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La conoscenza è importante. Ma quale?


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avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 11:47

Come diceva qualcuno tu "sei maestro"...
ma penso che a suo modo sia anch'egli maestro.
Si puo' votare photoshop con lo smartphone o la macchina media e tanti followers,insieme al pensiero medio?
Il metodo socratico oggigiorno costringerebbe il filosofo ad un tour de force non indifferente
e tutti sotto con lo smartphone a riprendere.
Mi chiedo come funzionerebbe,se i molti sarebbero accolti fra i discepoli anche quelli che nascono gia' imparati, oppure ci sarebbe un discernimento, per certi versi in controtendenza con la fotografia democratica...Oppure la filosofia di oggi ragiona col linguaggio binario.
Per me c'è quache spunto di discussione ma non guardo le foto, fra chiacchere varie ed una sbirciatina al profilo,ormai potrei andare sulla fiducia.


avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 12:03

Faccio un esempio, per provare a portare un modesto contributo.

Lucio Fontana.
Faceva (tra altre cose) opere che erano tagli nelle tele colorate e negli oggetti.
Questo gli permetteva di esprimere e trasmettere un concetto di spazialità ben preciso, che qualcuno ha percepito, leggendone il significato ben aldilà di quello che fisicamente è un taglio nella tela.
Ogni opera infatti (anche fotografica) ha diversi livelli di lettura e di significato. Non tutti gli osservatori arrivano all'ultimo livello. A volte neppure l'artista stesso o il fotografo. E' anche per questo che esistono i critici d'arte. Per farti vedere e notare cose che l'artista magari solo "sentiva" ma che non sapeva di stare trasmettendo, e quindi sono nascoste nella sua opera anche a lui stesso. Il significato di alcune nostre fotografie a volte ci precede. Sta lì in attesa che noi, prima o poi, se ne prenda coscienza.

Le tecnica che Fontana applicava ai tagli su tela non era affatto trascurabile. Non era un taglio e basta. Non lo sapremmo fare anche noi.
Il tutto veniva trattato in modo che durasse nel tempo. Veniva effettuato in condizioni ben precise e particolari, perché si conservasse e si consolidasse in un certo modo con una ben precisa forma.
Un semplice taglio in una tela non dura molto e va un po' dove gli pare, i tagli sulle tele di Fontana sono chirurgici, durano dalla fine degli anni 50 ad oggi e probabilmente lo faranno per molto tempo ancora.
E questa tecnica, Fontana, se l'è creata, perché era quello che gli serviva.

Personalmente compro almeno un libro d'arte e uno fotografico al mese. Non fumo e spendo così il mio denaro. Quindi, a mio modesto parere, sono sacrosanti lo studio, la tecnica, la formazione, i tutorial, la conoscenza...
Ma tutto questo dovrebbe essere sempre finalizzato a quello che si ha da dire e di cosa si vuole parlare. Piccolo o grande che sia. Semplice o complicato.
Solo in questo modo, serve allo scopo. Come per i tagli di Fontana.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 12:08

Mi chiedo come funzionerebbe,se i molti sarebbero accolti fra i discepoli anche quelli che nascono gia' imparati, oppure ci sarebbe un discernimento, per certi versi in controtendenza con la fotografia democratica


Caro Caputo, se ben comprendo l'input, su questo ho le mie idee (espresse già da qualche parte credo) e penso due cose.
La prima, che il metodo maestro discepolo (meglio ancora se nela visione orientale) sarebbe il più efficace per molti versi.
La seconda, che quel metodo sia totalmente inadatto al nostro tempo e, soprattutto, alla natura attuale della nostra idea democratica o di libertà.
Però non significa che non se ne possano fare chiacchiere al riguardo... ;-)

Cianetto, dare non è certo cosa che mi dispiace, ma dubito di avere monete utili, che viceversa altri possiedono.
Comunque, cercarli quelli che hanno le monete buone, è impegno che vale sempre la pena. Qualcuno nella vita ho la sensazione di averlo incontrato, e l'impressione (chissà se vera) è che abbia fatto bene.

Come a dire: in generale tendo a non amare l'idea dei "maestri", ma sono molto felice di averne incontrati ;-)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 12:12

Faccio un esempio, per provare a portare un modesto contributo...


Grazie Pierfranco, per un contributo che apprezzo molto.
Soprattutto perchè prende le distanze da una "disputa" (quella tra tecnica e "altro") che a me è sempre apparsa del tutto insensata.
E per le conclusioni che trai.

PS: io, ahimè, fumo e pure parecchio... meglio non pensare (per stare in tema con la discussione) a ogni singloa rinucia dovuta a un pacchetto di sigarette Cool

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 12:38

"Ogni opera infatti (anche fotografica) ha diversi livelli di lettura e di significato. Non tutti gli osservatori arrivano all'ultimo livello. A volte neppure l'artista stesso o il fotografo.".
"a mio modesto parere, sono sacrosanti lo studio, la tecnica, la formazione, i tutorial, la conoscenza...
Ma tutto questo dovrebbe essere sempre finalizzato a quello che si ha da dire e di cosa si vuole parlare. Piccolo o grande che sia. Semplice o complicato.
Solo in questo modo, serve allo scopo."...sono in linea con quanto scritto da Pierfranco. Ammetto che su molti argomenti regna la mia ignoranza assoluta perché non interessato.

