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Fotografia percettiva o interpretativa?







avatarjunior
inviato il 01 Luglio 2016 ore 11:53

Jeronim hai aperto una discussione su un argomento molto interessante ma di cui non capisci la portata. E' inutile che continui a richiamare al topic, io sono in topic.

Francesco nessuno dice che il social é il lupo cattivo é questione di cambiare approccio come dice jeronim e capirci sui termini della questione. Ma ora sono con lo smartphone e non mi riesce agevole scrivere.


avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2016 ore 12:34

@Gerr.natt

Jeronim hai aperto una discussione su un argomento molto interessante ma di cui non capisci la portata. E' inutile che continui a richiamare al topic, io sono in topic.


Meno male che tu invece capisci!
Resto dell'idea che tu sia OT e mi sembrerebbe opportuno ed educato che ne prendessi atto visto che te lo dice chi ha aperto il topic.
Ti ha mai sfiorato il dubbio che la tua chiave di lettura di un "argomento interessante di cui non capisco la portata" è quanto di più lontano da ogni mia intenzione?
Oltre a nutrire più di una riserva sulle tue teorie, a me della fotografia che perde la caratteristica di essere interpretativa quando è proposta in ambiente social non importa NULLA. A maggior ragione in uno spazio aperto da me con altri scopi.
Vuoi spiegare a tutti (non mi pare tu abbia fatto grandi proseliti...) "l'alta portata" delle tue argomentazioni?
Ti invito, ancora una volta, ad aprire un tuo topic ad hoc.
Qui, scusa, ma mi hai proprio stancato.



avatarsenior
inviato il 01 Luglio 2016 ore 13:35

Sinceramente la sensazione di comprendere i termini complessivi della questione un po' ce l'ho (lasciando spazio al dubbio ovviamente, per evitare il diffuso sport del peccato di presunzione).
E proprio per questo anche la faccenda ot - non ot è a mio parere piuttosto sfumata.

E' indubbio che gli strumenti di fruizione sono una componente fondamentale, rispetto a ogni possibile forma di evoluzione della fotografia tutta, anche in termini di espressione artistica.
E inquesto senso non saremmo certamente ot.

Ma è anche vero che considerando la natura del mezzo (questo), lo spostamento dei termini della questione quasi per intero, verso le variabili riguardanti i diversi canali (e qui concordo del tutto con Jeronim), rischi di essere più fuorviante e dispersivo che non utile.

Ovviamente... anche questa vuole semplicemente essere un'opinione e nulla più.

Per questo concordo sull'opportunità, nel caso, di aprire piuttosto una discussione specifica, che credo riscuoterebbe comunque adeguato interesse.

user12181
avatar
inviato il 02 Luglio 2016 ore 0:11

Usa molto il flash e non teme affatto lo sfondo nero, usandolo per fini sia estetici sia informativi. Ma la cosa notevolissima, soprattutto, sta nel fatto che molto spesso riesce a mettere in un'unica foto i dettagli necessari alla determinazione. Vedi per esempio a p. 1072 Vol. II la foto del Maianthemum bifolium, c'è assolutamente tutto quel che necessita dal punto di vista descrittivo e scientifico e in più una grande attenzione all'aspetto estetico. Chiedo scusa, chiudo definitivamente l'OT, vado a letto.

avatarjunior
inviato il 02 Luglio 2016 ore 11:10

Tutta la fotografia è comunicazione... anche la foto che vedremo soltanto noi fa parte di un processo di comunicazione tra parti del sè. Quindi a mio parere non si può dire che la foto ricercata, tecnica ecc non sia comunicazione.
Io farei piuttosto un passo indietro: si fotografa per quale motivo? Ecco, cercare un risposta a questa domanda può aprire molti canali sulla scoperta di sè e sul perchè investiamo risorse, tempo e denaro nella fotografia.

