user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 21:59
Intanto per avere delle risposte bisognerebbe specificare cosa si intende per "archivistica" o "comunicativa"... Poi l'esempio delle scene create ad arte non è pertinente. Lì è tutto reale, sia la foto che la scena. Se con ciò si realizza un falso è un altro problema. Con l'IA non c'è nulla di reale. Tu non fai niente se non descrivere qualcosa al software, che a sua volta disegna. Si dovrebbe dire che l'artista è il software stesso, se non fosse che questo è addestrato con milioni di fotografie prese dalla rete, di cui fa una specie di collage realistico. |
user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:01
“ Ma io credo proprio, visto il tenore degli interventi, che lui batta su questa cosa che la fotografia è reale mentre nell'AI non c'è niente di reale, semplicemente perché non vede altro fine che quello di riproduzione fedele della realtà come scopo della fotografia, cioè una testimonianza di com'era quel pezzo di realtà in quel determinato momento. Insomma...stiamo solo perdendo tempo :) „ Secondo te, se io dico al software di IA "disegna una donna con un vestito lungo nero su un letto con uno specchio ovale che copre la faccia, e poi disegna anche 4 braccia che escono dal lato destro della foto e che indicano la donna", questo fa di me un artista? |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:03
Non riusciresti a farlo, anche perché quella a cui alludi è una foto :) Tra l'altro dove la vedi la donna e il vestito? LOL |
user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:11
Certo che non riesco a farlo, perché decide il software cosa disegnare e io non ho il controllo. Questo rafforza l'idea che l'"artista" è il software stesso, mentre tu sei semplicemente un committente che dice cosa vuole a livello generale. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:14
Ti faccio però presente una cosa fondamentale: non è che uno si sveglia un bel giorno e dice "ok, oggi organizzo una foto concettuale perché fa artista figo". Mica crederai che quello che va in giro colla macchina al collo per divertirsi fotografando quello che si trova a tiro, abbia lo stesso approccio di quello che ti fa la foto "strana" costruita a tavolino? La fotografia, come può essere un lavoro fatto con l'AI, è solo la culminazione di un'idea o di un percorso di vita antecedente alla realizzazione. Non puoi metterla certo sullo stesso piano del fotoamatore che va in giro a catturare "pezzi di realtà" fortuitamente. Pensaci un attimo prima di fare battute della minchia. |
user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:17
Quello che "va in giro a catturare "pezzi di realtà" fortuitamente" si chiama street photographer, e ce ne sono di davvero bravi che fanno foto che finiscono anche nelle mostre più prestigiose. Chi gioca con l'IA ha solo l'idea: manca tutto il processo creativo successivo, che viene demandato al software. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:18
“ Poi l'esempio delle scene create ad arte non è pertinente. Lì è tutto reale, sia la foto che la scena. Se con ciò si realizza un falso è un altro problema. „ Tutt'altro, quello è "IL" problema quando si parla di fotografia; al di fuori di un uso scientifico, forense o archivistico, la fotografia ha senso soltanto per l'aspetto comunicativo, e in quel senso non conta "come" falsifichi la comunicazione, ma "il fatto" che la falsifichi. Se lavori come reporter, col cavolo che l'etica ti permette la falsificazione, quindi l'uso dell'AI avrebbe la medesima riprovazione della scena montata ad arte o della foto ad un quadro iper-realista realizzato ad acrilico. Se invece ti cimenti in un campo in cui quella falsificazione è funzionale a rendere una "visione" dell'autore che la semplice riproduzione di cose già esistenti non potrebbe restituire, allora qualunque metodo ha la medesima dignità: l'arte non ha uno strumento preferenziale, dunque non esistono strumenti per l'arte e strumenti per altre forme di comunicazione. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:22
“ Questo è un altro problema, cioè la difficoltà a distinguere tra immagini genuine e farlocche, ma la distinzione tra immagini reali e farlocche resta per ciò che rappresentano, cioè la realtà vs la finzione. „ ma a te non frega nulla della differenza concettuale se non puoi distinguerle |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:22
“ Quello che "va in giro a catturare "pezzi di realtà" fortuitamente" si chiama street photographer, e ce ne sono di davvero bravi che fanno foto che tu ti puoi solo sognare. „ Ma quella realtà non la fa lui “ perché decide IL CASO cosa disegnare e LUI non HA il controllo „ può solo cogliere quello che il caso gli propone. |
