| inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:47
Ci siamo arrivati. Fare anche ritratti con un grandangolo se sei consapevole dei risultati non è un errore o blasfemia. Lo si fa perché lo si vuole. Troppo facile fare certi generi con la focale di riferimento; con cosa se la gode il fotografo, con l'utilizzo della regola e dell'attrezzo migliore? La fotografia è fatta di idea, fortuna, tecnica e tecnologia. Qualcuno fa troppa fatica a staccarsi dalle ultime due. A volte meglio una buona idea con un fondo di bottiglia che una solita caz.zum tecnicamente ineccepibile. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 13:48
Sceriffoh725 +1 Sono d'accordo anche con te. Le regole servono quando inizi poi se ci sai fare le puoi infrangere. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 17:40
A volte meglio una buona idea con un fondo di bottiglia che una solita caz.zum tecnicamente ineccepibile. ***************************** A VOLTE! Qui invece sembra che basti fare le caricature per essere un ritrattista che apre una nuova strada creativa. E comunque si, è vero, le regole sono fatte per essere a volte disattese... il problema però è che per disatterderle bisogna prima CONOSCERLE. Senza contare che nel momento in cui tutti applicano l'eccezione la stessa diventa LA REGOLA... e siamo punto e a capo! L'unica differenza sarà che la regola vecchia ha creato il buon gusto... la nuova il CATTIVO GUSTO |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 17:41
Ma la maggioranza ha SEMPRE ragione quindi... |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 17:42
... tenetevi il cattivo gusto. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 18:18
Ovvio Paolo, come in tutte le cose bisogna comunque avere misura. Ad accelerare sono tutti capaci, frenare per affrontare una curva se arrivi di gran carica fa la differenza. Come per quei ritratti ultra risolti che sembrano più una foto da esame dermatologico. Considero le regole un punto di partenza, come per tutte le discipline, come andare a scuola. Poi se la passione spinge a provare nuove strade non c'è nulla che non va. Senza pretese. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 18:48
Quello che troppo spesso manca è un giudizio meno frettoloso e più profondo del proprio risultato fotografico. Troppo spesso si finisce come in alcuni circoli fotografici che ho frequentato. LA MIA FOTO È PIÙ BELLA anche se faceva ca..re e nessuno lo diceva convintamente in faccia ma alle spalle del saccente. E li ho scartati perché così non mi facevano migliorare e crescere dentro il confronto. |
| inviato il 18 Agosto 2023 ore 19:37
Beh i circoli fotografici in genere servivano solo per consentire a qualcuno di avere una platea davanti alla quale esibirsi. Però era un luogo di aggregazione REALE, e non virtuale come un forum di fotografia e alla fine, sempre in maniera civile e con cognizione di causa, si potevano muovere critiche a chicchessia stimolando così un fecondo dibattito che faceva crescere il livello medio dei partecipanti. All'inizio era un po' difficile, per le ovvie stratificazioni sedimentatesi nel tempo, ma con un po' di pazienza ci si poteva riuscire, anche se non ho difficoltà ad ammettere che nel 95% dei casi anche i circoli migliori servivano a poco... soprattutto quando quel circolo entrava nel circuito FIAF. |
| inviato il 19 Agosto 2023 ore 10:47
“ Secondo i canoni dell'estetica del rinascimento i dipinti di Picasso, De Chirico ecc... sono tutti sbagliati, brutti, tuttavia oggi sono considerati dei capolavori. Sebbene, personalmente non tutti mi piacciano, posso riconoscere che l'astrattismo abbia prodotto dei capolavori ed abbia segnato la strada di una nuova estetica. „ Ecco quindi che l'astrattismo assurge ad arte, e allora concordo con Paolo, il tema sono i soldi il denaro, perchè a questo punto anche gli scarabocchi di un bimbo di 3 anni devono ed essere considerati alla stessa stregua del guernica di Picasso. Il concetto del bello e del brutto sono insiti nella natura umana e non servono i critici per definire la venere di Milo un'opera d'arte. Quando però si cerca di farlo strano, come fa dire Verdone a uno dei suoi personaggi, e nascono forme d'arte che lo sono solo perchè sedicenti critici, lo affermano, abbiamo solo cose sensa senso tipo i dipinti e disegni di Mirò. Ma a mio avviso è solo la degenerazione del mondo dell'arte. La foto quindi in esame è solo una foto scattata senza cognizione di causa da una bambina con la macchina fotografica in mano. IIMHO. |
