| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 14:54
te lo ho gia spiegato ( con questa siamo a 3 ) : una PP folle con bianchi bruciati e cieli neri, che hanno tentato di "tirare su" una foto banale. Per dire, se uno conoscesse bene Salgado e gli facessero vedere le foto di Genesi, non lo riconoscerebbe mai. Non sei daccordo? Seconda volta che ti faccio la domanda, ma se preferisci non rispondere, nessun problema |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:00
La foto sarebbe davvero " spettacolare", ma anche per me la postproduzione è spinta in modo da trasformarla in una specie di fumetto. Non piace nemmeno a me; ripeto, non per soggetto, quanto per come è stata postprodotta. Che io sappia all'epoca la postproduzione includeva numerosi passaggi ( anche uno pare in DXO per aggiungere una grana simile alla pellicola). Forse in questo caso si privilegio' in modo esagerato l'effetto spettacolare. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:02
il mio parere è su quell'immagine, non su Salgado, no su Genesi, perchè un'immagine a mio parere deve stare in piedi da sola. Ignorantemente se vuoi. Quindi potrei mettere una valutazione (mia e personale, quindi del valore di un centesimo) come quelle che si mettono alle immagini qui su juza:
 Buona. L'illuminazione da sinistra ha favorito i contorni chiari dei pulcini in contrasto con le ombre. La maf sul soggetto principale mi sembra corretta. Non avresti potuto fare un passo indietro per avere maggiore inquadratura sui mammiferi perchè avresti scombinato la composizione, lì forse sarebbe stato meglio un grandangolo più esteso ma forse in certe situazioni non c'è tempo per cambiare ottica. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:11
Conosco questa fotografia dei cuccioli di leone marino(?) ma onestamente non mi piace. Mi spiego meglio: mi piacciono sia la composizione che l'inquadratura, oltre alla ottima gestione dello sfondo e della PdC, voglio dire insomma che come fotografia mi piace... però non mi piace come è stampata perché, lo dico in tutta onestà, mi sembra un cartone animato. Sarà un mio limite, non lo metto in dubbio, anzi lo do per scontato, tuttavia non riesco a farmela piacere. Non del tutto almeno. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:12
Commento a gamba tesa: se su quella foto lì non ci fosse scritto sotto Salgado ma si trovasse nelle galleria di uno sconosciuto da forum come noi (me compreso, ovviamente) verrebbe alla velocità della luce tirata fuori come esempio di "postproduzione esagerata effetto finto HDR, pugno negli occhi, ecc ecc". Senza avere tutti i torti |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:20
Certo che se fosse una foto mia la post l'avrei fatta diversa, e anche la composizione: l'avrei fatta quadrata eliminando la parte destra. Ma è una foto di Salgado, e io non sono nessuno, per cui mi domando: se l'ha fatta così avrà avuto le sue ragioni. Cos'è che non ho capito? Me lo domando ma non riesco a darmi una risposta. (... in campo musicale, dove ho un po' più di esperienza, quando qualche padreterno dell'interpretazione fa caxxate ho molte meno difficoltà a riconoscerle come tali, ma se parliamo di fotografia ho ancora più dubbi che certezze... ) |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:24
In realtà tutte le foto della mostra e del catalogo ( ed Taschen) sono stampate cosi: ombre piuttosto chiuse che si alternano con luci brillanti anche se non così tanto fuori gamma. Nella foto presente nel libro in alto a sinistra dei particolari del cielo e delle nuvole ci sono , mentre qui su Juza sembrano definitivamente sovraesposti e persi. Io penso che il mood utilizzato sia voluto e si rifaccia ad una certa cupa spettacolarità che accennava ad un mondo perduto o, comunque, in bilico, fortemente e pericolosamente minacciato. Una sola foto, posso essere d'accordo, non si sostiene da sola...probabilmente con qualche eccezione. È la lettura d'insieme la chiave di interpretazione probabilmente. È il sentirsi immerso in quelle realtà ( sensazione diffusa in quella mostra e probabilmente esaltata dalla post) la chiave di lettura. Non la perfezione formale di scatto e gradazione del B/N |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:27
