| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:39
“ A proposito di fotografia architettonica e bianco e nero: Mi capita di partecipare ad un concorso fotografico dedicato al razionalismo ed istituito da architetti delle mie parti e della cui giuria fanno parte in maggioranza architetti (ma anche fotografi, grafici storici dell'arte), www.photomaarc.com/ Se guardo alle fotografie premiate mi accorgo che la grande maggioranza sono in bianconero. Voi come ve lo spiegate? È un caso? „ (a parte che la vincitrice è oggettivamente bruttina, inquadrata male, se non avessi letto la descizione non saprei cosa sto vedendo, e che le altre sono pastrocchiate all'inverosimile) perché il bianco nero è abbastanza funzionale al tema e ai soggetti, che vengono isolati meglio che con il colore. Anche perché sono tutte architetture sostanzialmente di pietra uniforme e fatte con stile piuttosto pulito e "marziale" fatto di forme e volumi, il colore non è previsto dal progetto. Quindi in questo caso non è questione di architettura ma di tema del concorso. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:42
Si ma il bianco e nero e un surrogato surrealistico della scena a colori ....la tecnologia quella era quando e nato. Prima dell'avvento del colore se guardavi una foto non sapevi come erano vestite le persone ne se la scritta della Coca-C0l@ era rossa o verde. Poi siccome piaceva come resa ce lo siamo tenuto |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:44
“ Ho già scritto da qualche parte che non vedo affatto le foto a colori quando sono in giro con una fotocamera che può scattare solo foto in bianco e nero. Da questo punto di vista, il prato fiorito non è un problema, anche se non faccio nemmeno queste foto se ho una macchina fotografica a colori. MrGreen „ e invece basterebbe l'uso di un filtro del colore dei fiori (o l'opposto, a piacere) per separare i toni e fotografare la scena. Ma mica solo col prato fiorito, funziona così in un sacco di situazioni. Vedere in bianco e nero è anche questo. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:47
@Andrea in Brianza abbiamo un detto: "ignorance is bliss" e rispetto a te non sgrassiamo le cotiche nella cassöla, il che ci distingue nettamente dagli Ur-redefossiani. Una Monochrom FF ti permette di fare reportage quasi al buio totale, 25,600 ISO e comincia a trasparire un inizio di grana, cioè gli ISO non sono più un fattore. L'occhio vede in B/N con illuminazione bassissima. Solo in questo caso una Monochrom fotografa il reale, se come criterio si prende la visione umana. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:47
Il mio cane (come tutti i cani) distingue bene il giallo e il blu, mentre ha difficoltà a distinguere colori come il verde, il rosso e l'arancione. Usando Foveon, ho pensato di chieder consulenza al mio cane circa la qualità del b/n ottenuto.  |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 9:53
“ perché la realtà non è in bianco e nero, quindi puoi impressionare qualunque supporto in qualunque modo, ma sarai sempre lontano, lontanissimo dalla realtà. È la rappresentazione meno realistica possibile, direi. Il discorso della luminanza o altre storie sono solo fisime da forum, che come al solito vanno per la tangente con elucubrazioni tecniche di gran dettaglio dando per scontate premesse che, sfortunatamente, sono totalmente sbagliate. „ Tykos quali sono le premesse sbagliate? Che la realtà non sia in bianco e nero non capisco cosa c'entra, si sta parlando di ottenere foto in bianco e nero quindi questo è il tema. Nel fotografare una scena parti dalla luce che riflette e che attraversa l'obiettivo, le informazioni che fotograficamente puoi trarre dalla scena reale sono limitate in tale luce, il modo in cui il tuo strumento registra tali informazioni può alterarle di più o di meno, e il modo con cui elabori la foto può ulteriormente allontanarsi di più o di meno da tali informazioni, cosa c'è di strano nel dire che in questo modo si è più o meno fedeli alla scena reale inquadrata? “ Si ma il bianco e nero e un surrogato surrealistico della scena a colori ....la tecnologia quella era quando e nato. Prima dell'avvento del colore se guardavi una foto non sapevi come erano vestite le persone ne se la scritta della Coca-C0l@ era rossa o verde. Poi siccome piaceva come resa ce lo siamo tenuto „ Speedking ma questo cosa c'entra? Non si sta paragonando una foto a colori con una in bianco e nero, ma due foto in bianco e nero ottenute in modo differente |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:00
Forse sarebbe più corretto parlare di "percezione della realtà" più che di realtà. Giusta osservazione Valgrassi, non mi era venuto in mente in questo momento che quanto più è buio quanto meno vediamo con i bastoncelli e quanto più con i coni. La questione me la ero posta qualche tempo fa scattando e stampando molta fotografia notturna, in ambienti suburbani, dove trovi un misto di illuminazioni artificiali, le più disparate in genere, e di illuminazione naturale quando c'è luna piena. Guardando le foto notturne che una moderna camera digitale può scattare un mio amico spontaneamente se ne venne fuori con un'esclamazione "sembra che si inventi la luce". È fuori di dubbio che chiunque guardi il risultato di uno scatto notturno (anche senza le postproduzioni ed elaborazioni pesanti che ti spiattellano vie lattee che pare di mangiarle) ha l'impressione di guardare qualcosa piuttosto distante da quello che aveva percepito, oltre che "inventarsi la luce" pare anche che "si inventi i colori". |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:07
