| inviato il 11 Novembre 2017 ore 12:34
“ Lasciate perdere i grafici stampati ... I grafici dicono pure che certi Sigma vanno come, se non meglio, gli analoghi Zeiss. Poi vedi le cromie, le transizioni tonali, gli sfocati dei Sigma ... tanto contrasto e niente arrosto „ Concordo, è evidente che la nitidezza è solo un aspetto, ho risposto all'affermazione "l'80-400 è poco risolvente" |
user78019 | inviato il 11 Novembre 2017 ore 13:36
Sono d'accordo con te che "poco risolvente" non voglia dire assolutamente nulla, e per questo ho riportato la mia esperienza col vecchio 80-400 AF-D. La frase "l'ottica X è poco risolvente" può valere forse solo in un caso: il Leica Thambar 90/2.2 che costa pure svariate migliaia di Euro ... Ma lì siamo al paradosso. In generale, il mio consiglio è quello di non fidarsi troppo dei "test". Quando non sono biased per i motivi già detti (rivista di brand , pubblicità, ecc.), dicono poco del comportamento di un'ottica. Per capire "strumentalmente" come un'ottica vada, bisogna acquisire - per ciascun diaframma - più curve MTF misurate al banco e focheggiando a diverse distanze di ripresa. Se confronto due ottiche ad una sola distanza di messa a fuoco, posso solo concludere che a quella distanza una delle due forse risolve un po' di più. E alle altre distanze? Non si sa ... Ci sono tanti esempi illuminanti. Il 25/2.8 Zeiss ha curvatura di campo alle corte distanze, che si attenua di molto all'infinito. Pertanto, la resa ai bordi da vicino è mediocre, all'infinito è molto buona. L'80-200/4 AI-S Nikon era strabiliante alle corte distanze, ma perdeva risolvenza all'infinito. Eccetera, eccetera, eccetera. Peccato che, quando io fotografo, la ghiera di maf ruoti, e non è bloccata con il nastro adesivo su una sola distanza di maf. Inoltre, le curve MTF, anche quelle fatte seriamente al banco di misura, anche a più distanze di maf come fa qualche volta, neanche sempre, la Zeiss, dicono nulla sulla cromia, poco sullo sfocato, e ancora meno sulle transizioni tonali. Queste cose le diceva già Bjørn Rørslett, qui: www.naturfotograf.com/lens_surv.html Ora ho da fare e devo chiudere. Dopo ti metto le parole del Sig. Leica a proposito dei test ... |
| inviato il 11 Novembre 2017 ore 13:45
Openmind, Il confronto che ho accennato tra il 300mm AfS f/4 e il 70-200VRII l'ho potuto constatare specialmente sulle lunghe distanze. Mentre col 70-200VRII riesco a percepire le fronde degli alberi anche a più di 20Km di distanza (spesso fotografo dalla costa calabrese a quella siciliana ), col il 300mm AfS f/4 non ottenevo lo stesso risultato. |
user78019 | inviato il 11 Novembre 2017 ore 15:24
“ col il 300mm AfS f/4 non ottenevo lo stesso risultato. „ Sì sì, ma io dicevo un'altra cosa. A volte certe cose non si percepiscono per altri problemi (micromosso, anche su treppiedi , vibrazioni dello specchio, dell'otturatore, ecc.). Se sei sicuro che nel tuo caso tutti gli aspetti tecnici che potrebbero portare a un degradamento dell'immagine quando si usa una focale il 50 % più lunga erano sotto controllo, prendo atto. |
user78019 | inviato il 11 Novembre 2017 ore 15:42
“ ti metto le parole del Sig. Leica a proposito dei test ... „ Eccomi. Qui trovi la risposta della Ernst Leitz-Wetzlar GmbH riguardante l'obiettivo Macro-Elmarit R 60 mm f/2.8, e che è riportata a pag. 56 del libro "MACROFOTOGRAFIA - Strumenti accessori tecniche" di Alain Durand, Zanichelli, Bologna, 1987: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2563076 |
| inviato il 11 Novembre 2017 ore 16:24
Openmind, semplicemente il 300mm AfS f/4 non è nitido quanto il 70-200mm VRII. Il micromosso non credo possa esistere per scatti da fermo con tempi dell'ordine di 1/2500 - 1/4000 secondi. |
user78019 | inviato il 11 Novembre 2017 ore 17:01
Le mie prove comparative le faccio solo su treppiedi solido ("almeno" Gitzo serie 3 con testa Arca Swiss), mirror up e scatto ritardato. Poi molto dipende dal sensore. Un sensore più denso mostra più facilmente le criticità di ripresa e/o dell'obiettivo. Infine, è probabile che all'infinito un obiettivo sia più risolvente di un altro. Ma questo non vuol dire che la cosa si ripeta a tutte le distanze di messa a fuoco. Parlando di zoom professionali da 5 mila Euro, il 200-400/4 non va all'infinito come a 20-30 m. Thom Hogan dice, nero su bianco, "at very long distances (300 feet or longer) the lens performs clearly less well than at shorter distances": www.dslrbodies.com/lenses/nikon-lens-reviews/nikkor-zoom-lens-reviews/ Infine, può essere che un obiettivo focheggiato all'infinito vada meglio al centro, ma che ne è della resa ai bordi e agli angoli? Una dote del 300/4 AF-S è un buona uniformità di resa, anche a f/4. Il nuovo 300 PF spunta un po' di risolvenza in più in asse, ma nelle zone mediane e ai bordi va peggio. Dal momento che il soggetto al centro non lo metto mai (i punti forti dell' inquadratura cadono nelle zone mediane), la resa del vecchio è paradossalmente migliore. Se fotografo paesaggio, idem : preferisco una maggiore uniformità di resa. Sul 70-200/2.8 non mi pronuncio perché ho il fratellino f/4 VR, che non ho mai confrontato col 300 perché uso i due obiettivi per cose diverse. |
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