e adesso vi dico come la penso sulla post. in generale, non su quella. La post produzione è o un timbro o una moda. Molti amano un certo tipo di post e la applicano spesso, alcuni ne hanno fatto un timbro, proprio come il timbro degli strumenti musicali. Le note sono quelle ma cambia la post, il timbro, violino, oboe o trombone. A volte il timbro sembra essere molto importante, a volte no. Chi si è innamorato di toni tenui, old style, quasi da pellicola scaduta, allora avrà in disamore i toni forti, accesi, i contrasti crudi. Siamo in balia delle onde, dei nostri gusti, estremamente influenzabili, della nostra epoca, del nostro quartiere e dei social che frequentiamo. Spesso un autore si lascia prendere la mano su un certo tipo di post (e se è uno importante la lascia fare ad altri su sue indicazioni). Talora per pigrizia e per noia, talora perchè si vuole avere un prodotto caratterizzato che ci faccia intendere un filo logico, quasi fosse un'opera con tema ricorrente. A lungo andare, guardando le immagini si bypassa un po' la post produzione, come un uomo che è alla ricerca della bellezza di una donna e ne trapassa i vestiti e il trucco, per vedere cosa c'è da vedere oltre la contemporaneità. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:27
Vista in mostra la ricordo leggermente meno terribile di come appare nelle versioni che si vedono sul web, ma spiccava tra le altre e (per me) non certo in senso positivo. Al di là del singolo esempio, preferisco di gran lunga ricordare Salgado per Workers piuttosto che per tutto quello che ha fatto successivamente. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:36
La mostra , come dicevo, ti immergeva nella spettacolarità da " mondo perduto" e, come dicevo, non ti faceva rendere conto di situazioni che noti leggendo criticamente la singola foto. Anche " Africa" di Salgado ha simili caratteristiche che accentuano la drammaticità del racconto a scapito della veridicità formale. Ma Africa è un po' meno " forte" rispetto a Genesis, in cui la tecnica di stampa ( sicuramente voluta) giunge ad un drammatico estremo. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:37
Ooo non sono per niente daccordo. Le PP sono fatte bene o male. E se hai un po' di cultura fotografica te ne accorgi subito. per dire una pp molto profonda è quella di Alex Majoli nel suo ultimo lavoro sulle vittime di Bergamo :
 Qui c'è un percorso in tutte le foto e questo senso di teatralita', che fanno sposare una fotografia drammatica, con una pp cupa ma funzionale. Chi vide la mostra di Salgado si ricorda benissimo l'imbarazzante confronto tra le stampe del vecchio Salgado e quelle di Genesi : molti non riuscivano a credere che fosse lo stesso fotografo. Ma ripeto, come qualcuno sa ho avuto l'occasione di accompagnare Salgado per Parma nei primi del 2000 per il libro "Salgado Parma." e anche qui, nonostante la pp fosse corretta, le foto erano di una banalita' unica. I 100.000 euro pagati furono molto meno banali... |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:42
eh si, è evidente che la vediamo in modo molto diverso. Parafrasando nella musica, tu un po' troppo da classicista, io un po' troppo da jazzista. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 15:46
Non voglio dare un giudizio che potrebbe anche essere superficiale e frettoloso non avendo visto tutte le foto di questo lavoro su Bergamo, ma conoscendo abbastanza Akex Majoli. Qui mi sembra totalmente differente lo stile e il senso della post che appare corretta sì, ma anche molto formalmente più precisa, asettica, un po' più fredda ( non in senso dispregiativo, anzi), più digitale e meno spettacolare.Posso sbagliare, ma penso sempre che ci possa essere un intento programmatico diverso. Non ho il tempo di approfondire ( sto andando al lavoro), e sicuramente apprezzo di più lo stile della post di Majoli, ma credo che il tutto possa essere deciso a tavolino a seconda dell'intento dell'artista e non il frutto di errori di superprofessionisti della stampa. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 17:06
“ La domanda è la stessa, comincia tu a rispondere, io ho gia spiegato dove sono i difetto enormi di questa foto (pp folle, bianchi sparati, cielo nero irreale). „ Sospetto che non si tratti di perfezione tecnica o di rappresentazione realistica, ma di impressione. Ma questo dipende dallo spettatore e dalle sue aspettative, ovviamente. In ogni caso, i due leoni marini guardano con grande dolcezza verso la macchina fotografica. |
| inviato il 28 Ottobre 2024 ore 17:09
quando la fotografia scade nel perfezionismo tecnico ha fallito e si chiama fotocopia di ottima qualità. |
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