| inviato il 24 Settembre 2018 ore 16:31
www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-a4bd893d-83de-4e93-9f8 minuto 48,11'' Mi è capitato di stare dall'altra parte della barricata, quando una mia foto è stata " rubata "..... I tribunali sono intasati da cause inutili che non arriveranno mai a sentenza definitiva, con spreco di soldi per attori e convenuti. Lasciamoli lavorare sulle cose serie....: |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 10:06
Un'altra distinzione importante da fare credo sia quella inerente il luogo in cui è stata scattata la foto... Se è in Italia vale la regolamentazione italiana... se invece scatto all'estero e poi utilizzo (stampo o pubblico) la foto in Italia? Che sappia io non esiste una regolamentazione internazionale universalmente riconosciuta... pensiamo a tutti i reportage di viaggio... |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 11:01
Infatti le leggi cambiano da paese a paese anche se in linea di massima sono simili. Le immagini di reportage di viaggio per quanto possano essere belle le trovo quasi tutte uguali e le persone del posto si prestano ad essere fotografate in cambio di poco e niente. Diciamo che per loro in qualche modo è business (perché il fotografo spesso lascia una piccola mancia). Il problema nasce se si esce fuori ad un certo tipo di fotografia turistica e si entra nel vero è proprio reportage raccontando i veri problemi di quei posti. Fabio credimi in quel caso non si scherza e probabilmente le immagini non avrai nemmeno la possibilità di scaricarle al computer. Ma questo suppongo che lo sai già. Infatti i fotoreporter hanno un progetto che mostrano alle autorità di competenza per ottenere tutti permessi oltre che i contatti con le persone del posto per lavorare in tutta sicurezza |
user146073 | inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:04
“ Ripeto la domanda: quanti utenti Juza hanno avuto problemi per la mancanza della liberatoria ? „ Mercoledì 26 09 2018 ore 22,04 -; ancora nessuna risposta. |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 22:42
Magari non ci leggono |
| inviato il 26 Settembre 2018 ore 23:04
È come trovare un ago in un pagliaio. Le leggi ci sono ma vengono applicate per ben altro. |
| inviato il 07 Luglio 2020 ore 18:18
Ciao a tutti. Premesso che non sono un giurista ma applico un po' di conoscenza al buon senso o se volete il buon senso alla conoscenza. Ci sono diverse situaizoni da considerare. Fotografia "giornalistica" è coperta dal diritto di cronaca ma è terreno minato per i minori. Meglio fotografarli assieme ai genitori e in atteggiamenti positivi (sorridono, giocano) Fotografia "privata" senza alcuna pubblicazione va bene tutto, ma resta il fatto che il soggetto fotografato potrebbe opporsi ed in tal caso ha il diritto di chiedere di eliminare la foto. Io evito in ogni caso i minori senza genitori. Fotografia da pubblicare senza fini commerciali. Nel caso specifico delle manifestazioni, se il soggetto fotografato non partecipa all'economia dello scatto (es. fotografo il cavaliere e per ovvie ragioni c'è il pubblico) non serve alcuna liberatoria. Essendo una manifestazione non serve nemmeno la liberatoria del soggetto fotografato (il cavaliere) proprio perchè "attore" nella manifestazione pubblica. I minori possono essere fotografati ma con attenzione (io preferisco sempre in atteggiamenti positivi, anche se la negatività fa parte del personaggio) Fuori dalle manifestazione (es. street photography), la pubblicazione di uno scatto dove il soggetto è parte attiva della composizione e del significato della fotografia, ha bisogno della liberatoria. Il passante sul marciapiede mentre fotografo la macchina addobbata a festa, no. E' un po' arzigogolata, ma se ci si pensa un po' la logica appare chiara. Le fotografie a scopo commerciale sono un'altra cosa. Fotografie con modelle o modelli, quindi ritratti di persone, hanno bisogno della liberatoria. Spero di non avere fatto confusione Gabbia65 |
| inviato il 07 Luglio 2020 ore 22:52
“ ma resta il fatto che il soggetto fotografato potrebbe opporsi ed in tal caso ha il diritto di chiedere di eliminare la foto „ Tutto corretto tranne questo punto, per eliminare una foto serve l'ordine del giudice, nessun altro, neanche le forze dell'ordine figurati una persona qualsiasi, ti dirò di più nessuno ha il diritto di importi di mostrargliele. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 15:45
Non voglio fare polemiche o puntualizzazioni. Il buon senso mi dice che se mi pianto di fronte a una persona e la fotografo e questa persona non gradisce, può chiedere di eliminare la foto (chiedere è un diritto e rispondere è cortesia). Ad evitare inutili conflitti, io la cancellerei per rispetto della persona e perché in caso di controversia comunque sarei chiamato a farlo dall'Autorità preposta. Di fronte all'affermazione che la fotografia non piace al soggetto fotografato e secondo lo stesso lede la sua immagine, non c'è tanto da fare e un giudice non avrebbe remore a chiudere la disputa nel modo più rapido e conveniente, intimando la distruzione del file e delle eventuali copie. Stanti così le cose, non cancellare immantinente la fotografia è un atteggiamento poco avveduto, che avrebbe il solo risultato potenziale di far ingrassare qualche legale e appesantire ulteriormente la macchina giuridica italiana. Ripeto. È una questione di buon senso personale, non pretendo che il mio punto di vista abbia valore assoluto. Oltre a ciò, solo per il