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L'incoscenza TO TA le... !!!


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avatarsupporter
inviato il 20 Settembre 2024 ore 23:37

Non è impossibile redigere delle fasce di pericolosità ed era anche stato fatto... Perché quando è troppo è troppo... !!! Già in casa e quindi anche in quelle vicine abbiamo di tutto che disperde... poi magari.. grazie a qualche bustarella , ci piazzano un ripetitore sulla testa... e sei fregato... Siamo semplicemente alla follia... al menefreghismo per la salute altrui... al disinteresse totale per la vita... Proclami ipocriti contro la droga.. (farei l'analisi del capello a tutti quelli io intanto..) contro l'alcol.. e manifesti o spot di alcolici ogni dove... Guerra all'anoressia e spot a iosa di modelle trasparenti.. ecc ecc ecc Pensa per le onde elettromagnetiche che manco le vedi.. ! Abbiamo appena affrontato un disastro nucleare che ha disintegrato coste, mare e atmosfera chissà per quanti decenni è di cui vedremo aumenti di patologie oncologiche e genetiche a breve.. e stiamo discutendo di rimettere il nucleare... l'ho sentito ieri in televisione .. Ma tanto le hanno in Francia e nei paesi dell'est.. quindi cosa cambia mettere in Italia.. si chiedono in tanti... TUTTO CAMBIA... !!!! BASTA GUARDARE LA GESTIONE DELLE STRADE E DELL INFRASTRUTTURE CHE ABBIAMO IN ITALIA , PER CAPIRE CHE È UNA COSA FOLLE.. !!! Quali sono le fasce di pericolosità ??! Semplice : tutte... qui in Italia tutte... !!! e immediatamente intorno a noi non va troppo meglio... Per fare auto elettriche che inquinano meno.. sia con le estrazioni dei minerali o per la costruzione delle batterie che per il loro smaltimento , inquiniamo di più , molto di più , che non producendo delle benzine ecologiche , sostenibili.. e svincolate dal petrolio .. c'è già sia la tecnologia che la capacità ... ma le multinazionali che contano , hanno investito sulle auto elettriche... e quindi anche se si assodasse che è controproducente , si continuerebbe a farle..e così è per le onde elettromagnetiche .. il business (soprattutto quello delle multinazionali )è più importante di qualunque buonsenso .. ! questa è la fascia che conta... !!! punto.. !

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 8:55

Angor:
mi pare di capire che non conosci il concetto di correlazione in statistica. Quindi prima di risponderti faccio un breve ripasso.
La correlazione una parte fondamentale della statistica che viene calcolata con delle precise formule matematiche, valgono quindi i principi della statistica. La correlazione è rappresentata da un numero che va da 1 a -1 dove 1 è la correlazione assoluta, 0 è la nessuna correlazione e -1 è la correlazione inversa.
Valendo i stessi principi della statistica, può essere calcolato anche l'errore (in base alla quantità di dati disponibili, più dati si hanno, più l'errore è piccolo).
Altra fonte di errore è proprio da come vengono presi i dati, è quindi importante leggere le ricerche su come vengono presi questi dati.

non credo nemmeno che ce ne siano: il senso delle ricerce in questi campi è trovare eventuali danni o rischi di un potenziale patogeno, NON dimostrare che un patogeno/sostanza non è pericoloso.

La correlazione come detto è un valore e quindi va quantificata.
1 dopo una certa esposizione hai la probabilità al 100% di ammalarti
0 nessuna correlazione, statisticamente quindi chi è esposto non si ammala di più di chi non è esposto
-1 l'esposizione porta a guarire da malattie o a ammalarsi di meno
Essendo un valore da quantificare, mi aspetto anche ricerche che vadano a dimostrare la non correlazione da "qualcosa" a "qualcos'altro". E credimi, l'industria ha tutto l'interesse nel dimostrare che i propri prodotti non sono dannosi per la salute. L'industria farmaceutica, ad esempio, deve dimostrare che i propri prodotti non sono dannosi (o non troppo ) per le persone (lo fanno, appunto, con la correlazione, e non dimostrazioni teoriche).

Le correlazioni di mera statistica già di per sè spesso non hanno alcun valore. Ma men che meno in ambito medico.

