| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 10:21
Esatto, penso che i giovani non abbiano mai fotografato così tanto come in questo periodo storico. |
user259808 | inviato il 08 Gennaio 2025 ore 10:26
Il vero boomer è il boomer che deve per forza giustificare i giovani, fino a paragonare la merda alla cioccolata (o Mozart a Tony Effe, se preferite) |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:19
“ Spesso invece mi sento dire che sono un × pechè ascolto musica con un impianto serio e non con le cuffiette da spotify. E me lo sento dire da gente che non ha mai provato a sentire la differenza. Va ben... non devo convincere nessuno e non mi interessa l'approvazione di uno di 20 annianche se la mia vecchiaia mi consente ancora di provare ad ascoltare l'Emo-Phonk brasiliano (si esiste veramente) che sentono ora i giovIni.. e mi approccio al loro mondo con umiltà cosa che quasi mai viene corrisposta. E questo è decisamente un problema educativo. „ Un impianto serio, per quanto di qualità indiscutibilmente superiore, è limitato, non posso usarlo la notte mentre tutti dormono, se non con delle cuffie, o quando sto sull'autobus mentre vado da qualche parte, o sulla spiaggia in estate, la musica in mobilità aveva già vinto sull'impianto serio già quando ancora andavo a scuola io negli anni 90...la qualità non sempre vince sulla praticità, nella fotografia ormai è la stessa cosa, uno smartphone viene preferito per fare foto a una macchina fotografica, ma per il puro e semplice motivo che il telefono lo hai sempre appresso e te lo porti in giro indipendentemente da dove vai, la macchina fotografica te la porti solo se sai che la userai...il discorso educazione è un'altra cosa, purtroppo o la pensi come loro o vieni etichettato come Matusalemme, non hanno vie di mezzo, ma qui come dici giustamente è un problema educativo e basta. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:26
Secondo me il periodo d'oro delle reflex analogiche fu negli anni 70 e 80 |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 11:26
(un thread, in mezzo a migliaia di thread uguali, in cui chi non usa o brama il top del top di ogni settore viene etichettato come babbeo dove a un certo punto, sempre in questo thread, si piange perché LORO etichettano e giudicano e sono maleducati. Si vola altissimo raga) |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 12:06
Pareri personali miei in merito alla questione: Un paio di negozi che bazzico e che vendono usato mi dicono che ci sono giovani (non tantissimi, eh) che acquistano vecchie macchine fotografiche analogiche (soprattutto vecchie reflex) e magari poi espandono anche il corredo di lenti e che ricercano addirittura pellicole scadute. Oggi la normalità quando scatti a pellicola è sviluppo con scansione, così possono fare post produzione e postare sui social. Quelli che che definiamo giovani e giovanissimi spesso non sanno nemmeno cos'è una macchina fotografica. Io ho un nipotino che ora ha 11 anni: quando viene a casa mia gli piace/ piaceva giocare con una vecchia Zenith non funzionante (quella gli do in mano, oh...!) che monta su un vecchio treppiede. Gli ho fatto vedere come mettere a fuoco, come caricare l'otturatore e lui finge di fare il fotografo scattando foto ai membri della famiglia o agli oggetti. I primi tempi guardava il dorso cercando di vedere su un inesistente display la foto appena fatta. Sono abituati così. Visto che si intrippava con questo gioco, un paio di anni fà gli ho regalato una compattina Nikon, di quelle che resistono agli urti e possono andare sott'acqua un metro e mezzo, insomma, senza troppe pretese. Niente di sofisticato ed adatta ad un bambino. Beh, il padre, mio fratello, 51 anni, l'ha presa e messa chissà dove. Mio nipote nemmeno si ricorda di averla... Una carriera di fotografo stroncata sul nascere? Magari no, ma se non si invogliano i giovanissimi (io parlo di mio nipote) a conoscere, a fare e magari poi a capire, come si può sperare che si interessino a qualcosa che in questo caso è la fotografia, ma che potrebbe essere qualsiasi altra cosa? Sarà che ho 56 anni, ma io l'onestissima instamatic di mio padre gliela vedevo in mano e la volevo usare, ed è grazie a quella che oggi ho album di ricordi delle vacanze con i miei genitori, di amici, dei miei nonni e dei miei zii e di persone che non ci sono più. Uno smartphone è sicuramente più immediato, polifunzionale ed oggi nelle mani di tutti. Come ha scritto qualcuno oggi la vita è più frenetica, tutti vogliamo tutto e subito, ed in grande quantità. Ed altrettanto freneticamente ce ne dimentichiamo. Quante foto (me compreso) abbiamo sul nostro smartphone? Migliaia credo. Quante ne resteranno? Quanti