| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 10:05
“ Avrebbe senso specificare nella didascalia della foto, se post prodotta oppure no ? „ No il flusso di lavoro per pervenire ad un risultato può essere trattato in un topic apposito avente altre finalità; in questo topic, l'autore potrebbe spiegare il suo modo di lavorare e perchè per lo specifico lavoro, tutte cose che non sono riassumibili sbrigativamente da una didascalia. “ Nel forum, in parallelo a quel disco rotto che suona "la fotografia è la rappresentazione fedele della realtà" „ Disco rotto che suona fuori dal forum, tra persone che non conoscono la fotografia e quindi ci starebbe pure, brutto che giri ancora qui sul forum. Una fotografia non è una TAC e a meno che non si tratti di una prova avente finalità diagnostiche, di prova legale, etc. ha un diverso scopo: è una visione personale del fotografo. “ La composizione dei pigmenti è ben poca cosa se paragonata all'inganno insondabile della fotografia. „ Questo filone è in via di sviluppo. Per esempio sul fronte integrità, autenticità, non ripudio etc. mi sembra di ricordare che Nikon avesse messo in piedi qualcosa, poi non ne ho saputo più nulla. Questo non cambia i termini della questione ma può aiutare l'utilizzo degli scatti per altre finalità. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 10:25
Gente.. secondo me ci sono livelli (che magari non tutti di voi conoscono) dove EFFETTIVAMENTE la fotografia smette di essere una fotografia e diventa qualcosa di differente, perchè (reductio ad absurdum) allora anche un render 3d può essere considerato "fotografia" dato che magari le textures utilizzate sono fotografate e la fotocamera (seppur virtuale) è pur sempre una fotocamera.. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 10:27
un mio vecchio lavoro..
 e uno molto ma molto più vecchio
 possono essere considerate fotografie? | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 10:30
Una fotografia se non sottostà a specifiche regole tecniche come una TAC ad esempio (piano di scatto, posizione soggetto, etc.) è sempre realtà virtuale, realtà aumentata, chiamatela come volete. E' un modo di vedere dell'autore. C'è sempre un aggiunta dell'autore insindacabile. Non gli si può dire, questa si, questa no. Solo mi piace oppure no oppure abbastanza, cosa mi comunica, tra l'altro ancora giudizi del tutto personali. |  
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 11:46
@Rombro e @Andrea.taiana Dopo le domande e le risposte che hanno prodotto il nostri ragionamenti, si può capire che paragonando il leggere testo e leggere l'immagine, la maggior parte di chi frequenta questo forum nella lettura del testo riesce a capire i vocaboli qualcuno meno capisce anche le frasi ma restano veramente pochi che riescono a capire un intero concetto, questo si capisce leggendo nei post che si usa una frase o magari solo una parte di una frase per scrivere qualcosa che si vuole dire al di la del concetto da cui si è estrapolato una parte e il caso vuole che sia una questione in cui chi scrive ritiene più importante scrivere le sue verità invece che capire il concetto e dare una mano a sviluppare la discussione. Questo nella lettura dell'immagine non cambia, in un contesto del genere rapportato alla lettura del testo. Come tu Rombro hai giustamente detto ci sono richiami alle forme che ci siamo precostituite nel cervello. Quindi questo non porta a pensare che solo pochi riescono ad estrapolarsi da un concetto personale per capire un concetto non a senso unico ma aperto e complesso, ovvero chi sa gestire la complessità e chi no. Siamo tornati ad Alberto Manzi con la sua trasmissione "non è mai troppo tardi" in cui insegnava a leggere disegnando e quindi usare dei pittogrammi per migliorare l'apprendimento. Andrea.taiana Se prima era necessario l'alfabetizzazione ora siamo arrivati all'opposto dove la conoscenza che genera consapevolezza è un pericolo per chi deve imporre una strada da seguire, meno male che esistono le nuove generazioni e che ironicamente usino i pittogrammi di Instagram (come i disegni di Alberto Manzi) per esprimersi, anche perchè per chi vuol capire