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Climatologia


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avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:26

Daniele chi ha detto che le temperature aumenteranno più del carbonifero

Infatti non ho detto che aumenteranno di più; già il clima del Carbonifero sarebbe una bella rogna Cool

user257478
avatar
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:27

All'epoca delle piramidi in Egitto non c'era il deserto come indica la tabella nel post sopra.

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:27

mi fanno ridere quelle immagini dove colorano di rosso fuoco il polo nord per incutere terrore

user257478
avatar
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:32

Lomography nelle zone fredde la differenza è di 1 a 4 circa, se all'equatore c'è un aumento di 0,5 gradi nelle zone più fredde l'aumento è di 2 gradi circa.

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:45

Rocco ottimo MrGreen quindi avremo zone più temperate al nord e meno rischi siccità all'equatore

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:45

nessun articolo verrà mai pubblicato che ha una visione ottimista del riscaldamento climatico, perché esiste una censura preventiva, infatti la comunità scientifica epura qualsiasi voce dissonante, è in assoluto la meno democratica delle istituzioni

Falso. Ne esistono tanti, Trump ci ha fatto campagna elettorale, alcuni sono stati anche postati in questo thread MA sono anche stati criticati con dati oggettivi e che lasciano poco spazio a dubbi, se qualcuna di quelle argomentazioni non ti convince o ti risulta un caso particolare di censura dimmi pure, sono tutt'occhi.

ma basta logica, se in epoche passate l'aumento delle temperature ha portato a maggiore biodiversità, non si vede il motivo per cui questa volta dovrebbe essere il contrario

IPCC, dati alla mano, dice il contrario. Mi fai vedere i tuoi dati?
www.ipcc.ch/report/ar6/syr/downloads/report/IPCC_AR6_SYR_SPM.pdf

per le maggiori terre coltivabili vale lo stesso principio, insomma devo spiegarti l'abc, sforzati ad usare la logica, se la siberia avesse temperature che impediscono di formarsi il permaflost le terre diverrebbero arabili e di conseguenza coltivabili

IPCC, dati alla mano, dice il contrario. Mi fai vedere i tuoi dati?
www.ipcc.ch/report/ar6/syr/downloads/report/IPCC_AR6_SYR_SPM.pdf

queste due ovvietà sono verità silenti, non si possono dire perché vorrai mica dire che ci sono pure lati positivi al riscaldamento climatico, ma svegliatevi, nessun cambiamento porta solo lati negativi, vi sono sempre pro e contro, ma la comunità scientifica racconta solo i contro, e voi boccaloni pensate di conseguenza che ci siano solo quelli"

Come detto prima, non sono per nulla silenti; Il dibattito c'è ma perchè porti da qualche parte va fatto su dati oggettivi, non a colpi di retorica.

RIPETO che si parla di climatologia non di singole aree.

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2024 ore 9:57

Daniele sto al telefono, non posso postarti nulla, ma pur potendo non mi interessa convincere, mi basta dire la mia opinione, quei report io non li trovo attendibili, mi spiace ma non gli credo

perché i reperti archeologici, almeno per mia conoscenza avevo vari interessi, hanno sempre evidenziato estinzioni di massa nelle glaciazioni ed esplosione della vita in periodi molto caldi dove le calotte polari non c'erano

e per il permaflost stesso discorso, se un terreno non è congelato si può arare e qui di coltivare, punto, i report sono carta straccia se dicono ill contrario, se tu vuoi crederci fai pure, vuol dire che non hai mai arato un campo

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 10:07

C'è un problema di cui fino a ieri solo la comunità scientifica si occupava, ed uno sparuto gruppo di odiati ambientalisti ("quelli del no").

Ora i "governi" (chi più chi meno) hanno cominciato a occuparsene. Perché?
Sono effettivamente convinti che ci sia un'urgenza o più prosaicamente hanno fiutato l'affare?
Non lo so. Probabilmente entrambe le cose in percentuali diverse a seconda dei casi.
Ma il loro "correre ai ripari" è sempre "interessato" e "alla loro maniera", quindi va seguito: comunità scientifica, ambientalisti, stampa, e società civile organizzata dovrebbero vigilare e possibilmente indirizzare.

Però son venuti fuori quelli che semplificando chiameremmo negazionisti. Perché?
Sono persone che vedono il dito (le risposte più o meno sbagliate dei governi) e non vedono la luna (l'urgenza di intervenire per limitare i danni)?
In parte.

