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Club dei fotografi 15


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avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2025 ore 19:06

"Cioè che cosa vuol dir? "


a chi è rivolto??

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2025 ore 19:14

A Fonte Edmondo:
"Per me è un fantasma totale."

Quale è il soggetto?
Chi è per lui un fantasma totale?
E cosa vuol dire essere un fantasma nell'eccezione in cui la usa?

Un saluto

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2025 ore 19:16

Riguardo Anders Petersen e il libro Café Lehmitz mi sembra che se ne sia già parlato.
Comunque è notevole.

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2025 ore 19:24

Ringrazio Roberto per avermi ricordato Filiberto, un utente che stava dando un contributo davvero notevole. Non conoscevo le ragioni della sua cancellazione, ma so bene che la sezione nudo è intoccabile.
Ai tre bannati dalla sezione tecnica: prendiamo i lati positivi che questa situazione ci offre e lasciamo perdere il resto. È solo una perdita di tempo.

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2025 ore 22:09

Seguo.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 3:57

@Remember, considerazioni in parte condivisibili se riferite a specifici casi ma il generalizzare non mi trova mai concorde e penso inoltre che forse hai estremizzato troppo la frase della Munari citata (Tablet no quote...MrGreen ) fissandoti sul concetto di "messaggio" nella fotografia..... e bisogna capire se quello che intendi tu per "messaggio" è lo stesso che intende la Munari.
Ma la fotografia deve avere per forza un "messaggio" ?



Beh, direi che affrotare una considerazione assolutamente generale, senza scendere nel particolareggiar in casi specifici, non ci si possa esimere in tale argomentazione con la generaltà di una generalizzazione.
E' insito nella cosa, ammettendo le eccezioni come in ogni caso... Altrimenti andrebbero vietate per legge le cosiderazioni generali fatte in ogni campo, ammettendo solo le specifiche per decreto.

Per quanto riguarda la tua obiezione sul come intendere i messaggi da parte mia o della Munari...

Mi sono semplicemente basato sulla frase che ho quotato, come riportata da MGroppi.
Nulla più e nulla meno, e che difficilmente si presta a fraintendimenti di sorta risultando ben chiara e a mio avviso inequivocabile, a meno che sia frase estrapolate da un discorso ben più articolato e approfondito.

Se fosse così come in questo ultimo caso ipotizzato, allora non avrei difficoltà alcuna nel riconscermi concorde con te.
Mentre se questo non trovasse conferma (estrapolazione sommaria), allora resterei discorde in questo tuo appunto.
La ripropongo per maggior chiarezza:

Sara Munari criticava la scelta di molte gallerie di puntare su foto esteticamente molto belle ma spesso povere di contenuto affermando che la fotografia deve essere utile in qualche modo alla collettività attraverso i suoi messaggi"



Aggiungo poi che al contrario non è mia l'ossessione, anzi nel mio post mi sono preoccupato soprattutto di stigmatizzare fustigando proprio l'estrema ossessione altrui, molto generalizzata e assai comune specie in questo ambiente (sito/forum, ma non solo) nel fare ricerca certosina di fantomatici messaggi nelle fotografie, come se si fosse davanti ad una tela di Bosch o Dalì.

E confermo che questo sembra essere inteso come fattore imprescindibile in ogni disanima fotografica di qualsivoglia immmagine o autore, nel riguardo del quale mi sono prodigato e lo ribadisconel sottolinearlo con enfasi (MrGreen), in quanto è aspetto od operazione spesso, se non spessissimo, inutile se non addirittura priva di senso nella maggior parte dei casi.

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 4:42

Non mi piacciono le etichette, ma i 3 esempi citati sono autori che non rientrano nei generi citati sopra: reportage, fotogiornalismo, foto di pubblicità o foto concettuale, non so se è corretto ma dovrebbero rientrare nella fotografia artistica o autoriale.....e quindi non dovrebbero avere "messaggi" nella loro produzione.
(forse Parr rientra nel genere documentativo con progetti a lungo termine, come anche Burtynsky)
....questo per dire che è sempre difficile generalizzare, ci sono troppe sfaccettature che difficilmente si riesce a far entrare un autore nelle catagolazioni preposte.