Sbagliato, è proprio con la correlazione che si dimostra la pericolosità, prima, per fare altri studi e capire a livello teorico da cosa è dovuta questa correlazione. Tanto per dire, le semplici diagnosi di malattie dei pazienti se vogliamo si basano sulla correlazione dei sintomi con i sintomi teorici della malattia. Essendo però pochi i sintomi, e simili per molte malattie, capita che le diagnosi siano sbagliate, vero. Ma rimaniamo sempre lì, è fondamentale soprattutto in medicina.

E' già molto molto difficile stabilire la dannosità sull'uomo persino di patogeni che abbiano organi bersaglio noti o modalità di interazione sospette o già dimostrate ad esempio sugli animali. A volte passano decenni prima che venga riconosciuta la pericolosità di semplici agenti chimici con organi bersaglio molto definiti (es. formaldeide, piombo, silice cristallina), e si riesce perchè si riesce ad avere un campione di milioni di esposti a condizioni "note" da confrontare con altri sicuramente non esposti.

Vero, ci vogliono anni prima di riconoscere la pericolosità di qualcosa. Solitamente proprio perché si ignorano le ricerche che ne indicano la pericolosità. Le sigarette, per fare un esempio, lo si sà da più di 100 anni che fanno male, con ricerche in tal senso. Ma l'industria ha sempre sminuito o addirittura distorto la realtà. Le ricerche, una persona normale, non le legge. La pubblicità e articoli di giornale invece sì. E su quelli in passato si leggevano frasi del tipo:
"una sigaretta la giorno leva il medico di torno"
"Anche il mio medico fuma sigarette"
"fumare elimina l'alito pesante"


Azzardare correlazioni di un fenomeno fisico la cui esposizione ad una persona è in genere approssimabile con enormi errori,

Come detto, errori calcolabili. Ma se la correlazione sarebbe stata così labile, mi aspetterei anche altre ricerche che dimostrino la non correlazione o addirittura (per errore statistico) una correlazione leggermente inversa.

per il quale è quasi impossibile definire fasce di esposizioni da correlare con altre simili dove non agiscano altri elementi che possono causare le stesse patologie, che agisce praticamente su tutto il corpo, su tutti gli organi e con modalità di azione che non sono nemmeno lontanamente ipotizzate dalla scienza, è una follia dal punto di vista scientifico che rasenta la malafede e la ×ria.

Questa parte del paragrafo mi pare prenda in considerazione l'errore nelle singole ricerche nel reperire i dati. E qui parto con una premessa:
Statisticamente se prendo due grossi gruppi di persone, selezionate in modo casuale, hanno le stesse probabilità di ammalarsi. Con più è grande questo numero, con più l'errore si riduce.
Quindi, il non prendere in considerazione certi fattori, va ad eliminare l'influsso che essi hanno sulla ricerca.
Va quindi analizzato ricerca per ricerca, se vuoi trovare errori su questo fronte. Ma da una breve sguardo non ne ho trovati.

Sarebbe come trovare una correlazione tra le sciagure e il passaggio delle comete. Sta tranquillo che, a livello statistico, ne trovi a iosa.

Ad avere i dati, è perfettamente calcolabile. E mi aspetterei una correlazione molto vicina allo 0, se fatto tutto come si deve.

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2024 ore 11:23

Miiiiiii....un romanzo hai scrittooooo...Cool

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 11:23

Io forse non sono un esperto di statistica, ma di come si debba ragionare per trovare una relazione causa-effetto si.
Senza anche solo una minima teoria che la statistica possa, eventualmente, controllare, la statistica sono solo numeri del lotto.
Come detto, puoi trovare correlazioni statistiche analizzando anche fenomeni totalmente divisi tra loro. Perchè una legge la puoi sempre trovare tra qualsiasi serie di numeri, persino casuali.

Resta il fatto che, oggi, non esiste alcuna evidenza scientifica di effetti a lungo termine delle onde elettromagnetiche a bassa frequenza, nemmeno teorica e men che meno dimostrata.



avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 12:10

A parte il fatto che esistono... Io ci andrei cauto con queste affermazioni... Perché io , consiglio prudenza... mentre tu l'esatto contrario... ed una responsabilità MORALE simile , io non me la prenderei mai... soprattutto valutando di quali rischi si parla...

