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(questo secondo capitolo della NON musica è a 2/3 e sebbene sia palesemente fallimentare per l'affluenza registrata, verrà prorogato di un altro capitolo, anche soltanto per lo sfizio di scrivere JJJ)
L'Hair Metal sostanzialmente non è mai esistito, se parliamo di diversificazioni musicali. E' stato un modo d'etichettare i lampadati coi capelli phonati che indossavano le giarrettiere come collari e i piercing agli zebedei
Ma quei due album dei Crue (Shout At The Devil e Dr Feelgood) restano nel mio cuore tuttora.
Ecco, questo è uno deigli album Metal 80's che preferisco. Uno di quelli che riportano alle notti coi lampi e a quelle pettinature a spazzola con la frangetta e coi ciuffi lunghi dietro :
L'hair metal e' un patrimonio dell'umanita', altro che catzi. E' che siamo* ancora troppo sconvolti dall'overdose di fanghiglia made in Seattle per capirlo.
*Anzi "siete" (voi generico), dato che a me il grunge ha sempre fatto cahare squali imbalsamati.
“ dato che a me il grunge ha sempre fatto cahare squali imbalsamati. „
A me piaceva, ma fino ad un certo punto. Mi piaceva l'ondata culturale che lo portò fuori, dopodichè si perse lungo i tombini. Il primo dei Soundgarden è un discone, ma siccome non tirava abbastanza hanno pensato bene(male) di svendere il sound al dollaro frusciante e così sono arrivati Badmotorfinger e Superunknown, che sono dei signori album, ma slegati col cuore rispetto al primo. Il povero Cornell avrebbe dovuto pensarci prima, anzichè metter sù famiglia Nirvana: mai stati tra i miei prediletti, ma ci sono quattro/cinque pezzi che meritano. Pearl Jam: quandò uscì Vitalogy, i fichetti restarono delusi. Ovviamente è il mio preferito. Ma all'epoca stavano già virando in un'altra direzione. Alice in Chains: quelli che seguivo di più, ma che erano un clichè del cercafica novantiano con gli occhi traversi per il fumo e gli indumenti fintamente zozzi e logori. Screaming Trees: onesti, e con una voce pazzesca (Mark Lanegan) Stone Temple Pilots: grande band, con un grande frontman, ma forse troppo manieristici... meglio gli utlimi album, sebbene avessero molta meno personalità. e poi tutto il sottobosco di Meat Puppets, Wildhoney e compagnia cantante, che non mi hanno mai raggiunto particolarmente.
Un disco dei Bathory che non apprezzavo è Blood On Ice, in quanto lo ritenevo debole e sterile. Invece è un càzzo di disco vichingo! Rude, fiero e fatto di pietra e legno. Sono riuscito a prenderlo da un inglese, in doppio vinile rosso a metà del suo prezzo ordinario, poco prima del taglio delle frontiere:
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