| inviato il 17 Maggio 2014 ore 11:48
.....e TAC!! .....altro segnalibro (e con questo sono tre!!). ...complimenti per quest'altro 3D!! .....hai mai pensato di fare una pubblicazione (cartacea intendo!)???? |
| inviato il 17 Maggio 2014 ore 12:07
@cola Grazie per la fiducia, ma no.. non sono in grado di fare un libro e nemmeno un libricino; il saggio sa di non sapere |
| inviato il 17 Maggio 2014 ore 13:13
@Alex833 Hai ragione a dire che "completo" non è possibile al livello di individuo, io intendevo al livello dell'individuo medio CIE. La questione degli opponenti è stata a lungo dibattuta, sia al livello matematico che a livello verbale di definizione di questi colori. Gli organismi internazionali (CIE, ICC, ISO) poi si sono regolati così; gli opponenti di Lab sono green/red e yellow/blue. Che ci piaccia o no; e questa è la ragione per cui in tutti gli schemi ufficiali sono indicati quei colori. Poi detto tra noi la coordinata L*=50 a*=127 b*=0 anche per me è un magenta, percettivamente lo identifico con tale nome. Ma mi rendo altrettanto conto che potrebbe essere foriero di problemi. Perché se chiedessimo in giro per il mondo che colore è L*=50 a*=127 b*=0 un inglese probabilmente direbbe magenta, un americano purple, un francese fuchsia .... Altra doverosa precisazione da fare, che esula un attimo dal problema del magenta, è a proposito di quello che nella vulgata è chiamato spazio Lab. Lab non è uno spazio colore, è una modalità colore; vediamo la differenza : La modalità di colore descrive astrattamente il modo in cui i colori possono essere rappresentati con terne (o quaterne nel caso di CMYK) di numeri. Al suo interno esistono gli spazi colore; nel caso della modalità RGB troviamo i ben conosciuti sRGB AdobeRGB ProPhoto ecc... Nella modalità colore esistono solo valori numerici (per esempio R=255 G=0 B=0) ma questi non sono coordinate colorimetriche, quindi non possiamo dire in alcun modo che tipo di rosso sarà quello indicato tra parentesi. Lo spazio colore caratterizza i valori numerici della modalità colore in coordinate colorimetriche; per fare ciò ha bisogno di : 1) coordinate di cromaticità x, y per ognuno dei tre colori primari R, G e B; 2) coordinate di cromaticità x, y del punto bianco; 3) funzione di trasferimento tonale (TRC, tone response curve, talvolta detta "gamma") per ognuno dei tre colori primari R, G e B. Gli spazi colore standard come sRGB sono frutto di una definizione puramente matematica. Tutti gli spazi colore sono definiti da un profilo colore; tipicamente il file .icc Esistono diversi tipi di profili colore; device-dipendent, device-indipendent, device-link, abstract .... I profili colore sRGB e compagnia sono device-indipendent tipo matrix; ciò significa che al loro interno implementano solo l'intento di rendering colorimetrico relativo (e implicitamente quello assoluto). Non implementano l'intento percettivo e saturazione. Questa è la ragione per cui la compensazione a monitor di Photoshop è fatta solo con il metodo colorimetrico relativo. I profili colore delle periferiche reali sono device-dipendent; possono essere matrix (solitamente i monitor) o table (le stampanti). Cosa importante : se lo spazio ha punto bianco D50 (cioè lo stesso bianco del PCS, e PhotoShop usa come PCS il Lab D50), i due intenti di rendering colorimetrici, assoluto e relativo, sono identici. Se invece lo spazio ha un punto bianco diverso da D50 è necessario che i primari vengano sottoposti ad una trasformazione di adattamento cromatico (chromatic adaptation transform, CAT) che porti il bianco dello spazio su D50. Quindi questo comporta che quando usiamo ProPhoto non abbiamo bisogno della CAT per entrare e uscire dal PCS; cosa non da poco che ci consente di non trascinarci dietro errori di arrotondamento. Infine; il Lab non ha bisogno di contenere al suo interno degli spazi colore perché ogni colore è espresso direttamente in coordinate colorimetriche. Ma come potete notare in PhotoShop per passare una immagine in Lab si deve agire sul menu Image --> Mode; e non sulla conversione profili. |
| inviato il 18 Maggio 2014 ore 1:15
up |
| inviato il 30 Maggio 2014 ore 10:50
Mi fuma il cervello Quindi è corretto lavorare in prophoto prima di risalvare il tutto in adobe rgb o srgb? |
| inviato il 30 Maggio 2014 ore 11:33
Si esatto |
| inviato il 27 Giugno 2014 ore 17:02
Up |
| inviato il 20 Febbraio 2015 ore 17:03
Seguo |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 10:01
Molto molto interessante. Non so se Paco ha trovato il modo per calcolare velocemente gli stop dinamici in una foto io misuro in spot la zona più chiara e sovraespongo di 2 stop che a quanto ho capito da praticone e non da studioso, sfrutto tutta la gamma dinamica del Pippino della 6D. Ed i risultati non sono per niente malvagi. Uno dei primi paesaggi fatti con 6D e non mi dite che le ombre sono chiuse perchè ho una visione analogica delle foto e già queste sono chiare.
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| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 10:04
“ Ma é appena nato un altro topic che dice il contrario?? „ Nessuna sa dov' è l' altro topic che almeno si sente un altra campana? |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 14:21
La migliore esposizione possibile è sempre la stessa per ogni sensore; esporre quanto più possibile a destra senza bruciare. Una volta che hai capito come ragiona il tuo esposimetro puoi tirare la coperta della gamma dinamica dove più serve. |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 14:45
@Raamiel domanda OT: Hai mai pensato di scrivere sul serio letteratura tecnica? Scommetto che se aprissi una campagna di crowdfunding (che ne so, su produzionidalbasso ad esempio) raggiungeresti il budget in pochissimo tempo. |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 15:32
No... non credo sarei un buon scrittore e divulgatore. |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 17:14
Mhhh, è un pò come dire che un colore a monitor ti sembra tendere al magenta (non saresti un buon scrittore e divulgatore) mentre il color picker ti dice che ha valori uguali in a ed in b (sei un buon scrittore e divulgatore) .... Insomma, i fatti dicono il contrario. |
| inviato il 25 Febbraio 2015 ore 18:23
Ahah.. grazie della stima, se un giorno scriverò qualcosa lo farò nella mia piattaforma. www.ubiter.com |
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