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Fusione nucleare, siamo arrivati alla svolta?


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user28347
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inviato il 15 Dicembre 2022 ore 9:31

io propongo di far esplodere tutte le bombe atomiche del mondo in un involucro gigante e recuperare l'energia,bella idea?una alla volta ,per carità:-P

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 9:40

E' quello che già si fa nelle centrali termonucleari a fissione!
E' quello che si progetta di fare nelle centrali termonucleari a fusione.
Le tecnologie vanno affinate, e lo stanno già facendo, anche col nucleare a fissione di 4°generazione che però stenta ancora.
Per molti decenni ancora si userà sempre e comunque un mix di energia generata da varie fonti (ibrocarburi, biomassa, nucleare, rinnovabili)
A mio avviso le più promettenti sono le rinnovabili o per meglio dire i sistemi di accumulo di energie rinnovabili.
Ce la giocheremo tutta li, nell'accumulo.

user28347
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inviato il 15 Dicembre 2022 ore 9:44

una bella idea a palermo dove la gente pedala e caricano le batterie,forza sportivi che i pensionati devono ricaricare il telefono e batterie dell'auto:-P

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 9:46

Fate pace con la storia, tra 20 anni il mondo, se ci saremo ancora, andrà a fusione e avremo armi ancora più distruttive di quelle nucleari attuali e forse mezzi di propulsione spaziale come non abbiamo mai visto. 20 anni.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 9:49

ma sai che non credo che si recupererebbe comunque molta energia?
bisognerebbe fare due calcoli, ma non mi stupirebbe scoprire che tutto l'arsenale atomico mondiale fornisca l'equivalente di 1 giornata di consumo di una città, massimo di una nazione con poche industrie.


avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:01

Fusione qua, fusione la...
Come se costruire una centrale a fusione costasse due spiccioli.
Ma sapete quanto è grande un tokamak, come è composto e quali materiali occorrono per costruirlo?
Oltre allla questione energia prodotta vs energia impiegata, la questione più importante che analizzeranno sarà proprio quella commerciale.
Cioè se varrà la pena costruirle ste centrali.
Perchè potrebbero costare più di quello che producono.
E non sto scherzando!
E' una questione che ancora non hanno affrontato, nell'attesa che si riesca ad ottenere qualche risultato positivo sul effettivo funzionamento.

user203495
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inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:03

«Sì, ma sottolineerei il fatto che un reattore a fusione devi saperlo costruire e gestire. Quindi non sarebbe comunque un'energia “democratica”. Non è gestibile facilmente da chiunque. Tutte le volte che si parla di energia “democratica” penso sia una forzatura. Nemmeno l'energia solare è democratica, perché per costruire i pannelli fotovoltaici dobbiamo dipendere dalla Cina che detiene la maggior parte dei giacimenti delle terre rare utili a costruirli e perché li realizza a minor costo». Quindi «Mai farsi illusioni sulla previsione di un'energia democratica, o gratuita per tutti. L'energia è una linfa vitale che, in un modo o nell'altro, è sempre in mano a qualcuno».
Gianluca Alimonti

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:16

Cioè se varrà la pena costruirle ste centrali.
Perchè potrebbero costare più di quello che producono.


Quando ho studiato macchine termiche all'università, si faceva un calcolo interessante, relativo proprio al costo (in questo caso energetico) delle centrali.
In pratica, si può calcolare quanto tempo deve funzionare una centrale per pareggiare l'energia che è servita per costruirla, comprendente ovviamente anche quella necessaria al suo funzionamento.
Ricordo a memoria tempi dell'ordine dei 10 anni per le centrali idroelettriche, 5 per quelle termoelettriche ma non ricordo quanto per le nucleari.
Ho cercato diverse volte informazioni in internet ma non si trova nulla.

E' comunque un aspetto che deve essere tenuto in considerazione ma che viene sempre escluso da qualsiasi previsione.



avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:20

"..ma che viene sempre escluso da qualsiasi previsione."

Stai tranquillo che chi le costruisce e soprattutto chi le compra quel calcolo lo fa, lo deve fare!

Una rondine non fa primavera, ma anche una sola rondine, in inverno pieno, non si vede: fatta adesso la fusione in USA, ci saranno presto altri che la faranno altrove e magari in altro modo, poi, a tecnologia confermata, ci si butteranno i privati (Areva ed altri) e faranno le centrali, non domani, ma nemmeno tra molti decenni.

Chi ha i soldi e la tecnologia, oggi non ha grandi riserve di combustibili fossili e dunque non ci dormirà sopra.

