user120016 | inviato il 25 Agosto 2017 ore 9:49
Pierfranco, volentieri! In genere faccio un ordine ogni 2-3 mesi. Al prossimo (credo ottobre o novembre) ti scrivo in MP |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 9:51
“ Contax è stato il mio grande amore di gioventù. Negli primi anni 80 avevo RTS2 e RTS con 18..28/2..50/1.4..60..100/2..180/2.8, diapositive strepitose „ Io nei primi anni '80 non fotografavo ancora: scarrozzavo ragazzine in motorino e pensavo a come riuscire a baciarle. Il resto del tempo lo passavo con la testa fra le nuvole. Mi sono avvicinato alle Contax verso la metà degli anni '90, quando mi sono accorto che la reflex Minolta autofocus di plastica che avevo acquistato per il corso di fotografia scricchiolava vergognosamente ogni volta che la impugnavo. All'epoca ero studente universitario e non avevo molti soldi. Quindi ho fatto mia una 167 MT (che ero andato a trovare almeno due o tre volte di fila in un negozio torinese che l'aveva in vetrina, il negoziante ormai la chiamava "la tua fidanzata") con la quale ho imparato a fotografare. Le ottiche Zeiss che ogni anno pian piano aggiungevo erano il frutto che raccoglievo di interi weekend passati a fare il cameriere, il parcheggiatore - regolare, non abusivo - o altri lavori ancora più strani... Ecco ad esempio perché non ho mai posseduto il 100/2 Planar che vedo nel tuo elenco Concordo: diapositive che proiettate mozzavano il fiato |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 9:59
Negli anni 70-80, per risparmiare da studente squattrinato, sviluppavo l'Agfachrome 50S con ottimi risultati. Poi conobbi il Kodachrome e non ci fu storia. All'uscita della Velvia avrei voluto riprovare, la cosa critica era mantenere la temperatura costante a 38.5 gradi (se non ricordo male), con una tolleranza di mezzo grado; c'erano anche kit appositi, ma poi lasciai perdere Pierfranco, anch'io dovevo smazzarmi per trovare i soldi, facevo supplenze di qualunque materia scientifica. I soldi me li davano direttamente le scuole in delle buste gialle, niente accredito in banca. Matuella, Centro Foto Cine, Giovenzana, ahimè tutti falliti, i migliori negozi di Milano erano destinatari almeno al 50% Il 100/2 lo pagai d'occasione ben 500.000 lire, una pazzia insieme a tante altre |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 10:48
Riguardo la questione pellicola/digitale, faccio un esempio con la scrittura: scrivere lo stesso contenuto porterà a un risultato diverso se userò un sms, una mail oppure carta e penna. Secondo me lo stesso vale per la fotografia, e non è questione di meglio o peggio. Devo però dire che recentemente sono tornato a stampare, in bianco e nero, una foto scattata in studio con una proletarissima Canon FTb e relativo 50mm 1.8 su onestissima carta Ilford, quindi non sono stati tirati in ballo Silvan e Ungaretti: be', il risultato è stata una foto sorprendentemente tridimensionale e materica. Infine, un rullino da 36 pose mi dura a lungo perchè dove con il digitale avrei scattato all'insegna dell'intanto la faccio poi al limite la cancello, con la pellicola scatto rispondendo alla domanda: ma questa foto, ne vale davvero la pena? insomma, l'analogico ha ancora tutto il suo perchè. Eccome ;) |
| inviato il 26 Agosto 2017 ore 0:25
Scusa Giuliano intendi l'E6 giusto? Ci studiai non poco ai miei tempi ma di risparmiare neanche se ne parlava. A meno di avere un lotto importante di pellicole da sviluppare in pochi batch, ci si perdeva. O da te lo sviluppo E6 costava un botto o avevi trovato modo di comprare i reagenti ad un prezzo da serio ingrosso in quantita' enormi mettendoti d'accordo con un pro... per fare su quantita'... Contando anche la sviluppatrice a temperatura controllata, e rotante automaticamente, che costava un occhio , non c'era modo di riuscire senza rimetterci. Se poi lo facevi per avere maggior controllo del processo. ... Chapeau... tanto per proseguire l'OT. |
