user14408 | inviato il 15 Ottobre 2021 ore 18:32
“ Non ho mai sentito di fotografi che scattano per annoiarsi e per tormentarsi, a qualsiasi livello „ eh, che ne sai, il tormento dell'artista...:-) |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 18:36
I passaggi tonali, nel digitale dipendono dalle dimensioni dei pixel e dalla profondità di colore (8, 10, 12, 14, 16 bit) e dai softwere, nella pellicola dal numero di granuli di argento presenti per unità di superficie e dalle loro dimensioni (grana). Anche i granuli di alogenuro di argento rispondono alla legge SI o NO, quelli che hanno ricevuto uno o più fotoni con lo sviluppo diventano argento metallico insolubile, quelli che non hanno ricevuto fotoni rimangono alogenuri e passano in soluzione con il fissaggio e la pellicola è trasparente. |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 18:41
"Non ho mai sentito di fotografi che scattano per annoiarsi e per tormentarsi, a qualsiasi livello " Ovvio! Ma quindi tirnando al discorso che secondo te divremmo scegluere pellicola o digitale in base a ciò che vogliamo conunicare, mi chiedo: che cosa mai potremmo comunicare (nella maggior parte dei casi) con le nostre foto? Io non cerco di comunicare qualcosa in particolare tale da prevedere l'utilizzo della pellicola o del digitale; utiluzzo la pellicola perché mi piace per enne motivi, ma questo non ha a che fare con ciò che comunicano o non conunicano le mie foto. Potrei farw le stesse fitobin digitale e il nessaggio (o l'assenza di messaggio) sarebbe lo stesso. Tu con ogni foto che fai cerchi di comunicare qualcosa? Puoi farci degli esempi? |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 19:34
“ Ma quindi tirnando al discorso che secondo te divremmo scegluere pellicola o digitale in base a ciò che vogliamo conunicare, „ Certamente, almeno nelle intenzioni. Sa poi non ci si riesce questo è un altro discorso. Comunicare può essere a qualsiasi livello, estetico, emozionale, narrativo. Eì anche a livello incoscio. La fotografia è un atto di comunicazione, nemmeno tu penso che scatti per il solo piacere di sentire click |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 20:42
“ La fotografia è un atto di comunicazione. „ Finalmente capisco perché hanno dotato i telefonini di fotocamera: fotografare e telefonare sono la stessa cosa, un atto di comunicazione. |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 20:49
Il granulo d' argento è opaco, dove non c'è granulo è trasparente. Secondo me la differenza finale è che i pixel hanno forma e posizione fissa, i granuli d' argento casuale con numero variabile a seconda dell' intensità luminosa. Poi c'è il discorso della curva sensitometrica, una ad S, l' altra retta. E via dicendo. Ovvio che sono profondamenti diversi, ma ciò non toglie che con “le opportune contromisure” alla fine finiscano per dare prodotti finiti (le stampe) non abissalmente differenti. Penso che più dei sensori alla fine contino le ottiche (quelle recenti “digitali” hanno di loro un look diverso) ed i softwere. Che poi a ciascuno piaccia di più un percorso od un altro è giusto e sacrosanto, è li il bello dell' essere umano. |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 20:52
“ Non è curioso che uno abbia a disposizione il digitale ma tenti di emulare la pellicola? Non parlo di Salt e basta, ma anche di me e di tanti altri. „ Voi tentate di emulare il digitale. Io sono contemporaneo, cerco le questioni del mio tempo per raccontarle nel linguaggio del mio tempo attraverso la tecnologia del mio tempo. Siete dei fotografi archeologici! |
| inviato il 15 Ottobre 2021 ore 21:11
“ “ La fotografia è un atto di comunicazione. ? Finalmente capisco perché hanno dotato i telefonini di fotocamera: fotografare e telefonare sono la stessa cosa, un atto di comunicazione. „ Comunicazione, non volevo andare sull'espressività per non far dire a qualcuno di non fare troppo i sofisticati. E comunque come dice Giovanni Gastel, ora degli smartphone non si parla più di oggetti che telefonano, ma di oggetti che fotografano |
user14408 | inviato il 15 Ottobre 2021 ore 22:21
" non si parla più di oggetti che telefonano, ma di oggetti che fotografano" Ma parla pe te |
user14408 | inviato il 15 Ottobre 2021 ore 22:24
“ Siete dei fotografi archeologici! „ Non sai quanto ci sei andato vicino. In qualche modo |
| inviato il 16 Ottobre 2021 ore 2:39
“ non si parla più di oggetti che telefonano, ma di oggetti che fotografano" Ma parla pe te „ Pensa che per fare una foto io lo smartphone non so nemmeno come tenerlo in mano. Mi sfugge da tutte le parti. Ma la realtà è che il marketing sta ora spingendo non più sulla capacità telefonica dell'apparecchio anche perché non c'è più nulla da aggiungere, ma sulle caratteristiche sempre crescendo della qualità fotografica che per uso documentativo sociale è ora più che sufficiente |
| inviato il 16 Ottobre 2021 ore 3:03
Vedo che anche tu soffri di insonnia come me... io l'ho chiaramente scritto che il futuro della fotografia sarà smartphone, smart goggles e droni, con solo una nicchia riservata alle fotocamere. Beh, quella nicchia sarà di fotocamere a pellicola. Nicchia per nicchia, a quel punto sarà analogico. |
| inviato il 16 Ottobre 2021 ore 8:32
Beh che il futuro della fotografia sia lo smartphone io lo sostengo già da diversi anni, e del resto i dati di vendita delle fotocamere digitali, passate da 121 milioni di pezzi del 2010 ai grosso modo 7 milioni del 2020 stanno lì a dimostrarlo. Come se non bastasse poi i telegiornali sono sempre più pieni di servizi ripresi con gli smartphone. Così come le cerimonie nuziali sempre più ostaggio di invitati che sono insieme pure fotografi e/o videomaker, e non solo per diletto ma sempre più spesso anche per incarico! Alla fine ha ragione Gaga, tutti comunicano qualcosa... cosa però è ancora da stabilire. |
| inviato il 16 Ottobre 2021 ore 8:37
Comunque (giusto per la cronaca) caro Canti del Caos noi pellicolari non siamo fotografi archeologici, visto che a tutt'oggi la pellicola non è ancora estinta. |
| inviato il 16 Ottobre 2021 ore 9:14
Bazzico spesso in negozi di vecchi obiettivi usati ed in laboratori di fotoriparatori, mi è capitato più volte di incontrare ragazzi giovanissimi che usano materiale analogico dei tempi dei loro padri se non dei loro nonni; anche i titolari mi hanno confermato questo fatto. Può essere che fra la generazione nata con il cellulare e che lo considera IL mezzo per fotografare, se uno ha la passione per la fotografia e magari vuole distinguersi dagli altri, torni indietro direttamente all'analogico, saltando le compatte e le reflex digitali. Anche se non uso la pellicola, questo mi fa piacere e spero contribuisca alla resistenza all'estinzione della pellicola. |
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