| inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:34
Fare pace con il cervello non è un insulto Massimiliano, è un suggerimento |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 14:31
diciamo che per la legge italiana sull'argomento (inteso come legge sulla privacy ma anche Carta di Treviso) la dignità non rimane offesa qualora una persona si "senta" offesa bensì quando c'è una effettiva ed oggettiva lesione dell'immagine che viene riconosciuta in giudizio. Lesione che può essere effettivamente reclamata oppure da esistente ad aggravata da dove e come tale immagine sia stata eventualmente pubblicata. poi è chiaro.. ogni giudice è persona a sè stante... |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 14:48
“ ma certo , ma vale per chiunque senzatetto o no. se tu mi fotografi io posso denunciarti se mi pubblichi. „ Solo che se la foto non lede la dignità al massimo puoi chiederne la rimozione mentre se sei un barbone puoi anche chiedere un forte risarcimento. È una piccola ma significativa differenza. Per quanto riguarda la roosveltiana FSA parliamo della più vasta ricerca mai fatta al mondo di sociologia visuale, ricerca in cui collaboravano a stretto contatto sociologi, politici e fotografi. Per capire meglio il discorso homeless potrebbe interessarti “Good company” di Douglas Harper ma anche in questo caso parliamo di sociologia visuale. Se invece vuoi andare ancora indietro nel tempo c'è “Street life in London” di John Tohmson seconda metà dell800 o anche “How the other half lives” di Jacob Riis un'interessante ricerca sui tenements di New York inizio XX secolo. Ma stiamo sempre parlando di sociologia visuale e della fotografia usata come strumento di ricerca esattamente come le interviste e le statistiche, ben altra cosa rispetto alla fotografia di cui stiamo discutendo. PS lascerei fuori dalla discussione concetti come borghese perché sinceramente non c'azzeccano proprio |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 15:05
per me invece il concetto borghese è proprio alla base di questa discussione. mia opinione ovviamente |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 17:04
“ per me invece il concetto borghese è proprio alla base di questa discussione. mia opinione ovviamente „ La cosa più divertente è vedere un borghese accusare altri di essere borghesi... sembra di tornare al '68 Se vogliamo dircela tutta già il fatto riessere qui su di un forum a discutere di fotografia, con attrezzature di costo perlopiù elevato, su computer anche loro di un certo valore, e avere il tempo di discutere se fotografare i barboni sia borghese o meno ci colloca inevitabilmente, tutti, nella borghesia |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 17:08
mai detto di non esserlo, e la mia non era un'accusa ma una riflessione, e proprio perché lo sono, so di quello che parlo. so del retaggio borghese che i miei genitori mi hanno lasciato, che le scuole cattoliche mi hanno lasciato. Conosco perfettamente l'argomento, l'ho vissuto sulla mia pelle. non parlerei di una cosa che non conosco. |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 17:17
“ A volte la fotografia può essere anche una incessante ricerca estetica a partire da immagini prese dalla strada. Non è tutta street quel che viene dalla street. La strada è una miniera d'oro ma le street classiche di qualche valore sono pochissime. „ Mi piace ciò che dici. |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 17:21
Com'era ovvio che accadesse - e forse anche giusto - si è divagati dal post di partenza: come fate a scattare in strada senza vergognarvi come ladri? Riepilogando, mi piacerebbe sapere dall'autore del post se ha ricevuto consigli utili. Se sì, quali? |
user148740 | inviato il 19 Aprile 2018 ore 19:16
Usare la maschera di batman (ancora non gle l aveva detto nessuno) Scusate non ho resistito |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 19:26
per me la "tecnica" migliore è quella di trovare l'inquadratura, lo sfondo, chiamatelo come volete, settare esposizione e fuoco, e aspettare, quando succede qualcosa si scatta.quindi sia tecnicamente è più probabile che venga bene, sia a livello emotivo è il soggetto che entra nella tua scena e non il contrario |
