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@Rolu il fuoco è il medesimo del catenone ossia all'infinito. Ovviamente non si devono aspettare miracoli da un 10 mm a f/16 a 150 m di distanza. Questo l'ho fatto per chi mi ha contestato "da infinito ai piedi" dove "ai piedi" è un modo di dire, non una misura Colgo l'occasione per chiedere quale sia il principio per cui un'immagine è a fuoco su un certo piano.
Mo comincia il giratone di frittatona: siamo noi che abbiamo preso troppo alla lettera. Dopo tre giorni di “cosa vuol dire equivalente”.
Non importa nulla cosa vuol dire tecnicamente a fuoco o no. Siamo in 10 e 9 dicono che non è a fuoco. Saremo tutti scemi noi o forse ti devi andare a far sistemare gli occhiali? E su…
Se fai vedere ste foto a un qualsiasi paesaggista ti dice di andare a studiare. Sul campo.
Valgrassi ti vedrei in politica: ore di discussione sul nulla cosmico, divagazioni e loop logico-verbali per arrivare a prendere tutti per sfinimento.
Il fuoco, impostando F16 e infinito, sul 21 parte da circa 0,9m (o almeno così trovo scritto sulla scala dell'obiettivo), che stranamente è più o meno dove c'è il vaso arancione.
@enrico non ti ho contestato per niente. "da infinito ai piedi" è chiaramente un indicazione non una misura o perlomeno io l'ho intesa così. Se il piede fosse una misura, ci sono i 42 e anche i 49 dei giocatori di basket, e allora?
È evidente che se si inquadra un oggetto a iperfocale flessa col diaframma impostato su f/16 meno uno stop della scala THDOF, allora il circolo di confusione collassa su se stesso generando una messa a fuoco parallela, per cui tutto è nitido ma nulla è definito. È la tipica aberrazione da profondità di campo inversa, che capita solo quando la lunghezza focale supera la soglia del cosiddetto "paradosso ottico". In pratica, quando l'obiettivo sfoca ma a fuoco, cioè fuori fuoco ma dentro la profondità apparente, si genera un bokeh quantico, dove i punti luce diventano punti ondulatori e l'immagine acquisisce una nitidezza anteriore. A quel punto l'unica è defocalizzare il diaframma e ricalibrare il piano focale con la formula di Y. J. Malmsteen del 1995 anche detta "magnum opus". Tutto questo può essere chiaramente testato gridando "ETERNIT!" al cruciverbone delle professoressa E. Bonaccorti.
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