| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 17:15
“ Qui c'è un percorso in tutte le foto e questo senso di teatralita', che fanno sposare una fotografia drammatica, con una pp cupa ma funzionale. „ È troppo cupo per me. Le luci e i toni medi sono troppo scuri. Una lampada accesa non può essere grigio scuro. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 17:17
La foto sul libro Genesi non è, come già detto, così esasperata, solo il Leone marino in primo piano sembra essere stato ripeso con un Sigma f 1.4 a f 1.4 anche se lo sfondo non è da f 1.4. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 17:48
“ cos'ha in particolare che non ti aggrada „ A me la "chiarezza" in quantità industriali. Che secondo me, rispetto all'eccesso di contrasto generale, è decisamente peggio. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 17:54
@Gaiannj “ La foto sul libro Genesi non è, come già detto, così esasperata, solo il Leone marino in primo piano sembra essere stato ripeso con un Sigma f 1.4 a f 1.4 anche se lo sfondo non è da f 1. „ Perdonami, io la ho vista dal vivo, stampata : è ancora piu' esasperata. E non centra nulla ne l'ottica usata ne l'apertura Il problema è il fine. Se io sono un fotografo come Antoine D'agata, e ho uno stile sporco e maledetto, verro' riconosciuto per questo.
 ma Salgado ha sempre avuto uno stile molto preciso ...
 Quasi secco...
 Ora, cosa centri questo fumettone con due foche che guardano l'obiettivo, con nuvole nere create per creare un pathos ridicolo, è un mistero. E' la nuova fase di Salgado che stanco di vedere degli orrori si è convertito a una fotografia piu' popolare, ma drammaticamente inutile. E non è questione di jazz o di fotocopie, la questione è se hai o non hai qualcosa da dire in fotografia. Salgado, purtroppo per noi, non ha piu' nulla da dire. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 19:05
@Lastprince ho visto anche io la mostra alla Veneria Reale (To) tempo fa e non mi ricordo come fosse stata stampata la foto, Potrebbe essere la stessa stampa o un altra. Il libro ce l'avevo disponibile. Certo che non siamo più ai tempi dei veri reportage come quelo delle miniere d'oro a cielo aperto come immagini e contenuti. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 8:54
“ quando la fotografia scade nel perfezionismo tecnico ha fallito e si chiama fotocopia di ottima qualità. „ mamma santissima, se ci fossero i falli da espulsione diretta nei discorsi di fotografia queste robe sul perfezionismo tecnico avrebbero pure 8 giornate di squalifica. Soprattutto perché molto spesso di perfezionismo tecnico ne parla solo chi, non sapendo come uscirne, vuole accusare gli altri di ricercarlo pure se non è vero. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 11:38
Ispirato dalla discussione qui, ho trovato il libro di Salgado “Amazônia” e l'ho ordinato. Lo regalerò a mia moglie per Natale. No, non l'edizione da 3.000 euro, ma quella da 100 euro. Sì, basta così, perché in realtà abbiamo deciso di non regalarci nulla. Quando sono entrato alla mostra di Trieste, mi sono reso conto che il modo in cui sono state stampate le sue foto della giungla sarebbe stato pesantemente criticato nei forum di fotografia. A me sono piaciute, anche se sospetto che le nuvole in Amazzonia non siano così nella realtà. Anche Salgado aveva qualcosa da dire in questa mostra, perché non solo mostra la bellezza della giungla, che deve essere preservata a tutti i costi, ma anche le persone che ci vivono. Si scopre anche la persecuzione e l'assassinio delle tribù indigene in Brasile. Ogni giorno la giungla viene bruciata e il governo non fa nulla. Tuttavia, questi abusi vengono mostrati solo in video in cui gli indigeni raccontano ciò che sta accadendo. Inoltre, ci sono ritratti e foto che mostrano le persone che cacciano e fanno la loro vita quotidiana. Le sue foto non mostrano più la miseria e il male che non riusciva più a sopportare e che lo aveva quasi ucciso, ma le bellezze di questo mondo, ma sempre con il sentore che questo mondo potrebbe presto cessare di esistere se non si fa qualcosa al più presto. È così che la vedo io. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 11:52
“ A me sono piaciute, anche se sospetto che le nuvole in Amazzonia non siano così nella realtà. „ Secondo me un momento fondamentale nella crescita di chi fa fotografie consiste dal passare dal fotografare cose che appaiono belle a fotografare cose che possono dare origine a una bella foto. IMHO, semper IMHO, naturalmente. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 12:21
Ecco ... finalmente ... quel che ha or ora asserito Miopartistica è il Punto cruciale (!) ... La vitalitá dell' Opera (qui fotografica) presiede a qualsiasi altra dimensione ... la germinalitá ne costituisce un carattere ... (indubbiamente complesso ... ). [ Ed è ora di smetterla con la cautelativitá d'un dichiarato soggettivismo, l'acronimo "IMHO" dovrebbe essere bandito dal nostro vocabolario ... per un felice e fertile ritorno all'assertivitá dei valori comuni, condivisi ... ] [ "rationes seminales" ... ] un gentile saluto |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 12:34
@Pizza Diavolo, Le foto eseguite nel mare artico in tempesta, nella savana rischiando la vita, appeso a una corda sull'Everest al gelo, stando tre gg in in mezzo a liquami maleodoranti, e ( venendo a Salgado ) alla natura che riprende a fiorire, alle tribu' indigene in via di estinzione, ai missionari in Africa, alla giungla amazzonica che deve essere preservata, non fanno in automatico una foto buona. Quando la gente capira' questo semplice scritto, capira' forse che la Fotografia è tutt'altro che una bella forma, o una lodevole iniziativa, o la sofferenza precedente allo scatto : tutto quello che c'è prima dello scatto non importa. La stampa finale è l'unica cosa che ha valore. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 13:25
“ @Lastprince omissis ....... tutto quello che c'è prima dello scatto non importa. „ E, per par condicio, nemmeno tutto quel quel che viene dopo, elucubrazioni erudite comprese. “ La stampa finale è l'unica cosa che ha valore. „ Poi bisognerebbe mettersi d'accordo sul termine "valore". Credo che le stampe di Salgado un certo tipo di valore lo abbiano. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 13:28
@Lastprince Sì, anch'io mi rendo conto che le circostanze in cui sono state scattate le foto sono irrilevanti e non hanno alcuna influenza sulla loro qualità. Ciò che lo faceva star male era la sofferenza delle persone che fotografava. Un medico gli disse che sarebbe morto se non avesse smesso. Ha detto la stessa cosa in un'intervista. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 13:41
“ La stampa finale è l'unica cosa che ha valore. „ Condivido l'osservazione di Lasprince. C'è poi da chiedersi quale sia o debba essere il valore della stampa finale, se non si condivide il giudiziocomune. Altro che abiurare IMHO, diventa invece imperativo, soggettivo e non necessariamente qualunquistico, se non condiviso dalla maggioranza. |
| inviato il 29 Ottobre 2024 ore 13:53
Non mi riferivo alla qualità delle foto, ma alla dichiarazione che Salgado non aveva più nulla da dirci. Credo che sia esagerato. |
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