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 13:16

Francesco innamorarsi della fotografia è come innamorarsi di una donna.
Quando si è innamorati si fanno cose impensabili, si comprano fiori, leggono libri, ci documentiamo sulla cucina, sui viaggi, e mille altre cose.
Poi... tutto passa o meglio evolve, e il sabato si fa giardinaggio.
MrGreen

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 13:37

Francesco innamorarsi della fotografia è come innamorarsi di una donna.
Quando si è innamorati si fanno cose impensabili, si comprano fiori, leggono libri, ci documentiamo sulla cucina, sui viaggi, e mille altre cose.
Poi... tutto passa o meglio evolve, e il sabato si fa giardinaggio.
MrGreen


Come sempre impeccabile il Fambrini! Cool

C'ha ragione, ma è che io c'ho due difetti...
Col giardinaggio non sono una schiappa: sono una calamità MrGreen
Amore: io sono un solitario da sempre, ma mi innamoro ogni settimana :-P

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 17:28

Sono in vacanza con il cellulare faccio fatica a scrivere, ma l'intervento di Pierfranco è in assoluto una delle spiegazioni più semplici ma più azzeccata sui ruoli dell'artista e critico ecc. l'ho sentita da poche persone questa chiarezza , che corrisponde al 100% al mio pensiero.
Ottimo contributo ;-);-)

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 18:00

Sono in vacanza con il cellulare


Sempre a divertirti! Cool

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2019 ore 18:33

Sempre a divertirti! Cool

Mi ero organizzato per fare street notturna., bene ho lasciato a casa il 24 1,4 ;-);-);-)è iniziata con una sfilza di parolacce manco se tamponavo uno in autostrada MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2019 ore 1:14

Trovo questo Tema interessante e stimolante perché, se considerato con la opportuna serietà e umiltà aiuti molti ( almeno me di sicuro ) a mettersi un po' 'davanti allo specchio'.
C'è, temo, una pregiudiziale da mettere subito in campo, pur senza pretese: spesso, tra i fotografanti, c'è competizione e una sorta di gelosia, come può accadere tra i pescatori della domenica. C'è anche un atteggiamento aggressivo nei confronti della Fotografia ( nel senso di aggredire impazientemente una realtà per trarne un certo profitto=risultato ) che soffoca il gusto cioè la piacevolezza dello scattare foto. Lo avverto spesso nei lavori di molti e, prima di tutto, a fasi alterne, anche in me.

Ciò premesso e per venire più propriamente al Tema proposto da Francesco, lascio alcuni spunti che cercherò di rendere più sintetici possibile:
non credo sia possibile scorporare la conoscenza acquisita nel corso della nostra formazione globale (e sottolineo globale ) da qualsivoglia azione che compiamo e quindi anche quella di fotografare.
Andare poi a operare distinzioni nel bagaglio complessivo è molto arduo e piuttosto inutile.
Sono da sempre ( essendo stato uno strumentista ad arco per tutta la vita ) convinto della opportunità di una conoscenza tecnica, per saper 'dire' con efficacia comunicativa, ciò che si vuole comunicare ( fosse pure a noi stessi ).
Poi c'è la conoscenza di ciò che è stato fatto prima di noi e che, talvolta, viene considerata un 'nonostante' perché si teme di dovergli sacrificare la nostra individualità e spontaneità.
Io credo di essere molto 'ruspante' perché del tutto autodidatta, in ambito tecnico e tecnologico.
Ma temo anche di essere dotato di scarsa originalità e creatività, per cui la conoscenza può fino a un certo punto.

Ma continua a piacermi molto lo scattare, perché mi accade talvolta di trovarmi davanti a qualche 'sorpresa' ( piacevole almeno per me ), che è poi lo stimolo a continuare in questa benedetta/maledetta passione.

P.s. La conoscenza non fa sbocciare un talento che non c'è, ma se è anche cultura, è un ottimo antidoto al cattivo gusto.
E non mi sembra poco.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2019 ore 9:44

"Ma temo anche di essere dotato di scarsa originalità e creatività, per cui la conoscenza può fino a un certo punto."...Paolo la conoscenza la si può acquisire che sia minima o approfondita su ciò che siamo interessati a differenza della creatività. Originalità e creatività da un mio punto vista sono doti innate che senza la conoscenza non portano lontano. L'esempio di Pierfranco riguardo Fontana lo spiega molto bene.

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2019 ore 9:52

@ Vincenzo: mi piacerebbe davvero riuscire ad approfondire almeno un po' ciò che metti a tema nel tuo intervento.
Mettiamola così, in tono un po' marzulliano, se ci stai:
può di più la conoscenza, in presenza di scarsa originalità e creatività
o
una creatività e originalità in presenza di scarsa conoscenza ?

user28347
avatar
inviato il 13 Giugno 2019 ore 10:01

paolo concordo dovendo scegliere creatività con poca conoscenza,anche se secondo me in realtà ci sono tante vie di mezzo

avatarsenior
inviato il 13 Giugno 2019 ore 12:20

Ti rispondo in maniera molto semplice giusto per intenderci anche se il discorso lo trovo un po complesso. "una creatività e originalità in presenza di scarsa conoscenza ?"... dipende inteso a cosa. Se parliamo in tema di fotografia ti dico che non sono un fotografo e ho un minimo di conoscenza su ciò che m'interessa. Nei rapporti di lavoro con fotografi avuto in passato una parte di essi li trovavo tecnici e preparati in materia ma raramente creativi e originali (parlo da disegnatore per cui ho visioni un po diverse). Se prendiamo il design in genere posso dirti che per quanto un disegnatore possa essere creativo a poco serve se progetta a casaccio e non ha conoscenza nel campo oltre che dei materiali per realizzare i suoi oggetti, arredi o quel che sia (che incidono sulla lavorazione e costo del prodotto finale, stesso discorso per i gioielli se non hai conoscenze dei materiali e lavorazione) Sono solo esempi stupidi per dire che la creatività senza la conoscenza è fine a se stessa. Il mio è un discorso generico visto che sul web si trovano personaggi di una creatività sorprendente che utilizzano cose semplicissime e non saprei risponderti sulla loro genialità.

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