Chi fotografa per lavoro, chi per esprimere sè stesso, chi per falsificare una misera realtà che vive, chi per catturare il bello della natura... in tutto questo non c'è giusto o sbagliato, ma sicuramente una motivazione intrinseca porta all' arricchimento del nostro essere, viceversa fotografare per avere una certa approvazione esterna, può impoverirci fino a farci diventare cosa tra le cose.
Nella società attuale, specie nei social, quest' ultima visione è pregnante

avatarjunior
inviato il 05 Luglio 2016 ore 15:38

Francesco Merenda
Francamente, la critica tipica ai social mi pare, anche quando raffinata, la classica espressione di uno snobismo che storicamente ha sempre avuto bisogno di qualcosa di "basso", per affermare quell'alto da se stesso rappresentato.

Non è una critica al mezzo, bensì all'utilizzo ambiguo che alcuni ne fanno. Come dicevi tu, da smaliziato conoscitore delle dinamiche che ne fanno parte, l'ambiente social è “contenitore di tutto”, ma bisogna spiegarlo al fotoamatore che partecipa ad una discussione che parla di “svolta” fotografica, in modo che possa comprenderle anche lui e scegliere se esserne soggetto attivo o oggetto passivo, di quelle dinamiche.
Se parliamo di ricerca in ambito espressivo finalizzato alla produzione di fotografie che, prima di tutto, sappia distinguere la modalità percettiva da quella interpretativa e quindi proporsi l'obiettivo di svoltare, o piuttosto di una sotterranea infiltrazione di quell'attività auto-promozionale a scopi eminentemente commerciali, che si insinua in un contesto social frequentato da appassionati “normali” per offrirsi come portatore di idee e stimoli nuovi ma con lo scopo non dichiarato di far circolare la propria “visione artistica” in attesa d un ritorno tuttaltro che amatoriale.

Due punti da chiarire:
1- la pratica di farsi conoscere su facebook tesa ad ampliare il giro di contatti, ricorrendo all'espediente della didattica gratuita per affermare competenze in un settore che direttamente e spesso indirettamente serva a veicolare intenti commerciali, è cosa utile e legittima. Lo stesso dicasi per attrarre l'attenzione di operatori più o meno direttamente orbitanti nella stessa sfera culturale, commerciale, divulgativa, etc.
2- non trovo altrettanto legittimo e trasparente adottare la stessa strategia di penetrazione nei luoghi dove ci si aspetta di confrontarsi con altri appassionati, fotoamatori e professionisti che DICHIARANO di trovarsi lì per condividere la propria passione.

In tutta sincerità io non ho capito se su questo forum la “dichiarazione di intenti amatoriali” sia scontata, ancorché sottintesa, se cioè esista un linea di demarcazione netta e accettata tra approccio amatoriale e professionale di tipo commerciale.
Se non esiste ha ragione Jeronim, altrimenti male ha fatto ad aprire questo thread e male ha fatto a richiamare ripetutamente al topic i fotoamatori che, come me, affrontando l'argomento dal punto di vista prettamente foto-amatoriale e perfettamente in tema, non rientravano nel suo target.

user46920
avatar
inviato il 05 Luglio 2016 ore 16:34


avatarsenior
inviato il 05 Luglio 2016 ore 17:23

@Gerr.nat

Scusa, sarà un limite mio come "elegantemente" hai sostenuto tu, ma proprio non capisco dove vuoi andare a parare.

l'ambiente social è “contenitore di tutto”, ma bisogna spiegarlo al fotoamatore che partecipa ad una discussione che parla di “svolta” fotografica, in modo che possa comprenderle anche lui e scegliere se esserne soggetto attivo o oggetto passivo, di quelle dinamiche.


Ma cosa c'entra col mio discorso introduttivo? Cosa dovrei spiegare al fotoamatore che desidera intraprendere un percorso "interpretativo" per essere oggetto attivo o passivo? Chi ha mai detto che la svolta debba concretizzarsi in ambiente social? A me, almeno in questa occasione, non interessa affatto parlare dei social, dei luoghi di condivisione. Ancor meno di scopi commerciali.

non trovo altrettanto legittimo e trasparente adottare la stessa strategia di penetrazione nei luoghi dove ci si aspetta di confrontarsi con altri appassionati, fotoamatori e professionisti che DICHIARANO di trovarsi lì per condividere la propria passione.