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 14:51

no, NON esistono
è questo il punto: qualcuno da per scontato che esistano sulla semplice constatazione che non è dimostrato che non esistano.

Ma non funziona così la ricerca scientifica

avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 15:18

Non sai quello che stai dicendo... ! Ecco il motivo dello sfacelo ambientale .. la negazione .. Per una comodità in più si nega un futuro alle prossime generazioni, con qualunque pretesto anche incoerente... Così è andata sino ad ora... e così andrà... sino al punto di non ritorno... Siamo una razza omicida e suicida... purtroppo... Almeno io la mia parte la faccio, nessuno che mi conosce potrà pensare diversamente.. e per la mia Anima è una buona cosa.. !

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 16:40

no, il problema dell'attuale è proprio l'abitudine di tacciare di negazionismo chiunque esprima un parere contrario o comunque anche solo di dubbio rispetto a "verità" spacciate per tali da qualsiasi entità che non sia collegata alla scienza ufficiale o a canali governativi.

Negare a prescindere è stupido tanto quanto accettare in modo totalmente acritico.

La scienza medica e fisica oggi non sa quali siano e nemmeno quali possano essere gli effetti delle radiazioni a bassa energia nel lungo termine. Punto, questa è la situazione.
Ad oggi, sono molti più i vantaggi di tenerci addosso queste tecnologie che non abbandonarle: di onde radio forse si muore forse no, mentre di fame e malattie è sicuro.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 17:27

Su Repubblica di oggi

La Regione Toscana ordina uno studio a tappeto sui rischi da 5G

Qual è il reale impatto dei campi elettromagnetici sulla popolazione toscana? Realmente i nuovi impianti 5G per la telefonia mobile, le cosiddette stazioni “radiobase” per i cellulari, sono in grado di causare tumori o altre malattie? E se sì di che tipo, in quali territori della regione con più incidenza e in quali fasce anagrafiche e sociali? Intorno a questi quesiti ruota un progetto di studio e monitoraggio destinato a far rumore che la Regione Toscana ha appena commissionato ad Arpat e Ars, cioè all'agenzia regionale per la protezione ambientale e a quella di sanità.

Si chiama “progetto campi elettromagnetici” ed è contenuto in una delibera approvata dalla giunta regionale lo scorso 16 settembre. Un atto proposto dagli assessori all'ambiente Monia Monni e alla sanità Simone Bezzini che stanzia 220 mila euro per autorizzare una campagna di ricerca teorica, di statistiche e indagini ma anche di analisi sul campo e misurazioni anche con nuova strumentazione da acquisire da effettuarsi nel corso dei prossimi due anni.

Era stato un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale a marzo scorso a chiedere alla giunta Giani di avviare approfondimenti sugli effetti dei campi elettromagnetici in Toscana, cavallo di battaglia peraltro di decine di comitati. Adesso scatta lo studio, che dovrà essere poi esaminato e reso noto dalle direzioni regionali competenti.

«Lo sviluppo delle telecomunicazioni sta creando grande interesse per la possibilità di nuove applicazioni, ma al contempo sta anche aumentando la preoccupazione per gli effetti non ancora del tutto conosciuti sulla salute» si legge nella premessa dello studio varato ora dalla giunta, che ricorda come «in seguito alla valutazione dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul canco del 2013, che aveva definito i campi elettromagnetici a radiofrequenze come possibili cancerogeni per gli effetti su tumori della testa legati all'uso prolungato del cellulare, sono stati condotti numerosi studi che hanno indagato le associazioni tra l'esposizione a lungo termine a campi elettromagnetici e vari problemi di salute, oncologici e non».

La delibera regionale muove ora dall'assunto che «le esposizioni derivanti non dall'uso del telefono cellulare, ma da altri sorgenti, quali le stazioni radiobase sono di natura diversa, soprattutto perché i possibili effetti non sono limitati alla testa e, come appare da studi di monitoraggio, sono di minore intensità» ma «ad oggi gli studi sugli effetti sulla salute dell'esposizione alle stazioni radiobase forniscono risultati contrastanti ed evidenze ancora inconcludenti».

