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Interpretare un paesaggio, qual'è il limite?


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avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2023 ore 10:48

Beh, Fontana non ritiene neanche sbagliato qualche ritocco, già che si può (come i registi che colorano di rosso le case, mi pare avesse usato questo esempio in uno dei suoi libri)...

Il problema, se si può chiamare problema si intende, io lo vedo più nello spettatore che nel fotografo: se da un titolo "Roma" noi ci aspettiamo per forza una foto del Colosseo siamo noi a non avere più la mente pronta, la modernità ha creato categorie per tutto e per forza di cose oramai come i distributori automatici uno scrive un titolo e subito la mente va ad una determinata immagine con la pretesa che se non è come diciamo noi è l'autore ad aver sbagliato.

E comunquye, la cartolina bisogna anche essere capaci a farla: perchè un conto è il turista di passaggio che si piazza davanti, scatta una foto storta e mossa e se la porta a casa, un altro conto è il professionista che, magari, ci va una volta e non c'è luce, ci va l'altra e l'ora è sbagliata, ci va la terza e piove... saper fare la cartolina non è mica facile eh!

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2023 ore 12:35

L'espressione 'luogo comune' contiene già in sé il problema.
Se l'incarico fosse: fotografare le Cinque Terre, cosa fareste? Un po' come dire: facciamo una foto alla Tour Eiffel (o, come ho scritto altrove qui sul forum, una foto alle isole Lofoten o un'ennesima aurora boreale). Come primo istinto mi verrebbe da pensare: ma ce n'è bisogno? Quante foto di quei soggetti ci trovo in rete? Devo aggiungerne una mia alla serie di quelle, tutte uguali già presenti?
Allora si tratta di trovare modi, espressione e rappresentazione originali, se il luogo è comune, altrimenti meglio lasciare perdere.

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2023 ore 14:58

Io ( che, senza inutili retoriche, sono nessuno ) a un certro punto mi sono prefisso una sorta di progetto/linea: ritrarre paesaggi 'urbani' in senso lato, prediligendo luoghi senza appeal pittorialistico o d'effetto, così come stanno, senza ricerca di effetti. È già un'azione interpretativa, secondo me. Il contenitore si intitola 'Luoghi comuni'/ ' Anonymous places'.
Personalmente mi ci ritrovo e mi ci diverto: i non-luoghi sono infiniti e infinita è la possibilità di dar loro 'voce', senza enfatizzare alcunchè. Mi rendo conto che la banalità è sempre in agguato, però il fatto che mi interessino e che ritrarli mi tenga lontano da penosi ricicli di immagini già viste, mi basta.

Inoltre sono certo che i luoghi anonimi, in realtà, non sono anonimi, se non altro perché mi accade di scegliere quelli che mi riconducono a 'qualcosa' che si è impresso in me fin dall'infanzia. Non so se si tratti di interpretazione di un paesaggio, ma so che le scene che decido di tenere nell' 'album', in qualche modo mi hanno 'chiamato' al momento dello scatto.

E anche qui so di non essere affatto originale, dato che i precedenti di un 'poetica' fotografica del genere non si contano, in Italia e all'estero...

avatarsenior
inviato il 07 Gennaio 2023 ore 18:29

Condivido l'approccio di Paolo e io stesso lo applico. Ma in ogni caso è uno degli infiniti approcci. Per quel che mi riguarda, dovendo fotografare la torre Eiffel, probabilmente fotograferei un solo bullone e intitolerei la foto torre Eiffel.
Poi ognuno ha i suoi gusti, visto che anche i paesaggi di Fontana possono non piacere.

user109536
avatar
inviato il 07 Gennaio 2023 ore 18:33

Aggiungo che la foto Ucraina non è stata evidentemente scattata in Ucraina

avatarsenior
inviato il 08 Gennaio 2023 ore 22:28

Interpretare un paesaggio, qual'è il limite?