Dei tre autori che citi Eggleston è quello che rappresenta con la sua fotografia, come il meno classificabile in fatto di genere praticato (sottolineo che nei miei esempi ho citato Giacomelli, ancor più non categorizzabile (artista fotografo) e di quanto appunto la considerazione esuli da tutti gli altri campi che non siano reportage/pubblicità/concettuale), ma indipendentemente da questo davanti a ciascuna delle sue foto ti chiedi forse quale messaggio voglia trasmettere o si nasconda in ognuna di esse?

Magari comprenderei alla visione per la prima volta di tale autore, davanti una sua esposizione o un suo libro, magari lecito chiederselo dopo appunto una sua intera serie e in senso globale... Ma invece se lo si continua a chiederselo ad ogni sua immagine... Boh magari può essere un gioco come esercizio di immaginazione, molto fine a se stesso ma fondamentalente poco significativo.

Esercizio questo, che lo si può lasciar tranquillamente fare a critici veri o presunti tali, teorici, saggisti, articolisti o blogger della materia, oppure qualche curatore o gallerista egocentrico che ama appagare il proprio ego arringando gli ascoltatori con le sue personali elucubrazioni. MrGreen

Mentre per quanto concerne gli altri due, ovvero il "Magnumtista" di cui fu presidente, e il canadese pseudo-epigone (o senza pseudo) di Yann Arthus Bertrand, categoria di appartenenza risulta ben chiara, come pure ricercarne un messaggio confermerei ripetendo che può averne senso cercandolo anche per loro in generale solo su di una specifica serie, semmai, mentre risulta cosa irrilevante, anzi operazione proprio inutile da fare alla visione di ogni singola delle loro.

In definitiva i messaggi è molto meglio ricercarli nelle bottiglie in spiagge ed arenili... Anzichè farne una spasmodica ed ipervalutata ricerca nelle fotografie, come in perfetto Juzaforum style. MrGreen
O almeno nella maggior parte di esse, così non generalizzo troppo e ti facilito la digestione del mio assunto. Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 7:26

Ti metto la frase esatta

Non capisco la fotografia o l'arte più in generale che si basa esclusivamente sull'estetica e non insegna niente, o peggio quella che si basa chiaramente sull'estetica alla quale si "aggancia" un concetto qualsiasi, tanto va bene tutto. Eppure viene stravenduta, sponsorizzata come ottima e veicolata anche in posti importanti. Va bene. Ciao


Il discorso é più legato a gallerie che spingono autori che fanno dell'estetica l'unico "soggetto" della foto

Questa un'altra parte del discorso :

Dire che il concetto di arte come esperienza trasformativa sia “superato” mi sembra una semplificazione. L'arte che non dice nulla, che non muove, che non interroga o mette in discussione il reale, per me resta decorazione. Non ho nulla contro l'estetica, ma ridurre tutto al “piacere visivo” è un impoverimento dell'esperienza artistica.

Attribuire all'arte una funzione, che non è per forza “insegnare” in senso didascalico, ma piuttosto aprire prospettive, creare cortocircuiti interiori, disallineare il pensiero, non è visione ottocentesca, è riconoscere che l'arte ha un potere. E negarlo significa disinnescarla, renderla innocua.