| inviato il 20 Agosto 2023 ore 7:46
Bello e brutto sono soggettivi. Basta guardare alle altre culture ed aree geografiche. |
| inviato il 20 Agosto 2023 ore 10:32
“ Il concetto del bello e del brutto sono insiti nella natura umana e non servono i critici per definire la venere di Milo un'opera d'arte. „ Questa è la cosa più sbagliata in assoluto, un africano potrebbe tranquillamente dirti che fa' schifo perchè troppo magra quindi non catalogabile come opera d'arte e fare il medesimo discorso spiegandoti che: nascono forme d'arte che lo sono solo perchè sedicenti critici, lo affermano, ( cit. Tua) |
| inviato il 20 Agosto 2023 ore 11:12
“ Per i paesaggi la scelta della focale è funzione dell'effetto prospettico che si vuole ottenere, per i ritratti... anche, nel senso che focali inferiori a 50mm portano un certo effetto deformante ai lineamenti del soggetto, effetto che magari può anche essere cercato. Tradizionalmente le focali tra 50 e 100mm sono il compromesso ideale tra resa corretta dei lineamenti e giusta distanza tra fotografo e soggetto, per cui mi sembra giusto consigliarle per la ritrattistica tradizionale. „ Ricordo che, a parità di distanza di ripresa, l'effetto prospettico è lo stesso per qualsiasi focale. Se a una certa distanza scatto un'immagine con un 50 mm e un'altra immagine con un 200 mm, nella seconda immagine avrò ingrandito di 4 volte tutto ciò che inquadro , quindi la prospettiva non cambia... La prospettiva cambia se per scattare la seconda immagine mi allontano dal mio soggetto in modo che le sue dimensioni siano le stesse che avevo per la prima immagine, quindi avrò raddoppiato la distanza fra me e il mio soggetto: in questo caso la prospettiva cambia, perché non avrò raddoppiato la distanza fra me e altre parti dell'immagine. Quello che cambia è la nostra percezione della prospettiva, non la prospettiva in sé stessa. |
| inviato il 20 Agosto 2023 ore 11:34
L'arte non può avere in assoluto canoni univoci. Ognuno costruisce inconsciamente e poi coltiva i propri "gusti". Non metto in discussione la bellezza della venere di Milo ma non me la porterei in casa. Semplificare dividendo il bello dal brutto secondo una estetica definita in un determinato arco temporale o nei confini di un solo spazio di appartenenza culturale non ha senso. Quindi ben vengano i ritratti fatti con sapienza e un grandangolo. |
| inviato il 20 Agosto 2023 ore 12:24
“ Ricordo che, a parità di distanza di ripresa, l'effetto prospettico è lo stesso per qualsiasi focale. Se a una certa distanza scatto un'immagine con un 50 mm e un'altra immagine con un 200 mm, nella seconda immagine avrò ingrandito di 4 volte tutto ciò che inquadro , quindi la prospettiva non cambia... La prospettiva cambia se per scattare la seconda immagine mi allontano dal mio soggetto in modo che le sue dimensioni siano le stesse che avevo per la prima immagine, quindi avrò raddoppiato la distanza fra me e il mio soggetto: in questo caso la prospettiva cambia, perché non avrò raddoppiato la distanza fra me e altre parti dell'immagine. Quello che cambia è la nostra percezione della prospettiva, non la prospettiva in sé stessa. „ Non ne sono così convinto |
| inviato il 20 Agosto 2023 ore 12:28
Ricordo che, a parità di distanza di ripresa, l'effetto prospettico è lo stesso per qualsiasi focale. Se a una certa distanza scatto un'immagine con un 50 mm e un'altra immagine con un 200 mm, nella seconda immagine avrò ingrandito di 4 volte tutto ciò che inquadro , quindi la prospettiva non cambia... La prospettiva cambia se per scattare la seconda immagine mi allontano dal mio soggetto in modo che le sue dimensioni siano le stesse che avevo per la prima immagine, quindi avrò raddoppiato la distanza fra me e il mio soggetto: in questo caso la prospettiva cambia, perché non avrò raddoppiato la distanza fra me e altre parti dell'immagine. Quello che cambia è la nostra percezione della prospettiva, non la prospettiva in sé stessa. ************************************************************** Precisamente. P.S. - però se passi da 50 a 200 mm per avere la stessa immagine dovrai quadruplicare la distanza di ripresa, non raddoppiarla |
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