Secondo me il limite é nella distinzione fra fotografia (di paesaggio o di qualsiasi altro genere...é lo stesso per il ritratto con tutti i lisciaggi e correzione dei difetti della pelle) e immagine, senza dilungarmi nei dettagli la fotografia deve rispettare una certa etica propria a questo médium mentre la creazione d'immagini tout-court che sia a partire da una matrice fotografica o no é pura "finzione" e non ha limiti se non quelli che si é prefissato l'artista (il ritocco informatico si puo assimilare a una tecnica pittorica)...avendo in mente questa premessa il tutto e di sapere quello che si vuole ottenere, delle fotografie o delle d'immagini? ed essere coscenti quando si passa il limite dall'una all'altra. Non ho nessun giudizio di valore fra immagini ottenute per computer graphic, per fotografia, disegno, pittura, acquerello, ecc...é solo una questione di scelta e di saperle presentare (e nominare) per quello che sono....una volta definito il genere di immagine (in senso largo) poi giudicare la qualità artistica e etica di una foto, di un'immagine di computer graphic, di una pittura, ecc...é un'altro paio du maniche, senza parlare dell'etica, ormai le immagini fake sono moneta corrente al punto che in francia hanno fatto una legge che obbliga di segnalare con un'avverimento sotto l'immagine quando una foto é ritoccata ma il più difficile per il législature é appunto definire la soglia a partire da cui una foto può essere considerato ritoccata visto che già lo sviluppo del raw é già una forma di ritocco.Sorriso

user109536
avatar
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 8:36

Resta da capire cosa s'intende con una certa etica. Con la PP il passaggio tra foto e immagine può verificarsi molto rapidamente perché i confini tra le due cose sono molto labili. Se si è onesti e sinceri il problema per me non esiste.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 8:42

Gia tu parti dal presupposto errato che il creatore dell'immagine e quello che la lavora e la finalizza siano la stessa persona.
Eccome se esiste e solleva problemi molto concreti (come l'adesione agli ornanismi di salute, pensione, ecc..) ma é una questione culturare e come tutte le questioni culturali la loro percezione e accettabilità varia con le epoche, il ritocco e sempre esistito gia procedendo allo sviluppo e alla stampa per attenuare i difetti del negativo, nei primi dagherrotipi di paesaggio si scattavano 2 foto una esposta per il cielo e l'altra per la terra che si sovrapponevano in stampa per palliare alla latitudine di posa troppo ridotta del supporto sensibile ..ci sono testi e leggi (gia è definito dall' organismo o cassa mutua al quale ti devi inscrivere e cottizzare per la pensione e la malattia, quello per i fotografi, artisti pittori, creatori d'informatica, artigiano d'arte se sviuluppi exstampi i lavori altrui, ecc..) e anche al livello delle assicurazioni delle opere, delle tasse e sovvenzioni varie é diverso, con la computer graphic puoi lavorare anche su immagini fotografiche di cui non sei l'autore...cambia tutto....gia senza andare troppo indietro penso che se Ansel Adams avesse visto certe foto che facciamo oggi avrebbe avuto difficoltà a definirle come delle fotografie, eppure faceva tutto lui dallo scatto alla stampa e ci passava ore e ore in camera oscura per ottenere quello che volevaMrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 9:48

Comunque à parte l'aspetto societale (amministrativo, legislativo, etico, economico, ecc...) per me personalmente la risposta è semplicissima : quando di vede che è ritoccata. Se un'occhio esperto riesce a vedere che la foto è ritoccata (non solo se ha dei difetti ma soprattutto se non resta credibile) alllora non è più una foto ma un artefatto più o meno riuscito e io quando vedo un'immagine così resto bloccato all'aspetto "ritoccato" e non riesco a "entrare" nel immagine (se me la presentano come una fotografia), per me non è più complicato di questo, é come sapere quando un quadro è finito (sono anche pittore e scultore) un tocco di troppo ed è irrimediabilmente perso, da gettare....ma come dicevo non vivo all'infuori del mondo e gli aspetti societali sono preponderanti e evolutivi e giustamente il progredire della creazione d'immagini totalmente artificiali con l'inteliggenza artificiale sarà un problema societale da risolvere e probabilmente avra anche una influenza sulla definizione di quello che sarà considerata come una fotografia molto piu "stretta" (per difendere le prerogative particolati della foto rispetto all'A.I)..come vedi sono molto tollerante, non ti parlo nemmeno di "realta" che la fotografia sarebbe censita riprodurre o altre boiate del genere.MrGreen

user109536
avatar
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 10:15

Anche se il mio presupposto è errato se si opera con onestà e sincerità io non vedo nessun problema.

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 10:53

se si opera con onestà e sincerità

se operi con onestà e sincerità andrai dritto in paradisoMrGreen

user109536
avatar
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 11:59

?????

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 16:54

Per farti capire meglio che scherzo aggiungo....e se ti confessi tutte le domeniche MrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 17:58

"aggiungo....e se ti confessi tutte le domeniche MrGreen"

Per poi scoprire che ne hai combinate molte meno del prete che ti sta confessando Cool

avatarsenior
inviato il 10 Gennaio 2023 ore 18:34

MrGreen

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