Sono parte di un processo nato nel ventre profondo dell'America, ma consolidatosi in tutto l'Occidente come reazione alle politiche pandemiche, di contestazione di una certa cultura "woke", contro il "politically correct".
Negazionismo climatico, sostituzione etnica, transumanesimo, sono solo alcuni dei loro cavalli di battaglia.
Loro sostengono che ci sia un complotto.
Però aderiscono ad un pacchetto preconfezionato, reazionario e retrivo, quindi a un complotto.
Dalla padella alla brace, come si dice.

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2024 ore 10:43

Smart non proprio un complotto, ma credo che l'obiettivo vero non sia invertire le temperature, ma riprogettare la società occidentale partendo dalla messa in discussione dei principi liberali, consumistici e capitalistici, ed è il motivo per cui alla fine sta assumendo la forma di una battaglia ideologica sulla società futura che si vuole

infatti se guardate bene, l'obiettivo è l'occidente inteso come Usa ed europa, ma i restanti grossi paesi che producono CO2 come cina india medio oriente, africa sud america russia indonesia restano esclusi da critiche o politiche per abbattere la CO2, il che non ha senso se la battaglia fosse climatologica, perché significa non modificare nulla, questo sotto intende che alla fine il clima è un mezzo per ottenere qualcosa d'altro

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 11:22

mi fanno ridere quelle immagini dove colorano di rosso fuoco il polo nord per incutere terrore

Veramente sono colorazioni "standard" utilizzate per qualunque immagine simile che debba dare l'idea della mappa di variabilità tra due valori limite. Tieni presente che, dovendo mettere 6 colori per variazioni positive e altrettanti per quelle negative, se non vai su stacchi decisi la lettura diventa difficile.
Per darti l'idea: io acquisto ogni mese STORICA di NG; quando mettono le cartine dell'estensione territoriale di antichi imperi o simili, usano colori "pastello" col risultato che si confondono tra loro e si capisce metà di quello che la cartina mostra. E' vero che STORICA è una rivista divulgativa, non per ricercatori, e che i colori pastello sono di moda e più eleganti, ma se usassero la classica scala di colori standard sarebbe meglio.

avatarjunior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 11:30

Il fatto è che finché si ragiona per ideologia non si va da nessuna parte e lo stesso problema si verifica, semplificando, su entrambe le posizioni. Molte delle scelte "verdi" scellerate fatte negli ultimi anni sono esattamente il frutto di ideologia e a questo si sta contrapponendo altra ideologia e altre scelte ideologiche ugualmente stupide.

La discussione pubblica è irrimediabilmente inquinata ed è diventata una battaglia tra dogmatici che si informano sui social o su dei blog.

Se lo scopo di queste discussioni è provare a ragionare insieme e imparare tutti qualcosa di nuovo allora ha senso, secondo me, perlomeno mettersi d'accordo sulle premesse e su dei dati di partenza così da poter iniziare a ragionare sulle proposte e sui costi che queste potrebbero avere; oppure si può argomentare postando un articolo con fonti, dati e numeri e ragionare insieme su quelli.

Se lo scopo è incollare articoli ideologici presi a caso o fare discorsi pieni di fallacie logiche mi spiegate che senso ha perderci tempo?

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 11:51

Ionizzazione atmosferica e impatti sulla formazioni delle nuvole
Si sospetta che la ionizzazione atmosferica prodotta dai raggi cosmici influenzi aerosol e nubi, ma la sua effettiva importanza è stata messa in dubbio. Se i cambiamenti nella ionizzazione atmosferica hanno un impatto sostanziale sulle nubi, ci si aspetterebbe di osservare risposte significative nel bilancio energetico della Terra.
Questi cambiamenti osservati nella radiazione e nelle nubi sono coerenti con un collegamento in cui la ionizzazione atmosferica modula la formazione e la crescita degli aerosol, che sopravvivono ai nuclei di condensazione delle nubi e alla fine influenzano la formazione delle nubi e quindi temporaneamente il bilancio radiativo della Terra.

www.nature.com/articles/s41598-021-99033-1.epdf?sharing_token=CX3IusQb

avatarsupporter
inviato il 22 Novembre 2024 ore 12:07

che le posizioni siano inconciliabili per una forte contrapposizione è assodato

certo io fatico a credere alla serietà dei green sul riscaldamento climatico, quando poi sono i primi ad opporsi all'energia nucleare che è l'unica fonte energetica programmabile che non produce CO2, allora li capisci che del clima a questo non frega nulla alla fine, il loro vero credo è la decrescita felice smantellando il sistema industriale che produce beni che inquina e puzza sempre e comunque

