| inviato il 29 Novembre 2021 ore 19:13
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere. |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 19:34
"Molte di quelle foto parlano da sé, perché il loro senso è chiarissimo. Può non esserlo il significato, che richiede le informazioni di contesto. Ancora una volta, credo dobbiamo distinguere tra valore artistico della foto e il suo valore sociale. I linguaggi sono diversi, e non è escluso che perché una fotografia abbia valore sociale necessiti una - sia pur generica - contestualizzazione. In altri casi, invece, il contesto è essenziale. Ma in questi casi la fotografia è solo un elemento del linguaggio utilizzato." Straquoto. La differenza tra una fotografia un'illustrazione. |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 19:52
Ma dire che una foto inserita in un contesto più ampio acquisti profondità non credo sia in discussione. Altra cosa però è sostenere che un singolo scatto non possa reggersi benissimo da solo. Perché questa e una considerazione forse dettata da un rispettabile giudizio personale, ma non può essere assolutamente oggettivata. Per me non è così. E rivendico la dignità della mia opinione così come di quelle degli altri che la pensano così |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 20:45
"Altra cosa però è sostenere che un singolo scatto non possa reggersi benissimo da solo."...regge da solo quando conosci il contesto in cui è stato realizzato. In ogni caso è sempre parte di un lavoro. Un fotoreporter non si trova mai sul posto per caso è non fa km per uno scatto. In edicola sono anni che escono collane che parlano di fotografia in generale, reportage, grandi fotografi, sono ben fatti, spiegano il lavoro degli autori e retroscena delle immagini. |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 20:48
“ La foto e il progetto „ . . . io direi "il progetto e la foto", prima viene l'idea, poi la si riorganizza in un progetto e si scattano le foto che vanno a corroborare il progetto stesso, in questo modo si costruisce una sequenza di immagini che esprimono un linguaggio e una poetica che può essere dedicata ad un luogo, ad un evento, a dei sentimenti ecc. da una tale sequenza si possono aggiungere testi e testimonianze, ci si costruisce un libro, una mostra, e un'evento divulgativo. Una foto da sola può essere un capolavoro ma resta inevitabilmente circoscritta e fine a se stessa anche se pur legittimamente valida, i grandi fotografi lavorano spesso per progetti anche se richiedono anni e ripensamenti. |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 21:11
"Una foto da sola può essere un capolavoro ma resta inevitabilmente circoscritta e fine a se stessa anche se pur legittimamente valida, i grandi fotografi lavorano spesso per progetti anche se richiedono anni e ripensamenti."... qualcuno fa fatica a comprendere questo concetto. Aggiungo che i grandi i fotografi grazie al loro lavoro hanno fatto scuola a tutti...compreso il fotoamatore più esigente. |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 21:48
“ In ogni caso è sempre parte di un lavoro. Un fotoreporter non si trova mai sul posto per caso è non fa km per uno scatto. In edicola sono anni che escono collane che parlano di fotografia in generale, reportage, grandi fotografi, sono ben fatti, spiegano il lavoro degli autori e retroscena delle immagini.” Dai allora quando li avrai letti ne parleremo… |
| inviato il 29 Novembre 2021 ore 22:07
Si,si, ti chiamo tranquillo. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 0:16
Non esistono più i fotoreporter di assalto di una volta, ormai trovansi cibo alla mensa dei forum, togliendo nutrimento ai fotografi della domenica che sono costretti a scattare anche il martedì sino alle 15, ed il giovedì dopo le 19.00. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 6:17
proprio ieri ho assistito alla presentazione qui a Roma della nuova casa editrice di Massimo Siragusa e dei suoi primi tre libri, uno dei quali con la partecipazione di un mio amico. In tutti e tre i libri, di documentazione territoriale, ci sono ovviamente le foto, c'è ovviamente una veste grafica (particolarmente curata) e soprattutto c'era una storia da raccontare. Le foto sono tutte belle, ma non necessariamente spettacolari; piuttosto sono tutte funzionali al racconto che c'è dietro. Singolarmente funzionano nella misura in cui si capisce, anche a uno sguardo distratto, che dietro c'è un lavoro di riflessione, di ricerca, di narrazione. Sono uscito con sentimenti fotografici contrastanti: da una parte mi rendo conto che qualunque idea può diventare un progetto, anche quella più semplice e apparentemente banale; dall'altra invece mi sembra sempre che mi manchi il tempo di pensare, riflettere, andare sul luogo, tornarci, parlare e così via. Il problema per me, come per tanti altri fotoamatori, è avere qualcosa da dire; qualunque cosa, fosse anche la lista della spesa. Se abbiamo tutti capito che la fotografia è un linguaggio, non tutti siamo in grado di usarlo correttamente andando oltre il semplice piacere di parlare. In questo intervento ho già scritto diverse righe, è qualcosa di più di un estemporaneo "mi piace", ma non è un trattato o un trattatello; analogamente in fotografia faccio fatica a parlare della stessa cosa per più di un paio di immagini, ammesso che abbia capito di cosa sto parlando. La singola foto è facile da fare, da spettacolarizzare, da riprodurre da foto già viste; quando si affronta un discorso fotografico più ampio si corre sempre il rischio di balbettare. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 7:57
“ Non esistono più i fotoreporter di assalto di una volta, ormai trovansi cibo alla mensa dei forum, togliendo nutrimento ai fotografi della domenica che sono costretti a scattare anche il martedì sino alle 15, ed il giovedì dopo le 19.00.” Comunque pare che in settimana le foto vengano meglio |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 8:03
Marco non ho capito se non hai o non hai messo a fuoco il messaggio da veicolare o se fatichi a trasporlo con costanza in più scatti mantenendo organicità e coerenza. Nel primo caso secondo me ci sono due strade. La prima è sospendere la fase di scatto e pensarci, la seconda è continuare dimenticando la questione “progetto” (la cui definizione peraltro mi pare esca poco definita da questa discussione, confondendosi anche un po' con quella di “idea”), è possibile che il filo conduttore emerga a posteriori. |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 9:23
La terza è fotografare dal lunedì al venerdì. Orario ufficio. Festivi esclusi. Abbiamo conosciuto una nuova figura, il fotoamatore feriale. Molto più evoluto di quello festivo. Progetto per la lingua italiana significa idea di lavoro. Un lavoro può essere anche uno scatto singolo, quindi legare la parola progetto SOLO ad una serie è sbagliato per definizione... |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 9:26
nessuna foto racconta un bel niente se non ci sono due righe di accompagnamento, fosse solo data e luogo. è una illusione molto amatoriale quella di credere che una foto porti con se un messaggio |
| inviato il 30 Novembre 2021 ore 10:15
Ugo basta guardare le gallerie degli utenti per capire il loro approccio con la fotografia...non starci a perdere tempo |
|

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |