| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 20:58
Ciao Stefano La tua domanda però non è esaustiva nel senso che non specifichi in quale contesto ti riferisci: Mostra, contest, portfolio ecc È una discussione senza fine come la questione etica... I grandi fotografi dichiaravano forse se lo scatto era frutto della pura casualità (carpe diem) o erano pose studiate a tavolino? Sapere che la fotografia è stata post prodotta e/o è frutto di una meticolosa "messa in scena " cosa cambia? Forse ci sono ambiti fotografici dove è specificatamente richiesto (fotografia naturalistica) ma anche qui il confine é labile. Ragazzi comunque un po di sintesi please ...certi pipponi sono illeggibili... Kiss |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 22:05
@Rombro Hai risposto alla domanda che sembrerebbe più banale, ma è collegata a immagine e Fotografia, non hai risposto a riguardo di questa questione, forse perchè immagine è osservare e fotografia è guardare? Forse perchè immagine ha la caratteristica che serve il cervello e uno stile personale oltre allo strumento? Alla fine è come vedere una mostra, di cosa sia non importa, siamo abituati a guardare e chi sa osservare è contento per se stesso e ricomincia ad osservare, mentre chi guarda non trova nulla e il più delle volte crede di sapere tutto, ma poi ha solo letto libri scritti da altri e quindi vede il mostrato come ci hanno abituati a vedere e non a osservare. L'orizzonte non è una linea ferma ma sempre in movimento, questo lo sa chi osserva, chi guarda vede solo la riga. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 23:39
Rombo porta pazienza per uno sgrammaticato fotografo della domenica come me |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 23:44
Ivo6767 l'educazione visiva è un percorso molto personale, sebbene la scuola stia diventando una fucina di “cittadini utili ma non pensanti” al momento attuale non me la sento di imputargli anche questa colpa. Nel mio caso mi sono avvicinato alla fotografia anche per questo. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 0:09
In realtà purtroppo nelle scuole i libri scolastici sono sempre meno "testi" e sempre più immagini cosicché le nuove generazioni diventano sempre più pigre alla lettura ed interpretazione dello scritto. Perché vedere tutti sappiamo vedere dalla nascita ma leggere lo si deve imparare. Vedere però non comporta di per sè stesso sapere interpretare un'immagine, cosa che non viene quasi mai insegnata. Disastro totale. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 0:50
“ In realtà purtroppo nelle scuole i libri scolastici sono sempre meno "testi" e sempre più immagini cosicché le nuove generazioni diventano sempre più pigre alla lettura ed interpretazione dello scritto. Perché vedere tutti sappiamo vedere dalla nascita ma leggere lo si deve imparare. Vedere però non comporta di per sè stesso sapere interpretare un'immagine, cosa che non viene quasi mai insegnata. Disastro totale. „ @Andrea.taiana Appunto per questo si deve imparare a osservare e a capire i messaggi visivi. Tutto quello che succede non succede per caso, soprattutto sui libri di testo dove il non saper leggere le immagini porta a non capire, ma solo a guardare passivamente. La questione del controllo sta diventando totale, ma le nuove generazioni hanno linguaggi diversi, provate a cercare il significato delle emoticon su Instagram e vedrete che un cuore ha tanti colori e tenti significati come i teschi eccetera, in pratica si comunica per pittogrammi e la lingua non è insegnata a scuola |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 1:36
Appunto, che tristezza, usare gli emoticon per esprimere le proprie emozioni e sentimenti... Analfabetismo funzionale per i testi Analfabetismo funzionale per l'interpretazione dell'immagine Analfabetismo sentimentale. Bel disastro la scuola. Bel disastro i social. E attenzione che il sapere che abbiamo costruito nei secoli e le idee sono stati trasmessi con la lingua scritta non con le immagini, delle immagini ci si è avvalsi per comunicare idee mantenendo lo stato di subordinazione delle masse, vedi gli affreschi nelle chiese.. Che caspita di idee vuoi trasmettere coi cuoricini? La logica aristotelica? Manca poco e torneremo a grugnire anziché parlare e scrivere. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 3:12
