| inviato il 08 Giugno 2019 ore 10:56
Vincenzo, non capisco il motivo di collocare o dare un significato a questa immagine, è comunque una street ed a mio avviso è completa sempre secondo il mio punto di vista. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 10:59
“ Vincenzo, non capisco il motivo di collocare o dare un significato a questa immagine „ Ecco Rob: io scrivo un papello noioso, e tu mi smonti così...   |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 11:31
@Laki Una lettura interessante e coerente all'interno delle proprie argomentazioni. Anche se ne condivido solo parzialmente l'interpretazione e la ricostruzione è comunque piacevole e con molti spunti che chi vuole può approfondire. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 14:31
Francesco nessun trabocchetto, ottima la tua interpretazione. Come tutte le immagini la lettura può cambiare restando in ogni caso una foto ben realizzata tutto il resto conta poco. "Prima che parta il treno" titolo perfetto perché per realizzare questo scatto di sali e scendi per la stazione ne abbiamo fatti sia per trovare il vagone giusto sia per evitare che i treni partissero e trovarmi in tutt'altro posto. Come già detto in precedenza la lettura dell'immagine può essere interpretata in maniera diversa e la mia è quella di un ritratto che mi rappresenta in pieno (sono sempre sui treni, felpa con cappuccio e fotocamera in tasca). Lo scatto è stato pensato da Ale io ho semplicemente interpretato me stesso e penso che il risultato sia ottimo ( perché la vedo in modo diverso). Sono d'accordo con Francesco e chi pensa che nella fotografia ciò che conta è l'idea che poi venga vista come street o altro poco importa. Lo scatto rubato o foto spontanea ben venga se ben fatta così come quella pensata o improvvisata. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 14:44
“ Lo scatto rubato o foto spontanea ben venga se ben fatta così come quella pensata o improvvisata. „ Su questo punto, come correttamente dici, io non ho pregiudizi e l'ho detto molte volte. Diciamo comunque che è magari importante contestualizzare il concetto, perché è indubbio che non è sempre la stessa cosa. Credo di aver già richiamato Smargiassi, quando sostiene che quel che conta è il "patto" tra fotografia e osservatore, e lì c'è secondo me il punto. Noi siamo abituati a parlarci tra fotografanti e a dire "si fa" e "non si fa" per convenzioni e scuole di pensiero. Ma la fotografia non nasce per i fotografanti. E quindi, se da un album di matrimonio ci aspettiamo che gli sposi siano in posa, quando compriamo l'Espresso ci aspettiamo invece di trovare informazione, e quindi fotografie più "sincere" (ancora non vuol dire candid, che è un'altra storia). Per cui il vero nodo che potrebbe avere una certa universalità, a mio modo di vedere, è solo lì, nel rispetto di una specie di "patto" tra una lecita aspettativa e il non tradirla. Per il resto sono scelte. Non è altro che un fissare dei paletti più o meno lontano per stabilire cosa cosa ci è accettabile e cosa no. Come avviene per la post: io ho i miei (di paletti) e quindi, come tutti, vedo i paletti più rigidi come eccessivi, e quelli più laschi come "fotografia finta". La cosa che ci rende lucidi è sempre non scambiare questi paletti per la soglia di giustizia divina |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 15:24
"Su questo punto, come correttamente dici, io non ho pregiudizi e l'ho detto molte volte."...lo so che non hai pregiudizi e che l'hai detto più volte ma come avrai potuto notare ci sono scuole di pensiero diverse sul web in genere, alcune un po troppo estremiste che guardano in una sola direzione. Tra uno scatto costruito con un'idea valida e uno cliché preferisco il primo...anche se non tutti la pensano cosi. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 15:43
Francé anche se scrivo in modo più rozzo sono in sintonia con il tuo pensiero. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 15:46
“ Francé anche se scrivo in modo più rozzo sono in sintonia con il tuo pensiero „ So Ma non mi parevi troppo rozzo... |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 18:31
Vincè mi hai infilato nel "calderone".. :-/ Però matrimonio e fotogiornalismo sono altra cosa .. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 18:50
“ Però matrimonio e fotogiornalismo sono altra cosa .. „ Immagino sia riferito al mio intervento, visto che ho citato io le due cose Si, sono altra cosa. Ma proprio perché entrambi sono narrazione di qualcosa, di un evento riguardante l'umano, è proprio quel "patto" non scritto a rendere lecita (o meglio, ben accettata) o meno una certa pratica. Chiaramente è un esempio estremo, ma credo il senso si possa intendere |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 19:21
Adesso molti richiedono anche la presenza di un fotografo di reportage per documentare il loro matrimonio, due visioni diverse per raccontare... Qualcosa sta cambiando. |
| inviato il 08 Giugno 2019 ore 21:04
La fotografia di reportage, magari d'autore, sta riprendendo il suo terreno anche tra un pubblico meno specializzato. Sono molto lontani gli anni della fotografia beauty, della moda, delle modelle. Il mondo è cambiato e la fotografia è uno specchio del mondo |
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