Per quello che posso capire da una prosa quasi mai lineare, sembra che mi accusi di aver adottato chissà quale strategia di penetrazione con scopi poco legittimi e trasparenti....
Guarda, preferisco non risponderti perchè mi sarebbe difficile non diventare scortese.

In tutta sincerità io non ho capito se su questo forum la “dichiarazione di intenti amatoriali” sia scontata, ancorché sottintesa, se cioè esista un linea di demarcazione netta e accettata tra approccio amatoriale e professionale di tipo commerciale.
Se non esiste ha ragione Jeronim, altrimenti male ha fatto ad aprire questo thread e male ha fatto a richiamare ripetutamente al topic i fotoamatori che, come me, affrontando l'argomento dal punto di vista prettamente foto-amatoriale e perfettamente in tema, non rientrava nel suo target.


Linee di demarcazione nette non ce ne sono. Qui scrivono semplici appassionati e fior di professionisti ma continuo a non comprendere perchè insisti ad argomentare su temi che, lo ripeto alla nausea ormai, nulla hanno a che vedere con lo scopo di questo topic. Comincio a pensare che la scelta dell'avatar rispecchi il tuo desiderio primario di provocare. Solo che il tuo, a differenza di quanto faceva Manzoni, arriva al massimo al livello di un raffinato trollaggio.

Ti riassumo dunque, per sommi capi, il tema di questo topic, visto che ti ostini a non volerlo accettare:

Mi sono rivolto a tutti coloro che nel corso della loro esperienza fotografica si sono trovati, o si trovano, in una fase di impasse dovuta a mancanza di stimoli e difficoltà nell'individuare nuove strade da intraprendere. Lo scopo era semplicemente quello di condividere qui le idee sull'argomento, le varie esperienze e, forse, essere utili a qualcuno. STOP

Molte cose che sono state scritte in queste pagine (specie all'inizio) credo siano state interessanti, altre potevano comunque starci, altre ancora le ho giudicate ridondanti quando non inutili ed OT.
Ora tu vuoi continuare con la fotografia "linguaggio senza codice", con il linguaggio che diventa connotato nel momento in cui viene condiviso sui social etc. etc.?
Sarò curioso di leggerti ma, ti prego, FALLO IN UN TUO TOPIC. Grazie.

avatarjunior
inviato il 05 Luglio 2016 ore 19:02

Mi sono rivolto a tutti coloro che nel corso della loro esperienza fotografica si sono trovati, o si trovano, in una fase di impasse dovuta a mancanza di stimoli e difficoltà nell'individuare nuove strade da intraprendere. Lo scopo era semplicemente quello di condividere qui le idee sull'argomento, le varie esperienze e, forse, essere utili a qualcuno. STOP



Ok, a parte l'intuizione sull'impasse qual è il contributo che hai portato? In che modo hai suggerito vie per diventare costruttore di immagini?
Questa benedetta svolta da quale riflessione dovrebbe scaturire, a quale paradigma dovrebbe fare riferimento?
Da quali argomenti suggerisci di attingere indicazioni o ispirazione? Quale analisi hai condotto sui temi e generi fotografici che meglio si prestano per quest'esercizio interpretativo?
Che significato hai colto dalle parole di HCB “tutti siamo dei geni, il problema è trovare la capacità di farlo capire e dimostrarlo a noi stessi e agli altri...”?
Non ho capito che genere di contributo ti aspettavi, per essere in topic, biografie di autori famosi, fotografie più o meno trite, citazioni simili alla tua di HCB? Pensi che tanto bastava per essere in tema e fornire i mezzi per svoltare?

E se invece questa svolta di cui parli si realizzasse attraverso una riflessione personale, centrata su un modo di vivere, di sentire, un rifiuto di tutto ciò che ci viene propinato come “bello” dall'ultimo pervenu, un invito al dialogo tra appassionati di fotografia che cercano anche di capire cos'è oggi la fotografia, perché è diventata così, dove potrebbe portarci, e a mettersi in discussione, coinvolgendo anche la riflessione sulle tendenze attuali, sull'uso dei social, o sul recente passato, sui modi di condivisione che ci siamo lasciati alle spalle, per fare la tara dei risultati morali, etici ed artistici?