Ivo, certo che la domanda a cui ho risposto è collegata anche al discorso fotografico, ma il forum insegna che non bisogna dare mai per scontato neanche i concetti più "basici" quindi faccio una precisazione che non è meno importante. Nel forum, in parallelo a quel disco rotto che suona "la fotografia è la rappresentazione fedele della realtà" e alla sua versione estremista "uso fieramente l'analogico in un certo modo perché il digitale è la rovina involutiva che ha sostituito le capacità di chi scatta", c'è questa cantilena ricorrente che vorrebbe disperatamente mantenere separate le definizioni di "fotografia" e "immagine" (del tipo che: se scatti fedelmente per riprodurre la realtà, fai fotografia, se usi la pp a tuo piacimento, invece, falsifichi il significato originale di fotografia quindi sfociamo nella definizione di immagine...vabbè ). Il punto, però, è che al di là delle ridicole faziosità forumistiche di natura prettamente tecnica, non si può cognitivamente separare il concetto di immagine da una qualunque fotografia, per il semplice motivo che il cervello, come sappiamo, elabora anche la cosa più elementare attivando, pur inconsapevolmente, memorie, associazioni, metafore, modelli, schemi, proiettando significati, ecc. La percezione è sempre mediata da immagini mentali, quando guardiamo qualcosa. Anche davanti ad una foto semplice, leggibile, che potremmo convenzionalmente dire "comprensibile a tutti", non vediamo mai in modo neutrale quello che abbiamo davanti. La fotografia non comunica il "dato" ma la forma dell'immagine mentale che attiva. Ora, sempre ricordandoci che la fotografia, essendo la pratica più democratica, trasversale e accessibile che ci sia e raccogliendo di conseguenza il bacino di ignoranza (passiva) più grande di tutti gli altri campi espressivi/comunicativi, come possiamo non tenere presente l'immensa rete di implicazioni di quanto detto riguardo all'immagine? Mi rendo conto che si finisce in un territorio troppo vasto e assai deviato rispetto al tema del thread, ma penso che bisognerebbe diventare più consapevoli del fatto che la fotografia è un linguaggio che, anche ai livelli più bassi e spensierati, mette in circolo problematiche culturali che vanno ad influire pesantemente sulla capacità di "osservare". Osservare un tramonto, un fiore, un insetto, un anziano che cammina in solitudine o qualunque altra cosa che definiremmo "semplice ma profonda" non è la stessa cosa che farlo attraverso una fotografia. Invece continuiamo a peccare di ingenuità pensando che riportare la semplicità ci riveli l'essenza della vita bypassando e disinteressandoci a tutto ciò che invece ci condiziona. Ecco, in questo senso, viviamo in tempi così saturi da una parte e totalmente vuoti dall'altra, che forse bisognerebbe diseducarsi, cortocircuitarsi, anziché educarsi ad osservare. Mi si perdoni l'eventuale lungaggine ma di notte funziono meglio |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 4:50
E si ben evince, Rombro ! Indi per cui, ti ringrazio ancora per quanto razionalmente esposto, scritto in modo chiaro. Alla luce di quanto sviscerato, mi scuso se la mia domanda è stata posta un po' "ad cazzum" ma l'ho fatto di proposito per non lasciare troppo indifferenti (mi si voglia gentilmente perdonare, per questo e, cara @Franci925, hai perfettamente ragione nel voler individuare il contesto). Per gli altri, sto rileggendo ancora quanto apportato. Grazie e buona giornata a tutti ! |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 5:35
“ Manca poco e torneremo a grugnire anziché parlare e scrivere. „ [OT] Da quanto tempo non scrivete qualcosa che non sia la lista della spesa o un appunto con una penna su un foglio di carta? [/OT] |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 5:43