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 12:17

perché i reperti archeologici, almeno per mia conoscenza avevo vari interessi, hanno sempre evidenziato estinzioni di massa nelle glaciazioni ed esplosione della vita in periodi molto caldi dove le calotte polari non c'erano

Le cosiddette "esplosioni" di vita si sono avute nei "brevi" (1-2 milioni di anni) periodi intermedi tra l'evento di estinzione e il più o meno lungo periodo stabile successivo, cioè quello che poi restituisce una composizione fossile stabile e che i mass media (per errore stavo scrivendo "merdia", ma forse sarebbe stato più corretto MrGreen) descrivono come "il momento" in cui sarebbe avvenuta l'esplosione. Già così si capisce in che modo i media manipolano l'informazione al fine di ingrossare la notizia. Non prendono in considerazione la vera fase di "ripresa" biologica dopo la strage, ma quella in cui il nuovo bioma è già assestato perché fa più scalpore.
Comunque, trovami un solo articolo scientifico che fornisca prove che la più grande estinzione di massa, quella Permo-Triassica, sia avvenuta durante una glaciazione; infatti tra i due periodi la "classe" di animali dominanti sulle terre emerse rimase la stessa, qualla dei rettili a sangue freddo, ovvero i vertebrati più adattati a climi caldi e umidi.
Ricapitolando le 5 grandi estinzioni:
1 - tardo Ordoviciano, causa più probabile: una prolungata glaciazione, forse la più lunga in assoluto;
2 - tardo Devoniano, causa principale: è ancora oggetto di dibattito dato che gli organismi più colpiti furono quelli dei mari tropicali (molto meno quelli dei mari di latitudini più elevate), mentre la flora terrestre sembra aver avuto solo piccole ripercussioni; in conclusione è improbabile che simili effetti siano prodotti da una glaciazione; avrebbe senso se gli effetti fossero stati invertiti:
3 - tardo Permiano (in assoluto la più grande), causa più probabile: se ne discute ancora; sicuramente influì un intenso e prolungato fenomeno di vulcanesimo in alcune aree dell'odierna Cina e limitrofe, c'è chi parla di un asteroide di 120 km di diametro (ricerche recenti e ancora in corso), ma nessuno accenna ad una glaciazione perché mancano non solo le prove, ma anche i minimi indizi, ed inoltre la classe di animali terrestri dominante prima e dopo l'estinzione rimase quella dei rettili (cioè di climi caldi e secchi), cosa incompatibile con gli effetti di una glaciazione che avrebbe favorito altri gruppi, come ad esempio i primi rettili mammaliani;
4 - tardo Triassico, causa più probabile: tra le cause proposte per spiegare questa estinzione, oltre ad impatti di corpi extraterrestri, troviamo variazioni climatiche che registrarono un "aumento della temperatura di circa 5°C" (altro che glaciazione), variazioni del livello del mare e diffusa anossia dei fondi marini o, ultima ipotesi in ordine di tempo, rilascio di grandi quantità di metano dal fondo degli oceani. Niente glaciazione dunque.
5 - tardo Cretaceo (la seconda per ordine di importanza), cause probabili: impatto dell'asteroide detto di Chicxulub e forse di un altro nell'Oceano indiano. Tuttavia pare che la definitiva scomparsa dei dinosauri sia avvenuta circa 300.000 anni dopo, in concomitanza con un altro grande evento vulcanico nel Deccan. Il fatto che la maggior parte dei resti di dinosauri sia stata rinvenuta in ammassi nelle vicinanze di quelli che dovevano essere stati terreni lacustri, ha fatto ipotizzare che si siano estinti a causa di un periodo siccitoso, ma, aggiungo io, anche forti alluvioni potrebbero spiegare l'accumulo di questi resti in prossimità dei laghi, servirebbe capire se i resti sono compatibili con la morte sul posto o con una fluitazione, dopo la morte, da altre zone; anche qui niente glaciazione.

avatarsenior
inviato il 22 Novembre 2024 ore 12:19

certo io fatico a credere alla serietà dei green sul riscaldamento climatico, quando poi sono i primi ad opporsi all'energia nucleare che è l'unica fonte energetica programmabile che non produce CO2

Questo lascia perplesso anche il sottoscritto dato che, almeno temporaneamente, sarebbe la soluzione migliore per tamponare la richiesta energetica senza aumentare la CO2.

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