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Basato su una storia vera. Quando un'indagine della polizia sul suicidio di un vecchio amico apre vecchie ferite, Paul (Michael Socha) è costretto a ricordare la sua straziante infanzia in orfanotrofio. Paul lotta per scrollarsi di dosso il passato e costruire una relazione con Anthea (Zoë Tapper), ma il suo fragile stato mentale e i suoi amari ricordi lo costringeranno ad un confronto con chi ha distrutto la sua infanzia ed è responsabile della morte dell'amico.
Ethan Coen dirige il suo primo film senza il contributo del fratello. Al centro del film il viaggio di due amiche in cerca di fortuna. Sceneggiato insieme alla moglie Tricia Cooke, è una commedia crime on the road, pulp e sbarazzina, ricca di passaggi sopra le righe e buffi cameo.
È il primo film di una "trilogia di film lesbici di serie B" di Coen e Cooke; il film vede protagonisti Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan. Viene seguito da Honey Don't! del 2025.
Keira Knightley e Guy Pearce fanno la differenza. Ha ritmo ed è ben recitato. Ruota attorno ad un'idea semplice ma tiene alta la tensione fino alla fine. Film riuscito secondo me, 4 stelle L.
Non guardo mai nessun sito di recensioni. Rischio in prima persona. Guardo invece qua perché leggo giudizi contrastanti. E questo mi piace
Una buona recitazione non salva un film carente in tutto il resto. Non dico che non sia guardabile, ma ho molti modi migliori per passare un'ora e mezza.
Riguardo alle recensioni, guardo Rotten Tomatoes solo per divertimento, soprattutto per constatare quanto possano essere divergenti le opinioni dei critici da quelle del pubblico. Roger Ebert, invece, è decisamente affidabile, anche per le serie. Però lo consulto solo dopo aver guardato il film o la serie, perché mi serve a razionalizzare il mio giudizio o a far emergere elementi che ho tralasciato.
tratto dal romanzo "Shy" di Max Porter, Steve sposta decisamente il baricentro del racconto e la figura di riferimento narrativo da Shy, il più problematico dei ragazzi presenti alla Stanton Wood, scuola pubblica per giovani in difficoltà sociale e comportamentale, a Steve, appunto, che ne è uno degli artefici e forse il professore più rappresentativo.
Una regia in continuo movimento, e la telecamera è quasi disperata nel tentativo di riprendere ogni dettaglio di ognuno di questi ragazzi, portando lo spettatore al limite dell'esasperazione. Il ritmo diventa convulsivo man mano che ci si avvicina alla fine.
Christine, Rachel e Katie sono tre sorelle poco unite che si riuniscono nuovamente dopo anni per prendersi cura del padre morente nel suo appartamento a Manhattan.
credo che fosse già stato segnalato, ma su piattaforma Netflix, ora lo vedo su Amazon Prime, però a pagamento, ma in questi giorni ad un prezzo scontato.
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