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hARDY hai ragione ma senza portafiltro e con bicchiere di carta, risolverei credo al 90% il problema.
Il caffè lo prendo lontano dai pasti e come faccio spesso, riscaldo la tazzina e il portafiltro con l'acqua calda in cucina e poi li adopero. Però mi devo sempre bagnare e per scaldare bene in modo che a procedura terminata il caldo sulle parti sia ancora sufficiente, devo starci parecchio a smanettare.
Insomma, mi si rafforza il pensiero che affiancare un'economica caffettiera per capsule alla Gaggia per macinato (e cappuccini...) che ho, sia la scelta migliore.
D'altra parte, se devo fare così tanto lavoro per un caffè decente, tanto vale usare una moka...
Tieni in conto che una erogazione a vuoto prima e dopo ogni uso la devi fare anche con le capsule, per un minimo di pulizia dei condotti. Se fai una sola tazzina già questo è sufficiente per riscaldarla. Non so con il portafiltro, ma credo che anche in questo caso vada preriscaldato in questo modo.
Personalmente, con le cialde, faccio un'erogazione a vuoto, cosi', oltre a scaldare la tazzina (il cucchiaino non lo uso, sempre e solo amaro), "pulisco" anche leggermente il sistema, come dice Hardy.
L'erogazione a vuoto un po' risolve. Certo che lo spreco di acqua e notevole. Uso quella minerale a bassissimo contenuto di minerali... La Gaggia ha anche una funzione apposita, ma non fruita per non sprecare acqua. Il caffè lo prendo sempre lungo e il serbatoio da un litro e mezzo passa di poco i due giorni... Comunque è una procedura da considerare.
Anche io con le cialde faccio sempre un passaggio a vuoto con acqua calda, con l'obiettivo primario di preriscaldare tutto il sistema e secondario di pulire da eventuale sporco residuo. Ovviamente, la macchina deve essere accesa almeno da una mezz'oretta.
Brevettò la prima macchina del caffè espresso: Angelo Moriondo ha oggi il doodle di google dedicato che punta a questa notizia ansa.
Ciao a tutti!
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