| inviato il 26 Agosto 2017 ore 0:29
Vertigo, anch'io esco non di rado a pellicola, con la Leicaflex perlopiu'. O anche peggio. Ma mi diverto un mondo. E voglio ritornare a fare B/N appena rimettono in piedi la Ferrania (quasi non ci credo). Io usavo le loro economiche (a trovarle) pellicole a colori perche' mi piacevano i colori peculiari che avevano, le adoravo, Solaris mi pare si chiamassero. Si sposavano perfettamente sottolineando i freddi verdi e blu delle Zenit. |
| inviato il 26 Agosto 2017 ore 9:54
“ Vertigo, anch'io esco non di rado a pellicola, con la Leicaflex perlopiu' „ Io sbavo ogni volta che vedo una M6, che è anche l'unica Leica che potrei permettermi, ma per darle un senso dovrei scattare molto di più in analogico, per cui continuo a sbavare e resto con la mia Canon :) Mi sembra fosse Gastel che diceva una cosa che ho trovato interessante e sulla quale non avevo mai riflettuto: con il digitale parti dalla foto e poi inizi il processo di elaborazione, mentre con l'analogico hai prima il processo che finalmente ti porterà alla foto. Non voglio fare il filosofo, ma cambia davvero tutto. |
| inviato il 26 Agosto 2017 ore 10:13
Duna, sviluppavo l'Agfachrome, che non era E6. All'uscita della Velvia mi posi il problema. Scattavo circa 150-200 rulli l'anno. Lo sviluppo professionale dedicato Velvia costava 7000 lire. Poteva convenire, ma era trafficoso e infine lasciai perdere |
| inviato il 26 Agosto 2017 ore 15:40
Il discorso di Gastel è un analisi lucida e corretta. Il digitale ti permette di esprimerti in pieno, quello che vedi e ti ha colpito ,finalmente lo puoi veder realizzato, e dopo il click che inizia la vera rivoluzione che ha portato il digitale nella fotografia. Io usavo diapositive, dopo lo sviluppo tutto finiva li . Non potevo intervenire, bastava mezzo diaframma di differenza e tutto in baracca. Per me l'analogico è paragonabile, come concetto, al JPG del digitale. Pero' la post produzione che deve essere fatta con rigore e serietà, ricordo ancora con raccapriccio il tempo delle foto in HDR |
user46920 | inviato il 26 Agosto 2017 ore 16:04
ma non c'è differenza tra fotografia analogica e digitale, sempre disegno della Luce è e sempre a quello fa riferimento il principio della fotografia !! Col digitale è solo più facile che il disegno della Luce diventi " il disegno del fotografo " o meglio, del grafico di turno. |
user120016 | inviato il 26 Agosto 2017 ore 18:24
Ben detto occhio... |
| inviato il 26 Agosto 2017 ore 22:43
“ ma non c'è differenza tra fotografia analogica e digitale „ Dici che il mezzo non influenza il messaggio? |
user46920 | inviato il 27 Agosto 2017 ore 0:40
“ Dici che il mezzo non influenza il messaggio? „ spesso e volentieri! guarda quanti messaggi influenzati, anche pesantemente, dal solo fatto che uno vuole passare a Leica ... ad esempio. |
| inviato il 27 Agosto 2017 ore 0:56
Ho letto in un post precedente il link a un video con il titolo "La filosofia Leica". Ebbene IO credo che sia proprio questo il punto: Leica é una filosofia. O la si abbraccia o meno. IO credo che con le filosofie si spendano molti denari e si perdano molti scatti ma il mio pensiero l'ho espresso già molte (troppe) volte per cui mi fermo qui. All'autore della discussione mi permetto di suggerire l'uso della funzione "ricerca" al fine di ottenere il più ampio spettro di risposte al suo quesito. |
user120016 | inviato il 27 Agosto 2017 ore 9:47
L'autore ha ben capito che ormai siamo alle crociate pro/contro Leica per cui ha ben pensato di non intervenire più! |
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