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Vanno bene le critiche alle illusioni collettive e alle idealizzazioni, ma sarebbe preferibile farlo senza proiettare all'esterno parti delle proprie “ombre”. Quanto a Imagine. Criticarla come se fosse causa di regimi sanguinari è una forzatura logica. Si rischia di confondere un ideale simbolico con le dinamiche politiche reali. Imagine non propone di “rendere uguali le persone”, né sul piano politico né su quello antropologico. L'uguaglianza evocata è un'uguaglianza di dignità, non di pensiero, stile di vita o convinzioni.
“ Criticarla come se fosse causa di regimi sanguinari „
Non ha scritto questo. Ha scritto che l'impostazione mentale e idealistica che c'è alla base di quell'"inno" all'uguaglianza, al di là della scorza buonista, cela comunque una forma di imposizione che è in qualche modo una forma di violenza. Se vogliamo essere onesti fino in fondo, non può esserci una forma di dignità/uguaglianza/giustizia universale, non solo per l'impossibilità di realizzarla, ma perché è proprio paradossale come concetto.
@Rombro, un'idea può proporre un valore (pace, dignità, rispetto) senza prevedere alcun meccanismo di imposizione. Imporre è un'azione, evocare è un simbolo. Confondere i due piani è un errore di categoria.
Imagine ha a che fare con un ideale, non importa se utopico o meno.
E quando un ideale anela ad una visione che coinvolge una moltitudine, sta mettendo da parte l'uomo come individuo pensante.
L'imposizione è già nella concezione e nel desiderio di vedere realizzato qualcosa che, per quanto accordi gran parte dell'umanità, non può mettere d'accordo tutti.
“ imagine parte da un presupposto sbagliato e che è alla base di tutti i regimi più sanguinari: pensare di far diventare uguali le persone. „
Angor (e Rombro che condivide questo giudizio), confondere l'uguaglianza dei diritti con l'imporre un pensiero unico da dittatura sanguinaria è l'errore che i più fanno. Pazienza!
“ accettare l'ingiustizia „
significa rassegnarsi! Ben diverso è sapere che l'ingiustizia governa il mondo ma partecipare alla costruzione di un mondo più giusto secondo il gramsciano pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
Comunque dato che di musica e canzoni si parla mi piacerebbe avere una vostra proposta di musica controcorrente.
Un ideale resta simbolico finché non diventa obbligo. Imagine parla di dignità, non di uniformità forzata. La violenza nasce dall'imposizione, non dall'immaginazione. Del resto, si chiama Imagine, non Impose.
Stavo vedendo anche il primo tempo della Nazionale: si fottano anche loro?
“ Si fottano entrambi :) „
Sfogati pure, può farti bene ;)
“ la gente sarebbe pronta ad ammazzare per realizzare il proprio ideale di giustizia... „
Gli ideali dunque son diventati armi di distruzione di massa! Complimenti!
Aspettiamo ancora vostre proposte musicali, Rombro e Angor: è questo il tema della discussione!
Io intanto vado avanti con "Prayer of the Mothers", una canzone, eseguita da un'artista israeliana (Yael Deckelbaum) insieme a madri palestinesi e israeliane che è un potente inno alla pace e alla coesistenza che cerca di superare le divisioni e unire le persone attraverso il dolore condiviso.
Nessuno sfogo, era solo per dire che non seguo lo sport.
“ Gli ideali dunque son diventati armi di distruzione di massa! Complimenti! „
No, gli ideali non sono esenti da forme subdole di violenza. Mi spiace, Fabbri', ma non sono il tipo che si accontenta di ragionamenti "che possano favorire il bene della massa". C'è troppa carne al fuoco in questa discussione...si rischia solo di dire banalità.
Sulla musica ci vorrebbe una discussione a parte, cosa che mi guardo bene dal fare visto il background del juzzino medio. Sorry.
Quando la convinzione supera la ragione, l'ideale diventa pericoloso. Comunque la canzoncina Imagine, da canzonetta frikettona, è diventata canzone eversiva.
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