Se la svolta fotografica fosse il sintomo della spinta ad uscire da quello stato di minorità che può essere imputato a sé stesso, l'incapacità di liberarsi da condizionamenti? Se questa impasse non dipendesse da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di usare il proprio intelletto senza essere guidati da un altro?

Ho una citazione per questo Sapere Aude, sempre attuale e l'unica che vale la pena di insegnare.


user39791
avatar
inviato il 05 Luglio 2016 ore 19:25

Mi viene da citare un'altra volta Scianna, scusate la monotonia.


“C'è chi pensa che scrivere significhi soprattutto mettere bene insieme le parole. Ora, sicuramente scrivere è mettere bene insieme le parole, ma il problema vero è: per dire che cosa?

Quando io, per esempio, incontro chi mi mostra le proprie fotografie, la cosa che più mi inquieta è quando io chiedo 'tu che fotografia vuoi fare, e perché?', e mi si risponde 'io amo la fotografia!'. Io questo non lo capisco, perché per me la fotografia è uno strumento, è uno strumento per dire delle cose.

A me interessa quello che tu mi vuoi raccontare! Non mi interessa il tuo fare fotografie. Se le fai bene, mi interessa perché mi stai raccontando bene quello che tu mi vuoi raccontare, quello che ti fa inferocire, entusiasmare, il tuo stupore per la bellezza del mondo.

Non è che tu devi per forza fotografare le contraddizioni sociali. Puoi fotografare anche soltanto il posteriore della tua innamorata se quello è l'essenziale del tuo rapporto con il mondo. Il posteriore della tua innamorata non è lì per essere fotografato, è lì per essere vissuto; poi, ad un certo punto, tu sospendi le ostilità e fai una fotografia. Questo è la fotografia”.




Fotografia percettiva o interpretativa? Direi che ciò da ricercare è una fotografia capace di raccontare qualcosa.

avatarjunior
inviato il 05 Luglio 2016 ore 20:06

Filiberto, se non ti scoccia rileggere il mio primo intervento in questa discussione (prima o seconda pagina credo) capirai quanto prendevo alla lettera il pensiero che hai espresso. Sorriso

user39791
avatar
inviato il 05 Luglio 2016 ore 20:25

;-)

user46920
avatar
inviato il 05 Luglio 2016 ore 20:51

Quando io, per esempio, incontro chi mi mostra le proprie fotografie, la cosa che più mi inquieta è quando io chiedo 'tu che fotografia vuoi fare, e perché?', e mi si risponde 'io amo la fotografia!'. Io questo non lo capisco, perché per me la fotografia è uno strumento, è uno strumento per dire delle cose.

beh, però, non è che per dire delle cose bisogna per forza fotografare, si può anche fare due chiacchiere ;-)


... poi quelle risposte lì, le danno principalmente "i ragazzotti" che si sono appena comperati una reflex MrGreen

user39791
avatar
inviato il 05 Luglio 2016 ore 21:00

Non ci giurerei che sono solo "i ragazzotti" che si sono appena comperati una reflex a fotografare senza avere ben chiaro cosa vogliono raccontare, complice anche la facilità e l'economicità di uno scatto portati in dote dal digitale si fotografa sempre di più a raffica senza chiedersi il perchè lo si fa. Siamo sommersi da milioni di foto che singolarmente catturano sempre meno la nostra attenzione, porsi delle domande non credo che faccia male a nessuno.


user46920
avatar
inviato il 05 Luglio 2016 ore 21:13

"i ragazzotti" sono chiunque ha visto la "Luce" per la prima volta ed è entusiasta, per cui l'unica cosa che riesce a dire è: amo la fotografia!

ma la fotografia comunque non è solo uno strumento per raccontare qualcosa Cool

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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