ricordi resteranno di queste migliaia di foto? Probabilmente è da vecchi stampare ancora le fotografie più belle, o quelle che si vogliono conservare; in questo caso io sono vecchio. MA secondo me sarebbe una bella cosa provare a far conoscere ai giovani e/o ai giovanissimi, che oltre ad uno smartphone c'è altro, c'è di più. Che non serve avere l'ultimo modello di macchina fotografica da migliaia di euro per fare foto (mi sa che pochi di noi hanno iniziato a fotografare con una F3 o F4 o una Leica nuova di pacca), che basta molto meno. Insomma, un cambio generazionale non avviene per magia. Io ci ho provato con mio nipote, fallendo, almeno per ora. Ma magari a qualcuno potrebbe riuscire. Ah, ultima considerazione poi la chiudo: secondo me bisognerebbe riprendere la cultura della stampa delle foto. Altrimenti tra pochi anni non si avranno più ricordi. I file digitali e gli Hard Disk durano meno di un album fotografico di 70 anni fà... |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 12:16
“ Un impianto serio, per quanto di qualità indiscutibilmente superiore, è limitato, non posso usarlo la notte mentre tutti dormono, se non con delle cuffie, o quando sto sull'autobus mentre vado da qualche parte, o sulla spiaggia in estate, la musica in mobilità aveva già vinto sull'impianto serio già quando ancora andavo a scuola io negli anni 90...la qualità non sempre vince sulla praticità, nella fotografia ormai è la stessa cosa, uno smartphone viene preferito per fare foto a una macchina fotografica, ma per il puro e semplice motivo che il telefono lo hai sempre appresso e te lo porti in giro indipendentemente da dove vai, la macchina fotografica te la porti solo se sai che la userai...il discorso educazione è un'altra cosa, purtroppo o la pensi come loro o vieni etichettato come Matusalemme, non hanno vie di mezzo, ma qui come dici giustamente è un problema educativo e basta.” Mi permetto di dirti che consideri sempre la faccenda in modo errato. Una cosa non deve per forza escluderne un'altra. Se così fosse parleremo di ideologie. Io faccio foto con ml FF, m43 e iPhone come ascolto musica (attenzione che non parlo di SENTIRE musica) sia con l'impianto che con le cuffie di notte. Perché dobbiamo sempre pensare che il nostro modo sia l'unico e migliore? Ma ripeto va capito se per hobby uno intende passare il tempo senza impegno o se vuol dire alimentare una passione. Perché nel primo caso è un modo per vincere la noia nel secondo e aspettare con ansia di finire il lavoro per seguire le nostre passioni. Sono cose diverse e da qui, mio modesto parere, nasce l'equivoco. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 12:37
“ Quante foto (me compreso) abbiamo sul nostro smartphone? Migliaia credo. Quante ne resteranno? Quanti ricordi resteranno di queste migliaia di foto? „ cosa cambia tra avere migliaia di foto nello smartphone (e su qualche cloud, e condivise nelle chat con gli amici, e su instagram/altro, eccetera) e avere tre o quattro rullini all'anno? (Peraltro foto che stanno in negativi sviluppati allammerda dal minilab esausto che stanno dentro l'armadio a fare la muffa assieme alle stampine 10x15 sbiaditissime, un quinto delle foto comunque fuori fuoco o con posa da rifare) |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 13:01
“ cosa cambia tra avere migliaia di foto nello smartphone (e su qualche cloud, e condivise nelle chat con gli amici, e su instagram/altro, eccetera) e avere tre o quattro rullini all'anno? „ ma la differenza tra condivisione digitale e stampa è enorme. Va precisato che la stampa non è solo analogica. Anche la stampa digitale è ad ogni modo un processo in più che richiede più tempo (anche tantissimo se si ricerca la qualità) e richiede parecchia formazione teorica e pratica. Diciamo che le nuove generazioni, sicuramente influenzate da noi pù vecchietti, cercano maggiore velocità un po' in tutto. Non è forse nostar la colpa? SIamo noi che li educhiamo per essere sempre più efficaci, veloci, produttivi... lo imponiamo dalle scuole primarie. Competizione... questo è richiesto. Lo impongono a noi ogni giorno e noi di riflesso lo riflettiamo sui figli. "Papà ho preso sette in matematica e ho segnato un goal in allenamento!" "se studiavi di più potevi arrivare all'otto"... Esagero? Forse ma sono cose che ho visto e sentito... Poco conta se il ragazzino si è sentiro realizzato per aver segnato il goal! Cazziato per aver preso "solo" 7 in matematica. Cmq una cosa è certa: tra noi e le nuove generazioni c'è un argine che vedo sempre più invalicabile Le cause? bo??? poco tempo? Non ci sono più i nonni ad aiutare a crescere i ragazzini? noi adulti abbiamo dimenticato l'importanza delle tradizioni e come tramandarle (che di se non so quanto serva ma almeno era necessario comunicare). Non spetta a me dirlo... non sono genitore e non sono tanto meno preparato per problemi così. Ma forse dovremo provare ad ascoltare le opinioni se vogliamo avvicinarli alle nostre. Con quelli cattivi che mi paragonano i Led Zeppelin a Tony Effe... ceffoni!  |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 13:30
