| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 15:56
Insomma.. la fotografia di documentazione restera' sempre. L'assicuratore che fotografa il danno, l'ecommerce che presenta l'oggetto in vendita. Il giornalista che documenta lo scempio ambientale o l'evento resteranno e la fotografia avra' ancora un valore in quanto riproduzione fedele della realta'.
Tutto il resto (la fotografia d'autore) non e' mai stato fedele alla realta', ma sempre un punto di vista molto lavorato per aderire ad un messaggio da trasmettere. Quindi non credo cambiera' molto nei fatti. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 15:56
Sì ma aspetta, Micomer, tu parli anche dell'indistinguibilità che le AI raggiungeranno dalla fotografia scattata realmente.
Io parlavo solo della fotografia come fonte di partenza con tutte le sue possibilità.
Poi, certamente, preferisco uno che usa l'AI in modo creativo e sensato ad uno che è fedele alla fotografia ma fa foto inutili da una vita e non ha la sensibilità nemmeno per interpretare quelle altrui. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 15:58
Risposta secca al quesito del titolo: no.
Motivazione: tutta la fotografia è postprodotta fin da quando è stata inventata, pertanto la distinzione si basa su una differenza che non c'è. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 16:44
io in realtà sono combatutto sulla risposta.
adoro molto la fotografia naturalistica e paesaggistica, e ogni tanto mi è capitato di pensare "chissà quanto è ritoccata questa, quanto di quello che vedo è visibile anche in realtà.." e su quel genere di foto .. forse si, mi piacerebbe sapere se sono "reali". intendiamoci.. non sto assolutamente biasimando chi fa post pesante o fotoritocco.. campo da 20 anni con Programmazione / Design / Cg / Render 3D / VFX / Fotoritocco etc etc.. quindi sarei un vero ×, tuttavia su alcune cose .. meh.. sono appunto, mi ripeto, combattuto... |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 16:59
Rombo la scrittura non è non sarà il mio pane... ma "auspico" ci può stare.
La fotografia è sempre stata divisa tra REALISMO e NON REALISMO (penso, in passato, al pittorialismo anche se non sottintende lo stesso preciso concetto), oggi c'è più cultura e più mezzi per produrre immagini non aderenti alla realtà ma questo non significa che si debba cambiare il pensiero fotografico perchè gia il vecchio pensiero dovrebbe contenere in se questa possibilità di visione. Le resistenze derivano da ignoranza e ottusità (anch'esse gia presenti nell'ambiente degli appassionati)
Quello che mi AUSPICO è la possibilità di superare questo pensiero dualista, e magari attaccare meno etichette di genere alle immagini e al proprio pensiero.
Ma se proprio dovete usare delle etichette vi ricordo che con Realismo non s'intendono soltanto le foto dell assicuratore o la documentazione della riproduzione delle foche monache ma anche altri generi (e autori) spesso introspettivi.
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| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 17:15
No perché, dia escluse, la fanno quasi tutti |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 17:21
“ io in realtà sono combatutto sulla risposta.
adoro molto la fotografia naturalistica e paesaggistica, e ogni tanto mi è capitato di pensare "chissà quanto è ritoccata questa, quanto di quello che vedo è visibile anche in realtà.." e su quel genere di foto .. forse si, mi piacerebbe sapere se sono "reali". „
Probabilmente perché almeno una parte di quella fotografia vorrebbe ascriversi al genere documentario, nel senso che questo è ciò che si aspetterebbe lo spettatore e soprattutto, prima ancora, ciò che vorrebbe lasciar intendere l'autore (salvo magari, per un motivo o per un altro, prendersi libertà poco compatibili con tale intento; in tutto ciò è tuttavia da sottolineare che: 1) per raccontar balle, mastrussare con fotosciòp è sufficiente ma non necessario, e 2) in ogni caso avrebbe poco senso chiedere a un bugiardo di specificare nella didascalia se sta mentendo). |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 17:26
ma perchè bugiardo?
io uso la post, non ritengo interessante in genere mostrare da dove sono partito per giungere alla fine.
Lo scatto che mostro è quello finale.
Poi qualche segreto è un po' quello di pulcinella, ricordo un ragazzo che scattava ottime foto ai funghi che era molto geloso della sua tecnica, stesso discorso per un fotografo molto bravo nel mosso e nella gestione delle scie di ballerini
Ma non vedo "bugiardi" |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 17:38
“ ma perchè bugiardo? „
In che senso? Era una considerazione del tutto generale. Volendo fare degli esempi (inventati): fotografo un insetto morto in un set in studio e lascio intendere di averlo documentato vivo e in natura; fotografo un delfino a Camogli, ci metto uno sfondo dei navigli e lascio intendere di averlo ripreso a Milano. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 17:58
“ Ma non è postproduzione. „
Faceva appunto riferimento a questo (mi devo autocitare):
“ in tutto ciò è tuttavia da sottolineare che: 1) per raccontar balle, mastrussare con fotosciòp è sufficiente ma non necessario „ |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 18:00
"Mi auspico" è grammaticalmente scorretto perché auspicare non è un verbo riflessivo; la forma corretta è "auspico" (io auspico) oppure, se vuoi usare il riflessivo, devi usare "mi auguro", che è la forma giusta per il riflessivo, come in "Mi auguro che tu guarisca presto". Si dice "Auspico che il progetto vada bene", non "Mi auspico che il progetto vada bene".
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| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 18:03
“ Le resistenze derivano da ignoranza e ottusità (anch'esse gia presenti nell'ambiente degli appassionati) „
Eh...due capisaldi dell'uomo  |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 19:41
Chissà perchè quando si deve pensare a qualcosa e cercare di vederlo si dice immagina ...
Mentre quando si deve ricordare qualcosa che si sta vedendo si dice fotografa nella mente...
Forse che immagina vuol dire che comprende qualcosa che nasce da un cervello e poi si sviluppa?
E forse fotografa nella mente vuol dire stampati nel cervello più particolari possibili per poi ricordare?
Quando poi si deve descrivere una stampa fotografica si usa anche immagine fotografica...
Ma alla fine poi tutti questi vocaboli portano ad avere una descrizione migliore oppure possono creare confusione?
Per tornare al titolo che senso ha scrivere qualcosa, qualsiasi cosa, quando l'immagine è più esplicativa ed è l'osservatore che deve cogliere e/o ricevere un messaggio visivo? Forse che l'osservatore non è in grado di decifrare un messaggio visivo?
E allora perchè si insegna a leggere e non si insegna a osservare nelle scuole?
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| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 19:58
“ E allora perchè si insegna a leggere e non si insegna a osservare nelle scuole? „
Perché la scuola dell'obbligo insegna sistematicamente ad essere funzionali alla società in cui si vive con un sapere standardizzato, acquisito e applicato.
Osservare è qualcosa che si esperisce secondo quelle che sono le proprie inclinazioni. Ma capire quali sono e seguire di conseguenza un percorso, non è per niente scontato, proprio perché di base siamo tutti omologati ad un sapere che ci precede. |
| inviato il 09 Dicembre 2025 ore 20:38
@Rombro del 9/12/2025 alle 19:58 vale il mio applauso, in piedi, nel soggiorno di casa prima di sbrandare : grazie !!!
Rileggerò i restanti nuovi commenti domattina poco dopo alle quattro.
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