Mi spiace per chi patisce gli interventi (relativamente) lunghi, ma quando si parla di cose complesse, pur se esposte in modo comprensibile, non si può sintetizzare più di tanto, proprio perché non si tratta di liste della spesa :) |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 6:24
********* c'è questa cantilena ricorrente che vorrebbe disperatamente mantenere separate le definizioni di "fotografia" e "immagine" (del tipo che: se scatti fedelmente per riprodurre la realtà, fai fotografia, se usi la pp a tuo piacimento, invece, falsifichi il significato originale di fotografia quindi sfociamo nella definizione di immagine...vabbè). ******* @Rombro la storia ci insegna che i conservatori sono la parte più divertente della storia dell'arte. Chi ha un minimo...una conoscenza basica della storia dell'arte, sorride al pensiero che ci fosse chi criticava Van Gogh per le sue prospettive, Munch per le sembianze dei volti, i Fauves per i colori irreali, Ensor per i suoi soggetti surreali. La loro capacità di trasferire su tela l'interpretazione personale della realtà, veniva tacciata di mancanza di talento. E come lottavano!!! Son passati due secoli eppure...sembra ieri. C'è una scena de L'Era glaciale in cui Manfred (il mammut) passando davanti a Stonehenge esclama "baaah...arte moderna, roba che non dura" Un mammut...capisci? |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 7:57
“ Da quanto tempo non scrivete qualcosa che non sia la lista della spesa o un appunto con una penna su un foglio di carta? „ Domanda che meriterebbe l'apertura di una discussione dedicata. |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 8:14
ci sarebbe molto da dire, la questione è sempre da vedere più dall'alto. Ci sono autori che hanno spinto in una certa direzione, ma sono stati più importanti per le idee che per l'impatto immediato. Se prendiamo Matisse visto che hai citato il movimento Fauves ha avuto un'evoluzione pittorica nel tempo, lui come molti altri del periodo è stato influenzato da Cezanne (divenuto estremamente apprezzato praticamente in punto di morte), è passato dal puntinismo per arrivare a una delle sue opere più "spinte" che è La Danza Quelle opere all'epoca non furono apprezzate nè dai collezionisti nè dal pubblico. Matisse non è che ha cancellato il suo percorso, ma di certo si è adattato perchè lui come altri doveva mangiare e all'epoca continuavano a vendere bene gente come Matisse o Renoir, non erano scomparsi perchè nel mentre ci sono stati Gauguin,Van Gogh,Seurat e appunto Cezanne . Mondrian ha vissuto sempre in ristrettezze, non è che abbia venduto chissà che successo ,ma ha avuto un'impatto con le sue griglie sulle idee successive, era apprezzato dai critici, ma ignorato dal grande pubblico e da gran parte dei collezionisti. Non si può nascondere l'importanza di un gruppo come the stijl, ma a livello architettonico hanno fatto pochissimo e a livello pittorico non erano così apprezzati eppure hanno influenzato il design, la moda ecc.. nel presente. Spesso certi artisti sono stati apprezzati dai critici o da collezionisti di nicchia e poi solo col tempo la loro influenza è stata capita davvero. Ma lo stesso Picasso che si sapeva vendere bene anzi benissimo ha adattato il cubismo analitico che non era stato apprezzato per renderlo più digeribile e nel mentre ha fatto anche opere come questa: artsdot.com/media/artworks/images/full/e1/67/e167f60744844439a0e0d2f62 |
| inviato il 10 Dicembre 2025 ore 9:34
“ Ma lo stesso Picasso che si sapeva vendere bene anzi benissimo ha adattato il cubismo analitico che non era stato apprezzato per renderlo più digeribile e nel mentre ha fatto anche opere come questa: „ Amo meno questo tipo di produzione. C'e' da dire che, come tutti gli artisti, Picasso probabilmente era "costretto" a ritrarre le sue amanti. Ho sempre avuto l'impressione, non solo in Picasso, che i ritratti delle "muse speciali" fossero un po' tirati giu'. Fatti piu' per compiacere la modella che per altro. In particolare questo quadro mi da' l-impressione di non finito. Di una posa statica un po' tirata giu. |
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