user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:36
“ Se lavori come reporter, col cavolo che l'etica ti permette la falsificazione, quindi l'uso dell'AI avrebbe la medesima riprovazione della scena montata ad arte o della foto ad un quadro iper-realista realizzato ad acrilico. Se invece ti cimenti in un campo in cui quella falsificazione è funzionale a rendere una "visione" dell'autore che la semplice riproduzione di cose già esistenti non potrebbe restituire, allora qualunque metodo ha la medesima dignità: l'arte non ha uno strumento preferenziale, dunque non esistono strumenti per l'arte e strumenti per altre forme di comunicazione. „ Continui a dimenticare un particolare fondamentale. Con le immagini IA non sei tu a disegnare alcunché: è il software che disegna. L'artista è lui, non tu. |
user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:37
“ ma a te non frega nulla della differenza concettuale se non puoi distinguerle „ A me che le guardo no (quando arriveremo al realismo massimo), ma questo non fa di te un artista, bensì un falsario. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:42
“ Con le immagini IA non sei tu a disegnare alcunché: è il software che disegna. L'artista è lui, non tu. „ A parte il fatto che non e' vero... Molti lavori che faccio in AI partono da un mio schizzo a matita, altri da una fotografia. E' un po' come dire che il chirurgo che ti aggiusta il cuore non ha merito, perche' teleguida la macchina che ti posiziona la valvola, passando dal polso. O che l'avvocato, principe del foro, non vale nulla perche' usa il sistema italgiure per documentarsi su tutte le sentenze precedenti. O ancora il pilota di jet che, checcivuole... tanto fa tutto l'aereo.... Per finire come quelli che ad una mostra di HCB se ne escono con il : " alla fine la mia compatta le fa meglio" |
user259808 | inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:45
“ E' un po' come dire che il chirurgo che ti aggiusta il cuore non ha merito, perche' teleguida la macchina che ti posiziona la valvola, passando dal polso. „ Il chirurgo dice esattamente alla macchina dove posizionarsi. Ha il pieno controllo. Tu non hai il pieno controllo dei software di IA, altrimenti non servirebbe l'IA: potresti direttamente disegnare come fanno i pittori veri. |
| inviato il 19 Novembre 2024 ore 22:48
A parte che se osservi la ripetibilita' dei personaggi che ho raggiunto gia' anni fa, ti rendi conto che il controllo ce l'hai eccome... Certamente potrei disegnare direttamente a pennarello o a carboncino...e lavorare come si faceva 60 anni fa. Come il taxista potrebbe portarmi in giro in carrozza, invece che sul sedile del taxi, o il meccanico potrebbe limare a mano, invece di usare una fresa... |
| inviato il 20 Novembre 2024 ore 0:02
“ Quello che "va in giro a catturare "pezzi di realtà" fortuitamente" si chiama street photographer, e ce ne sono di davvero bravi che fanno foto che finiscono anche nelle mostre più prestigiose „ Ma non mi dire? LOL La figura a cui mi riferivo io è quella basica del cazzaro della domenica che non ha un briciolo di idea o personalità e scatta cose a caso unicamente per il piacere di farlo. Per carità, tutto lecito. Ma non c'entra assolutamente nulla con quello che usa la fotografia (o l'AI) con motivazioni più studiate e mirate. La questione rimane sostanzialmente questa: dal punto di vista creativo/espressivo/comunicativo, uno che sa realizzare lavori particolari e distinguibili con l'AI, sarà sempre più auspicabile dell'ennesimo amatore che ti porta a casa duemila foto dozzinali che non hanno nessun punto d'interesse se non per lui che era lì in quel momento, e che farebbe bene a tenersi per sé. Ecco, da questo punto di vista, rimanere incollati alla storia che "la fotografia è reale, l'AI è fasulla" non solo non serve a valorizzare la fotografia ma risulta un attaccamento totalmente ridicolo. Se ci si sente così "minacciati" dalla diffusione dell'AI, forse è perché si teme che la fotina del tramonto o della modella ammiccante sia replicabile quindi ci si sente demotivati ad uscire con la macchinina al collo? Invece la consapevolezza di fare foto uguali a milioni di altre non vi sfiora proprio? Strana 'sta cosa, no? :) Quando è così allora posso solo sperare che quelli che si preoccupano dell'avvento dell'AI mollino tutto e si diano ad altro tipo di hobby. Diversamente battetevene i cojoni e continuate a divertirvi come siete abituati a fare. |
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