| inviato il 28 Aprile 2016 ore 9:14
“ " Punti il soggetto col centrale, blocchi l'esposizione, ricomponi e poi metti a fuoco col laterale." Non mi pare una cosa rapidissima. Implica anche il cambio del punto di messa a fuoco dalla fase di esposizione a quella di messa a fuoco? Oppure bisogna fare AElock (che mi pare di capire che con la maggior parte delle reflex avvenga sullo spot centrale), ricomporre, e poi bloccare la messa a fuoco sul laterale premendo il tasto di scatto a metà corsa? Vabbè, poco male. Era solo per chiarire come farlo praticamente, ma a me interessa personalmente poco. Da quando ho la mirrorless ho dimenticato l'esistenza dell'esposimetro e di tutte queste beghe, per fortuna... „ Io uso sempre aiservo, punto il centrale dove voglio il calcolo dell'esposizione, blocco l'esposizione, ricompongo col laterale (che nel frettempo mi ero preparato ad es. sull'occhio piu vicino), premo a meta' e poi scatto. Non blocco la messa a fuoco. Nel fare tutto questo sono diventato rapidissimo. Questa procedura la uso nei ritratti dove la pdc è ridotta: es. un primo piano a 1.8 con un 85. In tutti gli altri casi, che sono la maggioranza, dove la pdc è più ampia, si può tranquillamente usare il centrale con oneshot, calcolare esposizione e MAF tenendo premuto a metà, ricomporre e scattare, come fanno Peppe e Giuliano presumo. I laterali servono soprattutto nei casi di pdc molto ridotta. Statisticamente, noto che i quarantenni sono più propensi all'uso dei laterali rispetto ai colleghi 50 e sessantenni. Probabilmente per un abitudine più radicata nell'usare solo il centrale da parte di questi ultimi e/o una minore propensione a sfruttare le tecnologie. Preciso che anche i laterali della 6d sono precisi, per chi li volesse utilizzare. |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 9:56
Accidenti a me che son vecchio..... |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 10:30
Io trentatreenne uso per abitudine (e forse errore) sempre solo il/i centrale/i e ricompongo, anche a 1.8. Forse è una questione di decadi alterne! |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 11:48
“ Forse è una questione di decadi alterne! „ |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 13:24
“ Una modella, a meno che non sia veramente capace di stare ferma, in molte pose potrebbe muoversi leggermente e non restare totalmente statica, così come il fotografo. Consideriamo anche che usando un mediotele a grande apertura da vicino la pdc è ridottissima e basta un micro movimento per spostare il fuoco in one shot ma non in AI Servo. One shot la uso per fotografare oggetti e preferibilmente con un cavalletto, oppure, a limite, se la pdc a disposizione è piu ampia. Non vedo svantaggi a fare ritratti in AI Servo ma solo vantaggi: il numero di foto a fuoco correttamente, per esperienza, risulta statisticamente maggiore rispetto a one shot con obiettivo 85 1.2 l ii su FF. „ Personalmente evito la modalità ai servo per soggetti che siano statici: infatti, vengono utilizzati algoritmi predittivi che, in base alle impostazioni selezionate sulla fotocamera (sensibilità all'accelerazione, sensibilità inseguimento ai servo ecc.) e ai dati rilevati dalla stessa circa i movimenti del soggetto (o della fotocamera rispetto al soggetto inquadrato, dato che la fotocamera non può discriminare tale differenza) viene fatta una stima della posizione successiva del soggetto inquadrato, e regolata di conseguenza la messa a fuoco. Questo può portare ad errori di messa a fuoco o a variazioni più o meno ampie della stessa, da scatto a scatto, per soggetti statici, dato che gli algoritmi possono interpretare un lieve movimento come una indicazione di uno spostamento repentino in una certa direzione: di quanto dipende dalla fotocamera, nonché dalle impostazioni. Nel mio caso ho notato che la percentuale di foto a fuoco è maggiore in one shot, in tali frangenti: per la questione di lievi movimenti, nulla vieta di effettuare più scatti, eseguendo più volte la messa a fuoco. Se, invece, i soggetti sono in movimento, allora l'unica opzione è ai servo. Oltre a tutto, al calare delle condizioni di illuminazione, la modalità ai servo smette di funzionare (ben) prima di quella one shot. Questo per il fatto che più la messa a fuoco risulta difficoltosa e più i tempi di risposta del sistema si allungano, e oltre ad una certa soglia diviene impossibile garantire una messa a fuoco accettabile per soggetti in movimento. Non per nulla, sulla 6d i -3ev di illuminazione ambientale limite per il funzionamento del sistema af sono dichiarati in modalità one shot (e anche sulle altre eos la specifica è dichiarata in modalità one shot): in condizioni simili la messa a fuoco può richiedere anche un secondo, come tempistiche (verifica empirica). Se si passa alla modalità ai servo, si vedrà che il led di conferma della messa a fuoco lampeggia, indicando che non è possibile raggiungere la messa a fuoco. |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 13:26
in scarsa luce uso anch'io oneshot |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 13:45
Ma... "ai focus" non la usa nessuno invece? |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 14:04
Esiste un App da telefonino che ti calcola la profondità di campo di un'ottica in funzione della lunghezza focale, del diaframma e della distanza... giocarci un po'con qualche simulazione può essere utile a prevedere i risultati. In ogni caso il diaframma non è l'unico strumento che si può usare, esiste anche il fattore distanza. A distanza ravvicinata si incappa facilmente nell'effetto "indesiderato" (quando lo è...), ma già allontanandosi la situazione cambia... La 6D permette un notevole margine sul crop, in alcuni casi può essere utile scattare da una distanza leggermente superiore e re-inquadrare in post produzione. E qualche volta, quando possibile, si può provare a scegliere un angolo di ripresa che possa minimizzare la distanza dei piani focali fra i due occhi... |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 14:09
“ Ma... "ai focus" non la usa nessuno invece? „ Dalle mie prove ha sempre fornito pessimi risultati: il probema sono i tempi di risposta del sistema, per determinare se il soggetto sia in movimento o meno, e passare da ai servo ad ai focus. Può essere adatto a chi non abbia molta familiarità con le funzioni di una reflex, ma per ottenere le prestazioni migliori è meglio selezionare manualmente one shot o ai servo. Non per nulla sulle eos 1 la modalità ai focus non è mai stata aggiunta... |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 22:15
Ah, è dunque una funzione per principianti... grazie del chiarimento. |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 22:17
Diciamo che ogni scelta che viene lasciata alla macchina anziché a noi , sarebbe da evitare il più possibile |
| inviato il 28 Aprile 2016 ore 22:54
“ Diciamo che ogni scelta che viene lasciata alla macchina anziché a noi, sarebbe da evitare il più possibile „ Verissimo! |
| inviato il 29 Aprile 2016 ore 0:59
Sto guadagnando punti......lavoro in MF.... |
| inviato il 05 Maggio 2016 ore 0:05
Seguo interessato. |
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