| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:10
Questo 3d serve a fare una analisi fotografica dell'immagine, che ogni risultato è migliorabile e che ogni risultato finale spesso dipende non tanto da ciò che si vuole fare, ma da ciò che si riesce a fare (limiti di tempo, di soldi, contrattempi vari, incomprensioni, sovrapposizioni con altri lavori). Usciamo dall'ottica del "le voleva proprio così perché", perché non sta in piedi. Nessuno le voleva così, sono uscite così e sarebbero potute essere molto meglio. |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:14
Sono le riviste che hanno influenzato il pubblico attraverso le immagini. Si legge anche che nella fotografia delle innumervoli possibilità, i conti non tornano. Il motore di ricerca fa comparire le voci senza nemmeno aver selezionato la scelta: il Qi si sta abbassando. |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:14
No non sta in piedi quello che sostieni nessunego Queste sono proprio le scelte che si fanno e quello che cerchi di sostenere é solo legata a una visione di fotografia non come mezzo di comunicazione Invece oggi sempre più la foto a preso ad essere usata in molti più modi e anche mode o stilemi provenienti dal basso per così dire vengono usati appositamente per rendere più efficace il messaggio |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:18
Sarà che per me la foto perfetta non esiste ed è sempre migliorabile e che nella mia esperienza di situazioni dove il risultato era quello che era e ce lo si faceva andare bene ne ho vissute. |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:24
Ci sta ma seriamente prendi la foto storta o quella con le luci non bilanciate, ti é mai capitato in un servizio serio che non ci fossero gelatine per migliorare la cosa? Che il fotografo non avesse un cavalletto e che davvero partisse così sprovveduto? |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:33
Mi è capitato di tutto, incluso il fotografo che si presenta senza macchina fotografica perché aveva capito che la avrebbe già trovata lì... Comunque ovviamente non sto asserendo che chi ha fatto le foto non sarebbe stato in grado di farle diverse, ma che avrebbe potuto farle diverse e se non lo ha fatto o è convinto che siano meglio così (o gli sono state chieste così) o non ha avuto modo per altri n motivi di farle diversamente. Resta l'idea di fondo che foto così su una rivista come Vogue non mi convincono appieno e che probabilmente avrebbero potuto avere botte piena e moglie ubriaca facendo scelte tecniche più canoniche e corrette, dal momento che non vedo nella violazione di tali scelte tecniche alcunché di aggiunto all'efficacia del messaggio da trasmettere. |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:40
Forse sì ma su Vogue anche Jurgen Teller ha ha volte fatto servizi con flash sparati richiamando un certo stile piú casalingo. Io non prenderei un libro così e non ho mai apprezzato Terry Richardson e suoi emuli, prenderei un libro di erwin olaf però. Solo che non é una novità vedere servizi così anche su Vogue e un po' di innovazione lo trovo positivo |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:42
Sì su questo hai ragione, ho presente le foto di cui parli e quelle mi avevano convinto positivamente perché si capiva pienamente la provocazione e dove si voleva andare a parare, sempre secondo me, ovviamente. |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 11:47
Queste come ho detto le trovo un po' una via di mezzo e non posso che concordare con te |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 12:29
Vi è stato già spiegato che la luce è così e le foto sono storte perché è stata fatta una scelta. Che vi piaccia o meno è lecito. Tuttavia se la vostra risposta è che il fotografo viene pubblicato su Vogue solo perché ha culo, che la Ferragni distrae dalle opere (ed è pure brutta e cattiva come i giovani degeneri che la seguono ) o ancora meglio che la troupe intera non sia buona di fare una foto dritta, allora scusate ma resta solo una cosa da dirvi: OK BOOMER |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 12:52
massu.. c'e' una fotografia per ogni tempo.. C'e' stato un periodo in cui la televisione era fatta da persone in frac e ballerine in calzamaglia. Oggi hanno dei costumi che non lasciano nascosto nulla. la fotografia e' cambiata.. prendiamone atto. Conta piu' un video in diretta (senza montaggio e con la camera che balla) che i 10 secondi al telegiornale delle sette. Alla fine i professionisti si vedono anche dgli incassi. Se tutto il mondo vuole quello.. il mondo ha ragione. Un mio maestro diceva: " se uno ti dice che sei un asino, sorridi e vai per la tua strada. Se un'altro ti dice che sei un asino, sorridi e continua ad andare. Se un terzo ti dice che sei un asino... fermati.. voltati e cerca se dietro a te ci sono le impronte degli zoccoli" |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 13:15
“ Vi è stato già spiegato che la luce è così e le foto sono storte perché è stata fatta una scelta „ Chi l'ha spiegato scusa? Il direttore artistico della Vogue,il fotografo o Chiara Ferragni? Oppure utenti di questo forum che pensano sia cosi e che secondo me sono alla pari di quelli che la pensano al contrario? “ Che vi piaccia o meno è lecito. „ Ma ci mancherebbe! “ Tuttavia se la vostra risposta è che il fotografo viene pubblicato su Vogue solo perché ha culo, che la Ferragni distrae dalle opere (ed è pure brutta e cattiva come i giovani degeneri che la seguono Sorry ) o ancora meglio che la troupe intera non sia buona di fare una foto dritta, allora scusate ma resta solo una cosa da dirvi: OK BOOMER „ Beh,questo l'hai detto tu |
user120016 | inviato il 24 Ottobre 2020 ore 17:20
Non conoscevo bene il termine di influencer, per cui sono andato a documentarmi. E sinceramente trovo sconvolgente che ci siano persone che senza alzare un dito, senza avere un titolo di studio, senza arte né parte e senza merito alcuno, se non quello di "sapersi vendere" (altra allocuzione terrificante), vengano coperte d'oro per fare... l'influencer! Che brutta parola. Non tanto per il soggetto in sé ma per il fatto di dare per scontato che dall'altra parte ci sia una schiera di pubblico disposta a modificare le proprie abitudini o i propri gusti in base a quelli di una perfetta signora nessuno... Le (brutte) foto del servizio di Vogue, a mio avviso sono l'ultimo dei problemi qui... |
user109536 | inviato il 24 Ottobre 2020 ore 17:42
Gli influencer sono una realtà dei nostri tempi, possono piacere o non piacere, ma bisogna cercare di capirli, bisogna informarsi sul fenomeno altrimenti con figli e nipoti, che sono il futuro, ci si ritrova spiazzati. Conoscere per capire, capire per poterne discutere senza pregiudizi. E ve lo dice uno che di anni ne ha parecchi. |
| inviato il 24 Ottobre 2020 ore 17:44
Io ai figli ho insegnato a non lasciarsi influenzare da nessuno, a ragionare con la propria testa e ad ascoltare se stessi e ciò che sentono essere il proprio posto e percorso nel mondo. Risolto e archiviato il problema degli influencer. Ovviamente serve esempio e presenza. |
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