bastano poche parole, per chi non vuole capire anche un tomo di testo ben scritto non basta a spiegare. Come nel caso della vista, "non c'è cieco migliore di chi non voglia vedere" . Instagram ha un affluenza giovane e anche più istruita ad esempio di FB, con Meta ora tutto è come per incanto diventato a senso unico, ma ritengono sia meglio tenere le due cose separate per mantenere più pubblico e quindi più mercato. Il fatto che persone anche altamente istruite usino i pittogrammi è una forma di comunicazione dove non occorre perdere tanto tempo e si vuole essere istantanei e con pochi fraintendimenti se si sa leggere i pittogrammi. Per parlare di questioni culturali, di studio, di scambio di nozioni e materiali per lo studio di un progetto o anche per discutere una questione complessa usano un chat ristretta in cui chi partecipa concorre a sviluppare un concetto e non a mettersi in mostra o gareggiare a chi è più bravo. In sintesi: ogni uno di noi è più o meno consapevole di cosa sta vedendo o leggendo, ma non sempre si ha voglia di capire, non importa per quale motivo, importa se non lo facciamo e poi lascio perdere la questione narcisistica che non è nemmeno interessante ed é noiosa visto che porta sempre ad un punto l'IO. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 11:46
@Micomer, Ovviamente tale sistema nasce (o meglio nascerà e avrà senso di esistere) per foto che possono essere e diventare prove, sia per incolpare sia per discolpare qualcuno, foto che possono essere infamanti ecc... in questi casi è giusto, se la tecnologia lo permette, di verificare che una foto non sia stata taroccata o addirittura totalmente ricreata. Rendiamoci conto che tra poco foto e video create dall'AI saranno oltre che indistinguibili, la normalità. Purtroppo. In tutti gli altri campi "artistici" a nessuno fregherà niente. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 12:07
“ Stanno facendo la comparsa sistemi integrati nel corpo macchina di certificazione di autenticità. Questo fatto non è che l'ultimo disperato atto di difesa, per ora ma ne seguiranno altri, di un sistema strutturalmente indifendibile. „ Concordo. L'intento è in realtà tutelare la proprietà intellettuale. Insomma il copyright. Mi risulta anche che juza a volte richieda il raw dello scatto prima di assegnare un EP e pubblicarlo. E ciò per varie ragioni. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 12:20
dopo questo lungo (e interessante) thread.. io rimango ugualmente confuso, probabilmente perchè (lavorativamente) appartengo molto di più al lato "manipolativo" della comunicazione visiva e dell'arte in generale, mentre la fotografia (intesa come prendi in mano la macchina fotografica e componi quello che stai vedendo attraverso la lente) è soprattutto una passione e divento un po snob e "purista". | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 12:38
Ma non ci si può nemmeno incaponire su quali siano i limiti della definizione fotografica, diventa seriamente una roba da mentecatti. Anche perché uno che usa i mezzi a lui più congeniali per esprimersi, non ha certo il problema di essere in malafede spacciando un metodo per un altro, proprio perché gli interessa il fine, non altro. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 12:53
@Juza, ma veramente è così ? Discussione molto interessante. | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 12:58
Stefano, mi sa che il post sulle modelle ti ha fatto vacillare un attimo | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 13:21
Aahahaha Didascalia obbligatoria: "Fotografate come mamma l'ha fatte" | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 14:07
ah ah ah ah | 
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 14:25
è soprattutto una passione e divento un po snob e "purista". ******************************************** Non è snob e neppure purista, è semplicemente un modo diverso, e anche più congruo*, di intendere la fotografia. *) per un malinteso senso "artistico" di riprodurre la realtà esiste, da MILLENNI, la pittura... non c'era bisogno di inventare la fotografia! |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |