| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:07
“ ma il punto è che l'artista non l'ha esposta, qualcuno l'ha semplicemente presa e l'ha esposta. l'autore è Madre natura. Il taglio l'ha fatto la segheria. Immagina, tra tanti tronchi, ogni tanto, nell'ipotesi infinita delle casualità esce un disegno che ai nostri sensi appare incredibile. Ma per Madre natura (inconsapevole) sono solo anelli di crescita e rami intersecati al tronco „ Mi pare un problema analogo a quello della "fontana" di Duchamp: lui non ha eseguito l'opera (è un pezzo di produzione industriale), l'ha solo esposta capovolta, e sono più che convinto che l'abbia esposta così dopo aver visto come venivano immagazzinati gli orinatoi, ovvero capovolti. Dunque l'artista era il magazziniere, non Duchamp; perché allora è considerata un'opera d'arte? |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:14
tutto quello che volevo portare, inerente alla fotografia, è che la consapevolezza non è indispensabile. Un bambino può fare partire uno scatto quasi per caso e potresti avere in camera qualcosa di magnifico che altri apprezzeranno molto. non sarà frequente ma non impossibile. Comunque lascia il segno, su cosa può essere arte. |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:21
No per me no. Se è data dal caso non è arte. Per me arte parte da idea e concetto, è pensata e prodotta proprio con quelle tecniche perchè si adattavano a idea. Se parte uno scatto e viene capolavoro è botta di c..o non è arte. Io starei sullo spunto dato da Filiberto |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:22
“ mai sentito parkare di Suiseki? „ Credo che i giapponesi rimangano più avanti di noi nel considerare che l'arte sia un'espressione del "vedere" al di là dell'aspetto materiale delle cose; è per questo che anche le pietre d'accompagnamento dei bonsai (rigorosamente modellate dalla natura, almeno quelle scelte secondo i canoni tradizionali) finiscono per suggerire altre visioni. Il pezzo di legno di cui parlavi è come un Suiseki, o almeno lo è diventato nel momento in cui lo hai visto al di là della sua natura materiale. Il punto è: fino a quando la cosa può essere considerata arte e quando diventa invece l'ennesima copia di un "già visto"? |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:23
Daniele , Duchamp non ha mai esposto l'orinatoio capovolto. Ooo , mai sentito parlare di Suiseki ma le foto che hai messo confermano il mio pensiero perché noto un bel piedistallo, una vernice lucida sull' objet trouvé . Anche l'orinatoio appartiene alla stessa categoria, sebbene sia un manufatto ma non è questo il punto. |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:23
@Labirint te voglio però se non lo sai che una botta di c. e te la trovi in galleria. magari la più bella. poi ci sono anche le botte di c. assistite, e questo accade spesso. |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:31
Ma io non son artista, nemmeno un gran fotografo, solo amatore. Di certo io ho in galleria qualche botta di culo piú o meno assistita |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:31
Ooo, l'aurorefenzialità è una componente da non relegare all'unitilità o quasi, ed infatti nel tuo post sulla sfericità/consapevolezza, colui a cui vengono riconosciuti meriti e valori solo dopo il trapasso, costui quando era ancora in vita in cuor suo poteva ben sapere il suo valore indipendentemente dal riconoscimento collettivo del pubblico, del mercato e della critica. Facendo riferimento come esempio concreto alla recente celeberrima Vivian Mayer, se gli scatoloni della sua opera fossero finiti in una discarica, e non al pubblico plauso e riconoscimento di artista, anche nel più completo anonimato e nella sua sola autorefenzialità, il valore sarebbe stato esattamente lo stesso, della sua opera, per se stessa. Un altro aspetto determinante lo avevo evidenziato post addietro, ma evidentemente passato in cavalleria, lo ripropongo: Conta la firma o l'autore di un'opera, se la sua notorietà presso critica, addetti ai lavori, e secodariamente pubblico è stata attribuita una valenza e un valore in qualità di artista, con quotazione relativa. Purtroppo se la foto qui sopra del fiume la avesse fatta un qualsiasi utente del forum, giacerebbe solamente nell'area commento, mentre avendola realzzata Gursky, viene esposta in ben altri palcoscenici e con quotazioni da capogiro. Spero che questo risulti chiaro e riconosciuto. Anche quella porzione di tronco d'albero del tuo mancato acquisto, se l'avesse proposta in un allestimento o come parte o componente di un'opera un artista internazionale, avrebbe valutazioni da capogiro. Duchamp ha solo firmato un orinatorio !!! Fatto da lui vale cifre astronomiche, se lo avesse fatto il signor nessuno, sarebbe atato montato ed usato in un bagno pubblico. OK? Ribadisco che PURTROPPO questa è perversione del mercato, al quale è relegato e sottostà il mondo dell'arte. Conta la firma, il nome delll'autore. L'opera è pressochè secondaria, o comunque viene dopo. Sic !!! |
user39791 | inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:42
Il mercato dell'arte è fortemente influenzato da una cinquantina di gallerie che nel mondo tirano le fila delle quotazioni degli artisti (ovviamente pompando quelle dei facenti parte delle loro scuderie), creando e distruggendo miti a loro piacimento. Un Peter Doing può essere trasformato quando vogliono in una una star con uno schiocco di dita. Per acquistare un Jeff Koons bisogna mettersi in fila... in questo modo nascono le quotazione milionarie delle foto di Gursky. Ma è sempre lo stesso discorso collaterale all'arte. |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:43
“ Purtroppo se la foto qui sopra del fiume la avesse fatta un qualsiasi utente del forum, giacerebbe solamente nell'area commento „ quoto, ma non per autorefenzialità per come l'hai definita. “ io, autore, mi proclamo al mondo come un artista e sostengo che le mie opere hanno come scopo quello di esplorare il terreno dell'arte (consapevolezza!!!). „ |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:56
Mah per me anche gran parte delle foto famose se non rispettano stile che piace sarebbero ignorate. Parlo in generale |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 19:57
Ah, ma quella (autoreferenzialità) è la definizione che le ha dato jeronim, non io. La mia, applicata qua negli esempi della "sfericità" o V.Mayer, viene data im maniera diversa. |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 20:08
va bene, allora ti posso quotare anche l'autoreferenzialità. in tal caso è molto differente da come prima espressa. possiamo dire che l'autoreferenzialità allora somiglia molto all'intenzionalità. di Vivian si può dire che avesse uno scatto compulsivo, ma era di certo sua intenzione scattare. e quello scattare significava, nonostante le molte pellicole neanche sviluppate, catturare la sua visione. quindi piena intenzionalità. resta la questione dell' "arte" o percepita almeno in modo simile, manifestata da coordinate non intenzionali della natura. di sicuro possono emozionare, ma mancando d'intenzione molti non saranno disposti a definirla arte. |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 20:13
Io starei di autori concreti senza divagare come fatto da Filiberto che ha portato autori interessanti a esempio |
| inviato il 09 Giugno 2016 ore 20:16
vero, ma sono emerse interpretazioni su cosa sia la fotografia e l'arte. |
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