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Sono in parte cose che si sovrappongono. L'Ulisse di Joyce non è che sia proprio leggibilissimo…. E la sua "comprensione" è ancora più complessa.
Voglio dire che in molte manifestazioni dell'arte anche l'aspetto formale che ti permette di "leggere" l'opera non è sempre immediato. L'evoluzione dell'arte è anche nei linguaggi formali.
In un certo senso l'educazione artistica (in Italia siamo a zero) dovrebbe essere orientata alla capacità di porsi in una condizione di apertura e di "ascolto" che ti permette di "ricevere" anche cose che parlano una lingua che non ti è così familiare.
Mentre francamente oggi il 90% dei photographer fanno a gara a copiare stereotipi. Perché pensano sia la via del successo di pubblico. E in parte è vero.
@Ale: posso confessarti una cosa? Ho letto Ulyxes a 28 anni, d' estate, con una fatica immane, da incubo. Non lo rileggerei nemmeno sotto tortura. È grande? È un mostro. Anche la piramide di Cheope è grande, ma preferisco una Villa palladiana. :-))
@Ale Z A costo di andare palesemente OT occorrerebbe avere per lo meno una cognizione condivisa di cos'è l'arte e cosa rappresenta per l'essere umano, sia come singoli che come società. Ed è una cosa in cui difficilmente troveremo unanimità, per fortuna aggiungo! Ma a costo di semplificare in maniera esagerata, tornando però in Topic, mi pongo innanzitutto dei quesiti: la street photography è arte? È semplice documentazione? Deve rappresentare la realtà o deve plasmarla sulla base di un'idea preesistente dell'autore? Qualcuno potrebbe certamente affermare che può essere tutto questo senza doversi necessariamente etichettare. E in linea di massima potrei anche essere d'accordo, perché l'ombra del "pensiero unico" si sta allungando sempre di più sotto i nostri piedi.
“ Deve rappresentare la realtà o deve plasmarla sulla base di un'idea preesistente dell'autore? „
La Realtà come la Verità ha mille facce e la fotografia di strada ne ha una per ogni essere umano quindi ogni streeter la vede dalla sua angolazione, dunque dall'idea-visione dell'autore.
“ se fai domanda probabilmente è perché non hai una risposta... „
Certo, ma puoi sempre umananente confrontarti e imparare qualcosa.
Il dibattito sulla leggibilità e la comprensibilità delle opere dura orami da tanto tempo, per l'epoca moderna dal cesso di Duchamp, passando per la merda d'artista di Manzoni a John Cage per quanto riguarda la musica. L'arte va sempre di più verso la concettualizzazione e la fotografia non è estranea a questa trasformazione. Un po' per cercare altre vie rispetto alla massificazione, la tecnica e il "bello" non contano nulla ma conta solo il concetto dell'autore. Un po' perché la selezione degli autori ritenuti interessanti come forma potenzialmente artistica oggi la fanno i galleristi, gli stessi che commercializzano le altre forme espressive, e i direttori di musei d'arte contemporanea a cui la comprensibilità delle masse non è nei loro obbiettivi. A riguardo metto il link di un intervento del filosofo Massimo Cacciari sulla fine dell'arte www.raicultura.it/filosofia/articoli/2019/01/Massimo-Cacciari-Fine-del
"Qualcuno potrebbe certamente affermare che può essere tutto questo senza doversi necessariamente etichettare"... secondo me è sbagliato etichettarsi ma è importante avere un proprio modo di esprimersi.
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