Seppure anche io Robert Plant tutta la vita, devo dire Les che questa distanza tra giovani e vecchie generazioni io non la vedo. Almeno non la vedo a meno che non la si voglia creare. Sono effettivamente esperienze personali difficilmente generalizzabili ma io sento mio figlio di 24 anno molto più vicino a me di quanto sentissi mio padre ai tempi. E viceversa. Ed anche lui hobby fotografia zero. Nonostante glia abbia messo in mano macchine fotografiche fin da piccolino. Smartphone a go-go e foto (per me) schifose. Altri avranno esperienze diverse ma come ripeto spesso non conosco 2 foto amatori con 2 corredi uguali. Credo che questa considerazione si possa estendere, e per fortuna, un po a tutto. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 13:45
+100 a LesPauly per tutto, che poi fa finta di essere un contestatore e serial killer e invece dice cose sagge ed equilibrate. Mi permetto solo di aggiungere una cosa, non perchè la penso ma perchè mi è stata detta esplicitamente dai diretti interessati: le nuove generazioni a dispetto della massa che li traina senza sosta vs. altri lidi, CHIEDONO a viva voce di RALLENTARE e FARE LE COSE DI UNA VOLTA. Il problema è che fanno quello che fanno per non essere discriminati e rischiare di uscire dal GREGGE. E invece devono uscirne!!! Quindi la risposta è una sola: EQUILIBRIO. Cavalcare il nuovo che avanza ma non rinnegare e coltivare anche il VECCHIO. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 14:02
“ ma la differenza tra condivisione digitale e stampa è enorme. Va precisato che la stampa non è solo analogica. Anche la stampa digitale è ad ogni modo un processo in più che richiede più tempo (anche tantissimo se si ricerca la qualità) e richiede parecchia formazione teorica e pratica. „ è diverso per te. per chi ha altre esigenze magari è meglio così. Io mica sto dicendo meglio questo o quello, sto dicendo che ragionare su questi × giovani d'oggi che non sanno godersi la vita lo faceva Cicerone qualche anno fa, e sicuramente qualcuno prima di lui. State solo mitizzando una presunta età dell'oro in cui succedevano certe cose che, nel caso di specie, NON succedevano. O succedevano in una bolla ristrettissima vostra. O vi sarebbe piaciuto iniziare a 5 anni a fotografare e pacioccarci e adesso vi ricostruite la storia che è sempre stato così, con discorsi da RSA. La fotografia intesa come comprare le macchine e gli obbiettivi e le stampe è stata diffusa (in italia) direi dalla fine anni 60 alla metà 00. In questo "diffusa" (non diffusissima, si badi bene) sta il fatto che il, boh, 90% della roba che c'era in giro erano compattine di vario tipo, dalle bencini koroll di un tempo alle ricoh integralmente di plastica degli anni 90, solo il vostro bias vi fa credere che tutti i passanti per strada avessero una reflex top di gamma con 4 obbiettivi in tasca: no, chi ce l'aveva era una svema tempo fisso diaframma fisso con il rullino perutz regalato allo sviluppo precedente. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 14:03
(che poi quando qualcuno viene a cercare di fare le famose cose di una volta, leggasi scattare un rullino, viene insultato in ogni maniera. Vedasi i vari thread analogici qua sopra in cui i soliti vegliardi fanno solo gatekeeping del proprio orticello) |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 17:29
Ho 66 anni, insegno da 45 anni e potrei essere stato il maestro elementare di molti qui dentro, leggo che alcuni nati negli anni '70 e '80, miei possibili ex alunni, parlano dei giovani senza interessi, che non amano la fotografia, che non amano la buona musica... la cosa "strana" ma in fondo del tutto naturale che quando io avevo 50 anni sentivo i miei coetanei dire, dei nati '70 e '80, le stesse cose che leggo qui. C'è una ciclicità interrotta solo dalle generazioni che hanno fatto il '68 e il '78 io direi soltanto che hanno gli stessi nostri interessi e gli stessi nostri hobby solo che li declinano diversamente. |
| inviato il 08 Gennaio 2025 ore 18:37
Concordo con il signor Mario in merito alla coincidenza di interessi ed aggiungo che essendo meno giovani ci ricordiamo con piacere le cose che amavamo da giovani e che in parte amiamo ancora, per non rimpiangere di non essere più giovani. |
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