| inviato il 07 Aprile 2025 ore 21:28
Miiiiii se siete complicati. |
| inviato il 07 Aprile 2025 ore 23:59
Nel periodo medievale, un fratacchione tedesco in pellegrinaggio a Roma per il Giubileo si fermò alcuni giorni sui colli romani. Lì assaggiò il buon vinello locale che gradì molto. Ispirato dai vapori dell'alcol coniò il seguente sillogismo: Qui bene bibit bene dormit Qui bene dormit non peccat Qui non peccat vadit in caelum Ergo Qui bene bibit vadit in caelum. |
| inviato il 08 Aprile 2025 ore 0:23
Amen |
| inviato il 08 Aprile 2025 ore 0:51
Prosit, casomai... comunque preferisco la leggenda - locale e che data al 1111 - dell'Est! Est!! Est!!! |
| inviato il 10 Aprile 2025 ore 3:57
Il nome di questo vino deriva da una leggenda, secondo la quale nell'anno 1111 Enrico V di Germania stava raggiungendo Roma con il suo esercito per ricevere dal papa Pasquale II la corona di Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche un vescovo, Johannes Defuk, intenditore di vini. Per soddisfare questa sua passione e scoprire nuovi sapori, il vescovo Defuk mandava il suo coppiere Martino in avanscoperta, con l'incarico di precederlo lungo la via per Roma, per assaggiare e scegliere i vini migliori in ogni luogo in cui passavano. I due avevano concordato un segnale in codice: qualora Martino avesse trovato del buon vino in una locanda, avrebbe dovuto scrivere "Est" (parola latina), abbreviazione di "est bonum", ovvero "c'è [vino] buono", vicino alla porta della locanda. Se il vino era particolarmente buono, avrebbe dovuto scrivere "Est Est". Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, ne notò l'eccezionale qualità e, per comunicarlo, decise di ripetere per tre volte il segnale convenuto e di rafforzare il messaggio con ben sei punti esclamativi: "Est! Est!! Est!!!" Il vescovo, arrivato in paese, condivise il giudizio del suo coppiere e prolungò la sua permanenza a Montefiascone per tre giorni. Addirittura, al termine della missione imperiale vi tornò, fermandosi fino al giorno della sua morte (avvenuta, pare, per un eccesso di bevute). Venne sepolto nella chiesa di san Flaviano, dove ancora si può leggere, sulla lapide in peperino grigio, l'iscrizione: «Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk». In riconoscenza dell'ospitalità ricevuta, il vescovo lasciò alla cittadinanza di Montefiascone un'eredità di 24.000 scudi, a condizione che ad ogni anniversario della sua morte una botticella di vino venisse versata sul sepolcro, tradizione che venne ripetuta per diversi secoli. Al vescovo è ancora dedicato un corteo storico con personaggi in costume d'epoca, che fanno rivivere questa leggenda. |
| inviato il 10 Aprile 2025 ore 3:58
Da wikipedia. Ecco io di lavoro farei volentieri il "coppiere". Figura professionale a me finora sconosciuta ma molto interessante |
| inviato il 10 Aprile 2025 ore 5:03
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| inviato il 10 Aprile 2025 ore 17:14
@ Ric. Faresti un lavoro di coppia e cioè lo " Scambista " ? Un saluto. |
| inviato il 10 Aprile 2025 ore 17:24
Buon pomeriggio Edmondo. Fosse per me un pensiero ce lo farei, anche se tra il dire e il fare poi ce ne passa. La mia morosa invece credo non sia d'accordo sulla questione, ma magari la vedo io così ed in realtà è più spinta di me! Tu invece come ti muovi per queste vie buie e lussuriose? Buona serata |
| inviato il 10 Aprile 2025 ore 17:43
Ora ho capito perché, voi, non dormite anche se - come in altro frangente ebbe a dire il T-800 - "io non potrei mai farlo"; perso come sono nelle mie occupazioni notturne con l'AI generativa che produce immagini (e non altro, eh!). |
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