ed elaborare è molto più veloce ma anche molto più difficile (aumentano le possibilità ma anche la richiesta di perfezione). Boh, io credo che SOSTANZIALMENTE tra passato, presente e futuro non vi siano alcune differenze... tutto rimane invariato... siamo noi che cambiamo, i nostri occhi ed il nostro modo di vedere le cose ma il mondo è sempre quello. |
| inviato il 08 Maggio 2018 ore 23:36
Massimiliano, proprio perché sei nato in epoca digitale, forse vedi quella precedente in maniera non del tutto corretta. Credimi, certe considerazioni si facevano allora come oggi. Quando io ho cominciato c'erano le prime automatiche, quelle anni '70 per intenderci, e la fotografia diventava popolare. I "vecchi" di allora ci accusavano delle stesse cose: comoda averci l'esposimetro incorporato... Il vero passaggio, per me, è stato quello all'autofocus, più rilevante del digitale per certo versi (la 1D è molto meno diversa, da usare, rispetto a una EOS1 analogica, di quanto questa non lo sia da una F1). Allora ero più giovane e purista, e ritenevo che l'autofocus ammazzasse la fotografia: "facile così!". Eppure oggi pure quello è vintage, e per qualcuno è romantico. Io mi sono comprato di recente una F100, che oggi mi pare una vecchietta e una volta mi pareva fantascienza La fotografia amatoriale, credimi, non è più vuota di quanto lo fosse allora. Una cosa forse è effettivamente vera: avere più "limiti" porta l'ingegno ad aguzzarsi di più. Questo in qualche modo entra nelle cose e, a qualcuno, può far bene... (parere personale, sempre ) |
| inviato il 08 Maggio 2018 ore 23:43
Aggiungo una nota di colore.... Questa frase, "Il fatto è che ci sono pochi fotografi capaci di padroneggiare il proprio strumento. Al contrario, si fanno padroneggiare dal mezzo e si infilano in un interminabile inseguimento alla nuova lente, alla nuova carta, al nuovo gadget… Non stanno mai con un solo equipaggiamento abbastanza a lungo da impararne tutte le potenzialità” L'ha detta questo signore qui: immagina l'epoca
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| inviato il 09 Maggio 2018 ore 5:26
“ (la 1D è molto meno diversa, da usare, rispetto a una EOS1 analogica, di quanto questa non lo sia da una F1). „ Beh... Francè non puoi snobbare o dimenticarti della T90, ovviamente tranne l'af, per tutto il resto assai vicina alla eos 1. E comunque di un' era più avanti della F1. Magari tu hai fatto proprio quel balzo tra modelli, ma io che nell'armadio ne ho ancora 3... Non te la faccio mica passare. |
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