Arpat e Ars sono incaricate della verifica adesso. Cosa faranno? Arpat analizzerà per prima cosa la nuova normativa nazionale, poi gli scenari di sviluppo della rete 5G in Toscana. Le «situazioni di criticità nelle 6 città da circa 100 mila abitanti in su, cioè Firenze, Prato, Livorno, Pisa, Lucca e Arezzo» saranno il focus della ricerca. Arpat dovrà stabilire un modello matematico di analisi in base a popolazione, impianti autorizzati e caratteristiche delle abitazioni: alla fine fornirà l'impatto delle onde nei grandi centri urbani all'esterno ma anche dentro le case.

Quindi monitoraggio sul campo, misurando i campi eletromagnetici in corrispondenza di almeno 5 impianti per città, di gestori telefonici diversi. Per lo scopo Arpat comprerà due nuovi dosimetri che si aggiungeranno ai 3 attuali. L'Ars entrerà in azione dopo la prima fase affidata ad Arpat. Dovrà fare «una stima della popolazione generale esposta a vari livelli di inquinamento elettromagnetico» all'esterno e anche indoor sulla base dei modelli elaborati da Arpat.

Una stima per territorio, per aree urbane, fasce di età e socio economiche. Un focus rilevante dovrà essere destinato alla «stima della popolazione scolastica esposta ad inquinamento elettromagnetico» specie nei grossi centri urbani.

L'effettuazione di «studi epidemiologici finalizzati alla stima di associazioni tra esposizione ai campi e insorgenza di malattie» darà il risultato più importante allo studio, che sarà molto concentrato sui bambini, sulla possibile correlazione tra campi elettromagnetici da 5G e «tumori infantili, leucemie, tumori del sistema nervoso centrale, linfomi non Hodgkin's e casi di aborto spontaneo» sulla base della statistica. Subito l'acquisto della strumentazione, nel 2025 le rilevazioni. L'analisi finale sarà pronta nel 2026.

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 18:04

Basta salire su un cavalcavia con un minimo di visuale e si vedono almeno 4 antenne per la telefonia da quando c'è il 5 G .

avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 18:59

Per Angor sono centri del benessere quelli.. Ma se dai un occhiata le case vicino ai ripetitori ,costano meno.. mentre per Te che è un toccasana.. prenderesti 2 piccioni con una fava.. pardon.. antenna..

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 20:34

www.iltirreno.it/toscana/2024/09/22/news/tumori-e-campi-elettomagnetic

avatarsenior
inviato il 23 Settembre 2024 ore 21:36

Perché all'ora c'è una distanza di sicurezza da tenere se non c'è nessun pericolo?

avatarsupporter
inviato il 23 Settembre 2024 ore 23:02

Una distanza ridicola oltretutto ... !

avatarsenior
inviato il 24 Settembre 2024 ore 11:31

Perché all'ora c'è una distanza di sicurezza da tenere se non c'è nessun pericolo?


perchè è vero che non è dimostrato alcun pericolo, altrettanto è che non è dimostrato il contrario.
La distanza di sicurezza è quella distanza alla quale l'intensità dell'induzione magnetica arriva ad essere vicina a quella di fondo. Dato che comunque una fascia di rispetto al di sotto delle linee bisognava tenerla per questioni di sicurezza (diverso da salute), cautelativamente è stato deciso di scendere sotto a quel valore tanto basso che anche ci fossero effetti negativi, sicuramente possono essere tollerati.

Altro discorso se si parla di sicurezza: i limiti per l'esposizione dei lavoratori per i campi elettromagnetici fino a 300GHz, ad esempio, sono stati definiti per proteggere dai rischi degli effetti immediati, ossia il calore.

Le case vicino ai ripetitori costano meno perchè la gente ha paura e preferisce non comprarle. Analogamente a quando un intero quartiere va in panico perchè scopre che un vicino capannone ha un tetto in eternit. Panico irrazionale originato da ignoranza.

Infatti, poi, le stesse persone non si spaventano di un semplice asciugacapelli che origina nella testa un livello 10000-100000 volte superiore a quanto può fare il più potente dei ripetitori piazzato a 100m da un'abitazione. Oppure si scaldano a pellet, pippandosi IPA e diossine a profusione e impestando l'aria con quantità di PM10 che nemmeno un carroarmato degli anni 50 emette.

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