E, secondo me, considerando poi oltretutto la situazione di approvvigionamento energia che si è creata in Europa con la Russia, e che perdurerà per molto tempo (la Russia ha perso la fiducia del mondo occidentale, quello ricco) in Europa sulla fusione ci correranno a gambe levate.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:53

la Russia ha perso la fiducia del mondo occidentale, quello ricco


non confondere la banderuola dell'opinione pubblica, che conosce solo nero o bianco, con quello che sono i veri rapporti politici tra le nazioni, fatti invece di tanti grigi.

alla gente basta poco per dipingere di nero o bianco una nazione: nel 2020, l'opinione pubblica ringraziava con le lacrime agli occhi i russi per i medici e le mascherine inviate...con frasi tipo "gli italiani non dimenticheranno gli amici in questi momenti"....

Stai tranquillo che chi le costruisce e soprattutto chi le compra quel calcolo lo fa, lo deve fare!


dipende: se lo scopo è veramente quello di fare la scelta migliore per un Paese, sicuramente il calcolo viene fatto.
Se lo scopo è compiacere l'opinione pubblica, sfruttarne il consenso per autorizzare il finanziamento di progetti inutili ma estremamente redditizzi in termini economici per chi li porta avanti, allora non solo questi calcoli non vengono fatit, ma probabilmente viene anche ben impedito che vengano fatti da altri.
Mi pare che le belle persone che stanno dirigendo l'UE non siano propriamente oneste e cristalline....un minimo di posizione critica la terrei sulle loro decisioni.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:54

comunque, in realtà non capisco quale vantaggio possa dare avviare una fusione a scopi bellici in questo modo invece che con il classico sistema fissione+fusione.


No ma lo scopo di queste ricerche non è quello. Non avrebbe nessun senso, come dici. Nessuno ipotizza di fare delle armi con questa tecnologia. Questi esperimenti servono a ottimizzare il funzionamento delle armi. A calibrare modelli teorici. Servono a fare bombe migliori.....

Lo scopo non è nobile. Ma questo è il mondo....
Poi, viene fatto anche per potenziali ricadute tecnologiche di altro tipo, che è sempre uno scopo implicito e salutare della ricerca di base spinta.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 10:54

Bho! Io da profano ho fatto sto ragionamento:
La produzione da idrocarburi o da nucleare ha un costo perenne. Non va mai in pareggio. Ovvero c'e' sempre da aggiungere, ai costi di costruzione, quelli di approvigionamento del carburante, la manutenzione, lo smaltimento, il personale ecc. ecc.
Le rinnovabili no.
Costruisci, rientri dell'investimento (nel quale è incluso il costo dello smaltimento) in un "tot" di anni e per un altro "tot" di anni, vai a gratis.
Mediamente un impianto "casalingo" lo ripaghi (oggi) in 7/8 anni ed ha una durata di 20 (nella peggiore delle ipotesi).
Sono almeno 10 anni di energia gratuita. o se vogliamo essere pignoli, 20 anni di energia a metà prezzo.

Ha l'unico grande difetto dell'incostanza.
La cui unica soluzione è l'accumulo o lo scambio.

Quindi anche in questo caso non si può parlare di un "gratis" vero e proprio, ma ci si può lavorare sopra con sviluppi in ricerca che ad oggi non hanno alcun tipo di finanziamento.
O quantomeno non in percentuali lontanamente simili a quelle spese per la fusione nucleare.

Anzi, direi che più che di finanziamenti si può parlare di ostacoli.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 11:00

ATTENZIONE!
Non sto dicendo che un domani prossimo, dovrà essere tutto fotovoltaico od eolico o idroelettrico.
Ma che (come per tutte le altre produzioni), in questo momento quello che conta è il mix produttivo.
Se poi nel corso degli anni, ci si accorge che altre forme di produzione sono più redditizie, ci si sposta di conseguenza.
Quello che dico è che, a mio avviso, sulle rinnovabili si spende in ricerca solo briciole.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 11:03

Dal punto di vista militare il discorso cambia.
In campo aereospaziale (l'eccellenza dello sforzo bellico), il fotovoltaico la fa da padrone e sopra la nostra testa funziona tutto a pannelli solari e batterie di accumulo.

user203495
avatar
inviato il 15 Dicembre 2022 ore 11:35

in questo momento quello che conta è il mix produttivo.


Concordo.
E' sull'oggi che dobbiamo concentrarci.
Non ha senso supporre.

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