| inviato il 19 Aprile 2018 ore 19:27
Jep Pino grazie mille |
| inviato il 10 Giugno 2020 ore 22:52
Ciao a tutti, vedo che è un post un po' datato, ma essendomi iscritto solo oggi ed essendo appassionato di street photography, non ho potuto fare a meno di rispondere. Dunque, il fatto di non sentirti a tuo agio è comprensibilissimo, soprattutto se anche tu, come me, sei una persona timida. Ho utilizzato la parola "agio", ma per essere più onesti sarebbe più corretto definirla vera e propria paura per quanto mi riguarda. Il mio percorso per vincere questo timore è ancora lungo perché, nonostante tanti auto-lavaggi di testa che mi sono fatto nel tempo, non ho ancora raggiunto la tranquillità che mi sono prefissato di ottenere. Ad ogni modo comunque come primo "compitino" ho pensato ad un'uscita fotografica che avesse come obbiettivo portare a casa 5 ritratti di persone sconosciute. Attenzione però, non "foto rubate". Ritratti veri e propri, il che ha significato fermare la persona, inventarsi una motivazione, chiedere di poter fare lo scatto! E qui voglio essere più che onesto: quando leggi altrove che la maggior parte delle persone è favorevole a farsi fotografare, ti assicuro che non è così! Molte persone temono molto l'eventuale pubblicazione. In sostanza quindi per portarti a casa 5 foto scattate a 5 persone che hai fermato e con le quali hai interagito dovrai avere un po' di pazienza e non farti prendere dallo sconforto!! Anche se arrivo tardi, buone foto street a tutti e piacere di essere entrato a far parte di questo forum! Un ultima cosa, nel caso in cui decideste di provare anche voi questo esercizio, molto probabilmente sarete un po' occupati a pensare alla situazione. Cercate di non scoraggiarvi se riguardando le foto vi troverete con una composizione non convincente, una foto sfocata, o altri difetti. L'obbiettivo prefissato è fermare, interagire con gli sconosciuti, e fotografarli, quindi vincere la paura! E' probabile che riceviate parecchi "NO" (a me è successo così), ma quando son tornato a casa (con la missione fallita tra l'altro), ho guardato i n.2 ritratti scattati su 5 che mi ero prefissato di fare con in la consapevolezza di aver accettato tutti i "NO" ricevuti. E' un primo step e mi è davvero servito a rompere il ghiaccio! Daniele B. |
| inviato il 11 Giugno 2020 ore 10:23
Immagino tu sappia che chiedendo il permesso di fatto non è più street ma ritratto ambientato. Piccolo consiglio nel caso tu decida di continuare questo modo portarti le liberatorie e prometti di inviare la foto, che ovviamente dovrà essere ben fatta quindi non solo devi pensare alla situazione ma anche, e soprattutto, alla qualità della foto. E ricorda se hai promesso di inviare comunque lo scatto |
| inviato il 11 Giugno 2020 ore 11:57
Ciao Signor Mario, ti ringrazio per l'intervento. Si, so bene che in realtà si tratta di ritratto più che di street. Come riportato sul precedente post, è un esercizio che mi sono inventato al solo fine di "vincere" la paura nell'affrontare una situazione di scatto fotografico a sconosciuti. Personalmente credo che vincere quel timore ti possa aprire le porte per una vera street photography in tutta serenità. E' un esercizio che dovrebbe servire per rompere il ghiaccio. Per quanto riguarda le liberatorie mi fa piacere che tu me l'abbia ricordato. Ti pongo però una domanda: questa cosa della liberatoria dove l'hai letta? Perché se mi rispondi che l'hai letta sul web... ti dirò che per lungo tempo anche io sono andato avanti con questa storia delle liberatorie, per poi scoprire un giorno... che non è proprio così al 100%! Grazie ancora per la gentile risposta. Saluti, e a presto. Daniele |
| inviato il 11 Giugno 2020 ore 12:10
un ottimo esempio (parere personale) di chi fa andare a braccetto bene le due cose cioè street e ritratto ambientato è Bruce Gilden, faccio personalmente fatica a separare le due cose se sono mescolate ad arte. ciao Rob |
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