L'etica nell'arte non è un obbligo, ma è una possibilità potente. E l'arte che mi interessa è quella che non si tira indietro davanti a questa possibilità

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 8:25

Ho l'impressione che il nodo stia attorno a cosa intendiamo per "messaggio".
Sono d'accordo che la fotografia (e l'arte in generale) non debba necessariamente sostenere una tesi, svolgere una funzione "didattica", avere quindi un "messaggio forte".
Ma il solo fatto di mostrare attraverso una riproduzione meccanica che un oggetto è esistito in un certo tempo e in un certo luogo significa già "dire qualcosa". E mi pare che la fotografia non possa sottrarsi dal portare almeno questo "messaggio debole", che è insito nel suo rapporto assolutamente unico con la realtà.

Poi devo dire che mi trovo molto d'accordo con le due citazioni appena riportate da Matteo. Ma questo è solo il mio personale modo di concepire la fotografia. E non posso che schierarmi dalla parte di chi critica questo eccesso di estetizzazione vuota di contenuti che oggi si incontra continuamente.

avatarsupporter
inviato il 27 Aprile 2025 ore 12:19

@ Gajnni.
Leggi la tua delle 15, 25 del 26 aprile.
Un saluto.

avatarjunior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 12:40

Io, Last e credo anche Arconudo siamo stati bannati completamente dalle sezioni "Fotocamere, ecc." ed "Obiettivi". Non è un ban irreversibile nel senso che con Juza in qualche modo ci si può trattare. Però il gesto in sé è stato simbolicamente scoraggiante.

ora comprendo il motivo del lungo silenzio, mi dispiace e ad essere sinceri la cosa mi toglie decisamente entusiasmo a partecipare senza il vostro contributo......vi aspetto...

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 14:16

La fotografia è comunicazione e contiene sempre un messaggio.
È sempre vero? Dovrebbe sempre contenerne uno? Può esserci fotografia senza messaggi? Messaggio e comunicazione sono sinonimi?
Qui un parere contrario:
youtube.com/watch?v=bxXPjOsf7m0&lc=UgyZCuXwqPv36C131it4AaABAg.AHDhqHx9

Il parere è contenuto in un lungo commento di un certo Walter cui Luisa Bondoni risponde un po' piccata

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 14:31

A mio parere modesto ogni foto comunica qualcosa, le foto significative riescono a comunicare bene quelle poco significative comunicano poco e meno bene, quelle insignificanti qualcosa comunicano comunque ma quel qualcosa è talmente banale da essere ignorabile, un poco come quando incontriamo qualcuno che ci dice "bella giornata oggi".
Non credo che esista qualcuno che scatta senza intenzione di comunicare, anche Winogrand e Vivian Mayer, quando riponevano il rullino nel cassetto senza mai svilupparlo, non penso che scattassero senza intenzione.

avatarsupporter
inviato il 27 Aprile 2025 ore 14:35

@ Andrea.
Molte fotografie non comunicano per niente e non contengono nessun messaggio,
sono semplicemente delle schifezze che dovrebbero essere cestinate.
Ovviamente in tutto c'è il contrario dello stesso, nel risponderti non ho
neanche visto ciò che hai evidenziato in you tubo, io lo chimo così perché
lo definisco un tubo, dove scorre sempre il nulla o niente, come preferisci
Un saluto

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2025 ore 14:58

Una foto molto bella:






Questa foto è fatta nel 1947 da Avedon, la modella è la moglie stessa, non era famoso o conosciuto.
Questa foto serve solo a mostrare il vestito in un momento storico particolare.
La francia post bellica subiva ancora le conseguenze del conflitto e tutto era razionato tessuti compresi.
Dior fece quella gonna solo con lo scopo di dare negli stati uniti un'immagine ben diversa dal reale stato delle cose.
Si ricostruì in quegli anni il mito di parigi.
Questa foto ha un unico scopo:dire guarda che gonna fica e quanto tessuto usiamo per crearla.
Avedon la fece in strada, non aveva accesso a uno studio a Parigi e ancora oggi è ammirata e funziona benissimo

E' una foto di serie B perchè non figlia di un progetto artistico? io direi proprio di no anche perchè non credo che nessuno possa dire che Avedon non ha influenzato la fotografia non solo di moda



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