desiderio di condividere un fatto di colore, mi è stato riferito di un seminario sulla street photography tenuto da un fotografo affermato, che non cito per ovvie ragioni. A seguito dei una fotografia scattata ad una persona che non ha gradito, è nato un alterco e di fronte al comportamento rigido di ambedue le parti, si è sfiorato il confronto fisico. La morale è che tutti hanno il diritto di vivere la propria vita e di pensarla in modo diverso, purché civile. Per alcuni, certi aspetti, hanno un valore tale da indurre atteggiamenti risoluti. Arrivare ai confini del lecito per una fotografia che non sarà mai da Pulitzer, non è giustificabile da nessuna delle due parti. Queste mie considerazioni sono un po' fuori tema, ma spero che possano contribuire comunque al discorso. Buona luce a tutti Gabbia65 |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:08
“ Ad evitare inutili conflitti, io la cancellerei per rispetto della persona e perché in caso di controversia comunque sarei chiamato a farlo dall'Autorità preposta. Di fronte all'affermazione che la fotografia non piace al soggetto fotografato e secondo lo stesso lede la sua immagine, non c'è tanto da fare e un giudice non avrebbe remore a chiudere la disputa nel modo più rapido e conveniente, intimando la distruzione del file e delle eventuali copie. „ Se il giudice facesse una cosa del genere dovrebbe anche dire quale legge ha preso di riferimento e sarebbe in gran difficoltà perché non esistono norme che prevedono la cancellazione di una foto ripresa in luogo pubblico se non per particolari motivi di sicurezza Ripeto non c'è legge che vieti di fotografare in pubblico e nessuno può pretendere di farti cancellare una foto, ad essere precisi neanche può pretendere di vederle e ancora meno trattenerti in attesa dell'arrivo della forza pubblica (in quest'ultimo caso commetterebbe il reato di sequestro di persona). Altro discorso è quello riguardante la cortesia e la prudenza e lì ognuno si regola secondo la propria etica e la propria morale. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 16:28
Ho la sensazione, Signor Mario, che la tua esperienza in materia sia piuttosto teorica e non sufficientemente approfondita. Non ha importanza, non desidero farti cambiare opinione e non mi conferisco il titolo di esperto. Mi vorrai scusare se non aggiungo altre consideraizoni Buona luce |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 17:17
Mario, fino a qualche anno fa sarei stato assolutamente sulle tue posizioni. Il discrimine non era scattare o non scattare, ma pubblicare o non pubblicare. Oggi (purtroppo) secondo gli ultimi aggiornamenti della normativa in tema di privacy, l'immagine fotografica di una persona (in qualsiasi contesto ottenuta) è senza alcun dubbio un dato personale. Su questo la norma è molto chiara ed è efficace anche se non c'è un nome e cognome associato all'immagine. Quindi il soggetto fotografato ha sempre il diritto di chiedere la cancellazione dei suoi dati personali, in questo caso la fotografia. Anche su questo non vi è alcun dubbio. Il diritto di cronaca esiste ancora ma è efficace solo se il fotografo effettivamente pubblica su una testata una fotografia che ha il valore di notizia. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 19:42
Forse io interpreto male l'articolo 6 del GDPR dove alla lettera f dice espressamente: “il trattamento è necessario per il perseguimento del legittimo interesse del titolare del trattamento o di terzi, a condizione che non prevalgano gli interessi o i diritti e le libertà fondamentali dell'interessato che richiedono la protezione dei dati personali, in particolare se l'interessato è un minore.” Ora, almeno a mio avviso l'interessamento del fotografo è legittimo. |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 20:43
Chiedo venia Signor Mario, ma mi sento di suggerire maggiore attenzione. Nella lingua italiana, "interesse" è utilizzato con diversi significati. Esso può essere l'interesse verso un argomento, l'interesse su un prestito bancario oppure l'interesse inteso come finalità economica nell'esercizio di un'attività commerciale (interesse aziendale o economico, per essere più chiaro). Io mi chiederei di che tipo di interesse parla il legislatore e poi farei le dovute considerazioni anche sul senso di quanto citato. Pensare che l'interesse sia legato alla semplice soddisfazione di aver fatto una bella fotografia ad una persona con un'espressione capace di attirare l'attenzione, è abbastanza riduttivo. Fra interesse e interessamento c'è una differenza sensibile. In ultimo, la considerazione finale della tua deduzione, configge proprio con i dettami del testo da te riportato, che anche solo per la logica del buon senso, prevalgono sull'"interessamento" del fotografo e sancisce, fra altri, questo principio. Se fosse come dici tu, le liberatorie non servirebbero a nessuno. Non credi? Gabbia65 |
| inviato il 08 Luglio 2020 ore 21:28
Le liberatorie servono per la pubblicazione qui parliamo solo di ripresa. Sono due interessi confliggenti sicuramente ma non è assolutamente detto che prevalgano quelli del fotografato sul fotografante, c'è poi da notare che anche la pretesa di vedere la foto scattata violerebbe comunque la privacy del fotografo. Che poi sia una questione solo teorica è anche vero perché a cosa serve una foto se non è possibile pubblicarla? Personalmente comunque se mi chiedono di non essere fotografati non fotografo. |
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