| inviato il 07 Agosto 2021 ore 22:13
7 lenti...
250 150 90 80 60 45 30 mm più tubi di prolunga |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 22:22
“ PaoloMcmlx:
Oddio, che la fotografia chimica abbia oltre un secolo di esperienza, ma se è solo per questo potremmo dire che i secoli siano pure due, è decisamente fuori discussione, che questi due secoli siano stati anche di progresso beh... su questo nutro dei seri dubbi. „
Ma ci credi veramente? |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 22:29
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| inviato il 07 Agosto 2021 ore 22:38
Schyter, sicuro sia un 60 mm? Non vorrei sbagliare ma credo fosse un 65 mm, anche se cambia poco.
Il 250 mm invece è la versione vecchia (f/3.5) o quello più nuovo MC (f/5.6?). Sia quello che il 90 mm interesserebbero ad un nostro comune amico, me ne parlava quando sono stato da lui a vedere i vari corredi. |
| inviato il 07 Agosto 2021 ore 22:48
ho riportato quanto mi ha scritto senza badarci, quindi è sicuramente il 65mm ... l'amico preferisce vendere il kit (tra l'altro perfettamente funzionante e verificato dal fotoriparartore) ... ma se tra un po' nn riesce a venderlo credo finirà per smembrarlo. Si potrebbe fare un acquisto insieme ... a me tutto sommato il corpo con un'ottica qualsiasi per 120€ lo prenderei pure 
il 250mm è la vecchia versione 3.5
dimenticavo ... nel kit c'è pure il prisma esposimetrico.
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| inviato il 08 Agosto 2021 ore 7:05
Buono anche il kit della Kiev 88, la copia russa della Hassy 1000 F, la prima della specie.
Le ottiche sono favolose (ho anch'io un kit uguale); unico problema la delicatezza del sistema di trascinamento della pellicola. Io non ho mai avuto problemi (ho però scattato solo qualche rullino), ma il problema è noto.
Il prezzo è ottimo e dopo avrai di che sbizzarriti con un simile parco ottiche.
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| inviato il 08 Agosto 2021 ore 7:08
Solo il prisma esposimetrico, che va bene anche sulle Hassy, vale 150-200 Euro …
Dipende dalle sue condizioni. |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 8:02
Nella Kiev-88, ogni eventuale problema di impreciso avanzamento, si può ovviare facilmente: basta aprire lo sportellino posteriore del dorso e, agendo sulla chiavetta laterale, avanzare la pellicola, fino a centrare perfettamente il numero del fotogramma stampato sulla carta protettiva. |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 8:48
Grazie Enzo, questo non lo sapevo.
Ma Tu sei Maestro in questo campo!
Nei prossimi giorni provo a vedere dove sta lo sportellino: sarà 5 anni che non tocco la KIEV 88 …
Ah! Capito: ci ho pensato su …
Ti riferisci allo sportellino con il filtro rosso che consente di vedere la numerazione sulla carta di protezione, vero? |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 9:06
Esattamente... |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 11:06
Beh, non è che abbia un filtro rosso... Nei dorsi della Kiev-88, è il disco promemoria della sensibilità, che è incernierato. Ribaltato, consente di guardare lungo un cono di metallo satinato, in fondo al quale si vede lo scorrimento della carta protettiva del rollfilm. |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 11:30
Avete ragione!
E' proprio come nel magazzino della Hassy 500 C, che è manuale, non automatico. L'automatismo arriverà solo con i magazzini della 500 C/M.
Mi avete fatto ricordare che, a suo tempo, avevo preso in un'asta 4-5 dorsi KIEV pensando andassero bene sulla 500 C, di cui ho uno splendido esemplare perfino con esposimetro funzionante sul manettino di carica e borsa pronto perfetta, ma invece vanno leggermente modificati (anche se molti lo fanno) e comunque non sono automatici. |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 18:19
Da un po' mi sta frullando l'idea di riprendere ad usare il corredo Kiev-88...
Poi, torno sempre a caricare la Pentacon Six... Ah, la pigrizia! |
| inviato il 08 Agosto 2021 ore 18:49
Giulia, se sei dell' '88 hai l'età di mia figlia che mi accusa continuamente di avere a suo tempo venduto tutta la mia attrezzatura analogica, camera oscura compresa. Passare ore al buio e con le mani negli acidi può essere emozionante e certamente se avrai un buon maestro potrai raggiungere soddisfazioni non indifferenti. Non ho capito, tuttavia, che genere di fotografia intendi praticare. La risposta è importante perché condiziona la scelta dell'attrezzatura. In linea di massima si sceglie il 35mm per riprese in cui la velocità d'azione e la facilità di movimento e trasporto conta molto; il medio e grande formato sono adatti per riprese in studio, o anche all'aperto se ciò che conta di più è la qualità e peso e trasportabilità sono sacrifici sopportabili.
Ti segnalo comunque che esistono nel mercato dell'usato anche medio formato agili e leggere, come le Mamiya 6 e 7, le Fuji 6x7 e 6x9, la Zenza Bronica RF 645, la Plaubel Makina, apparecchi a telemetro leggere adatte anche ad escursioni e viaggi.
Il top in termini di qualità rimane tuttavia il 10x12. Folding in legno, cavalletto in legno, treppiede in legno, un panno nero, un paio di ottiche, qualche filtro e un po' di lastre e si ha il massimo per il paesaggio. E, sorprendentemente, si tratta di materiale con prezzi oggi più che abbordabili.
In questo campo a Torino puoi rivolgerti al maestro Michele Vacchiano.
www.nadir.it/ob-fot_grande/shenhao/default.htm
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| inviato il 08 Agosto 2021 ore 19:07
Fabio, grazie per la risposta. Si, 88 è il mio anno di nascita. Riguardo al genere fotografico, nulla di dinamico. Paesaggio su cavalletto, macro statiche ed architettura. Raramente ritratti.
Riguardo le fotocamere citate, Mamiya 6 e 7 e Plaubel sono ampiamente fuori budget mentre le fuji, se intendi le GW credo siano ad ottica fissa.
Comunque, come ho scritto qualche intervento indietro, mi sto orientando verso una folding 6x9. Sto provando la Horseman 985 del mio amico/insegnante che può montare dorsi 6x7 e 10x12.
La folding a lastre sarebbe interessante ma la cosa che mi vincola tanto è il costo delle pellicole nonché l'ingombro nel trasporto. |
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