Di che colore vediamo il cielo notturno? Blu scuro? Questa è la convenzione, ma siamo sicuri di vederlo blu scuro? Questo è solo un esempio. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:19
Sempre per quello che riguarda la percezione della realtà e la sua riproduzione in bianconero non bisogna assolutizzare. Non dobbiamo dimenticare alcuni fatti. Per un secolo e mezzo abbiamo usato la fotografia in bianconero per scopi "documentari": a nessuno sarebbe venuto mai in mente di usare un dipinto come "documento di identità" però abbiamo usato da sempre fotografia in B/N su carte d'identità e passaporti (e però è altrettanto vero che spesso gli esiti dell'accertamento d'identità condotto tramite quelle foto erano piuttosto incerti). Ricordiamo anche l'uso delle foto segnaletiche da parte della polizia. Abbiamo da sempre usato fotografia in B/N come elemento di prova ammesso nei processi, e si sono sempre fatte foto in B/N delle scene del crimine. Si è sempre usata fotografia in B/N per scopi industriali, in topografia, per scopi scientifici, in guerra, per reportage documentario, ecc.ecc. Dunque non possiamo nemmeno affermare che la fotografia in B/N sia del tutto avulsa dalla nostra percezione della realtà. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:25
“ Tykos quali sono le premesse sbagliate? Che la realtà non sia in bianco e nero non capisco cosa c'entra, si sta parlando di ottenere foto in bianco e nero quindi questo è il tema. Nel fotografare una scena parti dalla luce che riflette e che attraversa l'obiettivo, le informazioni che fotograficamente puoi trarre dalla scena reale sono limitate in tale luce, il modo in cui il tuo strumento registra tali informazioni può alterarle di più o di meno, e il modo con cui elabori la foto può ulteriormente allontanarsi di più o di meno da tali informazioni, cosa c'è di strano nel dire che in questo modo si è più o meno fedeli alla scena reale inquadrata? „ la premessa sbagliata è che un bianco nero non potrà mai rispecchiare la realtà, perché la realtà è a colori (secondo la nostra visione). Quindi la ricerca spasmodica della fedeltà di un bianco e nero è un ossimoro. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:26
Il BN " vero"....si, quello DOCG, come per i vini. Questo argomento è un ottimo esempio di " pippe a sfondo fotografico" . Per quale astruso motivo il BN da pellicola sarebbe " migliore" ( in che senso ?) di quello tratto da un file digitale ? Forse perché è nato prima ? Io per decenni ho tratto il bn da pellicola, con difficoltà e relative spese elevate. Col digitale è arrivata l' amnistia: oggi il BN che produco col digitale è facile da ottenere e dallo stesso file posso con facilità trarre fotografie anche migliori di quelle fatte con la pellicola e posso deciderlo dopo, con comodo, senza essere vincolato da errori in ripresa. Sono convinto che HC Bresson, tra la sua Leica a pellicola ed una moderna monochrom non avrebbe esitato un istante. Forse, per averla, sarebbe stato disposto anche ad uccidere... |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:28
“ A proposito di fotografia architettonica e bianco e nero: Mi capita di partecipare ad un concorso fotografico dedicato al razionalismo ed istituito da architetti delle mie parti e della cui giuria fanno parte in maggioranza architetti (ma anche fotografi, grafici storici dell'arte), www.photomaarc.com/ Se guardo alle fotografie premiate mi accorgo che la grande maggioranza sono in bianconero. Voi come ve lo spiegate? È un caso? „ Chiamasi cliché. Ci sono "esperti" di fotografia architettonica che amano un'estetica retrò ispirata (spesso malamente) a maestri del passato più o meno recente (Hervé, Basilico, ma anche la Binet ecc..). Il perchè è noto e un po' ritrito (la fotografia in BN esalta le geometrie, le linee, le forme ecc...). Io a ste fregnacce ci credo poco. Si usa tutto quello che lo strumento ci mette a disposizione in base a quello che mi serve. Se un fotografo decide di usare il BN è perchè espressivamente per quella determinata foto non avrebbe senso usare il colore, e ci sta. Personalmente però non ho mai venduto una sola foto architettonica in BN; anche perchè praticamente non ne faccio , per me il colore è parte integrante dell'architettura. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:31
“ Non si sta paragonando una foto a colori con una in bianco e nero, ma due foto in bianco e nero ottenute in modo differente „ Adesso è più chiaro il concetto: realismo di foto in bianco e nero, non realismo in assoluto. Anche in questo caso però, secondo me, il vantaggio di una monocrome riguarda miglior tenuta del rumore, miglior dettaglio e minor artefatti; tutti aspetti che si possono apprezzare solo a grandi ingrandimenti. A pare questi aspetti, si può sempre settare in PP, una volta per tutte, filtri colore e curve di contrasto tali da rendere un b/n da sensore Bayer equiparabile ad uno da sensore monocromatico, con eguale percezione di realismo. |
| inviato il 18 Ottobre 2024 ore 10:45
“ @Kwlit Io per decenni ho trattato il bn da pellicola, con difficoltà e relative spese elevate . Col digitale è arrivata l' amnistia: oggi il BN che produco col digitale è facile da ottenere e dallo stesso file posso con facilità trarre fotografie anche migliori di quelle fatte con la pellicola e posso deciderlo dopo , con comodo , senza essere vincolato da errori in ripresa. „ Come scrivevo poco sopra alcuni fattori, per nulla inerenti la fotografia, giocano a favore o sfavore. Da una parte abbiamo difficoltà e spese, dall'altra facilità, comodo, migliore, gratuità. Da che parte stare vien da se, nonostante ciò la pellicola attrae. |
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