JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Momo, sono perfettamente d'accordo con il tuo penultimo intervento; quello che possiamo ottenere su un'immagine bidimensionale è una "illusione", nel senso di un insieme di espedienti tecnici volti ad ottenere un effetto ingannevole, ovviamente inteso nel senso positivo del termine: ovvero una sensazione che imiti il più possibile la tridimensionalità vera. L'esempio del video postato da Ooo (come anche gli anaglifi bicolori rosso-cyan ecc.) è interessante perché in effetti parte dal principio su cui opera il nostro cervello, quello cioè di utilizzare due immagini contemporaneamente, ma anche in questo caso occorre ricorrere ad alcuni espedienti, come quello più faticoso di incrociare la visione o il ricorso ad appositi occhialini. Questo perché, a prescindere dal fatto che le immagini che si formano sulla retina siano anch'esse bidimensionali, per avere una reale visione 3D occorre osservare una scena costituita da oggetti altrettanto reali; ogni volta che si parte da immagini bidimensionali occorre mettere in atto degli accorgimenti in qualche modo artificiosi. Ovviamente non scrivo questo per polemizzare, ma anzi per mettere in evidenza il fatto che solo la piena consapevolezza di questo limite dell'immagine fotografica sta alla base di una buona padronanza dell'uso degli accorgimenti di cui sopra quando si voglia ottenere un buon "effetto" di profondità dalle nostre foto. La cosa vale ovviamente anche al contrario. Se osservo un vero panorama o gli oggetti reali in una stanza, la mia visione non sarà mai "piatta", mentre invece tante foto lo sono e ne risultano banalizzate; però anche una foto "piatta" può essere interessante se l'effetto è voluto, cioè se si parte dalla consapevolezza a cui ho accennato, ma costruendo l'immagine in modo da giocare sapientemente con quello che dovrebbe essere un limite (anziché subirlo passivamente). Al proposito mi vengono in mente alcune immagini di Fulvio Roiter:
beh il video e facile basta riuscire a vedere 3 schermi e fissare quello centrale per poter apprezzare il effetto 3D
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.