user86925 | inviato il 06 Ottobre 2018 ore 13:00
“ Mi interessava il modo di un Utente che con macchina al collo e telecomando via filo in tasca scattava..... „ non ho mai provato, ma per le macchine che lo prevedono, in certe scene con macchina al collo (o altra mimetizzazione) sarebbe possibile far partire lo scatto con intervallometro (uno scatto ogni 2-3 sec), se presente otturatore elettronico si dovrebbe passare completamente inosservati con le mani libere... che poi e come girare un breve video e scegliere il frame più adatto |
user72446 | inviato il 06 Ottobre 2018 ore 14:16
Con la fuji secondo voi come sono queste impostazioni: Iso variabili max 12800. Apertura f8 Tempo variabile Af con impostazione a zona centrale con rilevamento volto attivo. Scatto continuo. Telecomando via filo occultato in tasca. Macchina appesa al collo. |
| inviato il 06 Ottobre 2018 ore 19:29
F8 secondo me è eccessivo per apsc... anche a 5.6 va bene e ti risparmi qualcosa in ISO |
| inviato il 06 Ottobre 2018 ore 22:22
Si pensa troppo alla tecnica (che nasce da sé pian piano con un po' di esperienza) e poco al raccontare la strada in modo sensato.Scattare hip Shooting in alcune situazioni si possono avere buoni risultati (Danpa ad esempio) ma non è facile se si vogliono ottenere immagini valide. La street in genere come unica priorità necessità di saper osservare ciò che ci sta intorno e catturare una scena, un soggetto o un oggetto che la racconti e per farlo conta conoscerla, viverla e non la fotocamera, tempi, diaframma e obiettivi...quelli sono optional. |
| inviato il 06 Ottobre 2018 ore 22:33
“ Si pensa troppo alla tecnica (che nasce da sé pian piano con un po' di esperienza) e poco al raccontare la strada in modo sensato...La street in genere come unica priorità necessità di saper osservare ciò che ci sta intorno e catturare una scena „ Sacrosanto! Detto questo il topic è su questa tecnica, è pure giusto che se ne parli “ Scattare hip Shooting in alcune situazioni si possono avere buoni risultati ( Danpa ad esempio) „ Non è la prima volta che lo nomini e mi piacerebbe vedere qualche sua foto. Ti riferisci a Daniele Danpa sul sito virusphotography? |
| inviato il 06 Ottobre 2018 ore 22:40
Grazie Vincenzo :)) |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 0:45
Lo nomino perché conosco come si muove in strada. È sul sito ma anche su Juza. |
user72446 | inviato il 07 Ottobre 2018 ore 1:09
Personalmente, anzi il piu' delle volte, quando parlo di street mi interesso di modalita' tendenti all'occulto perche' la verita' e' che fisicamente non ho il coraggio di irrompere nella scena con la macchina fotografica in mano e scattare. |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 6:44
Non conoscevo il nome di questa tecnica ma l'ho usata per Londra con una omd 10 mark 1 al collo , schermo aperto a modo di pozzetto praticamente sullo stomaco , 12-50 e scatto con il dito sul display . Ovviamente bisognerebbe essere in iperfocale ma con un 12 con diaframma 5,6 prendi un po' tutto |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 11:12
Per quello che vedo forse la prima è stata scattata senza guardare. Le altre due mi sembra siano foto composte. |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 11:32
sono MOLTO belle le foto di Danpa! però se devo proprio essere pignola le foto scattate a questo modo tendono ad essere tutte uguali... non so, forse è solo una mia impressione? |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 11:33
Emiliano quando la fotocamera è in vista e scatti senza seghe mentali passi inosservato. Non essere invasivo e se ritieni che non sia il caso di fotograre non farlo. Unico suggerimento che sento di dare per prendere confidenza con la foto di strada è usare una compatta. La compatta ti obbliga ad entrare nella scena non hai alternative se vuoi portare qualche scatto a casa. Inizialmente avrai problemi ma pian piano prenderai coraggio e tenderai ad avvicinarti sempre di più. Una volta che avrai confidenza con la fotocamera tutto va da sé. Scegli un tema che abbia a che fare con la quotidianità, pensa che ti serviranno 20 immagini per raccontarla e quando sarai in strada fiuta le scene o i soggetti che potrebbero andar bene per il racconto. Datti un termine (6mesi ad esempio) poi studiati attentamente gli scatti che ritieni validi (non belli) e seleziona le 20 immagini in modo da ottenere un filo conduttore per il racconto/documento che avevi pensato. Stampa un fotolibro e cerca di capire cosa non ti convince o meglio ancora analizzalo con qualche amico e cerca di capire cosa ha funzionato e cosa no. Scegli un'altro tema o continua con lo stesso per un nuovo fotolibro. Con il passare del tempo se li metti a confronto noterai delle differenze enormi. Penso che su questo bisogna lavorare se si vuol fare street con criterio. Meglio spendere soldi di tanto in tanto in fotolibri analizzando i propri scatti che in attrezzatura inutile (quella è una conseguenza che nasce da una necessità per l'esperienza accumulata sul campo e non avrai bisogno di chiedere a terzi cosa comprare così per i tempi ISO ecc). Osservare il lavoro di altri fotografi non l'ho scritto perché è scontato |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 13:05
@Vincenzo D'accordo su praticamente tutto ma, a mio avviso, sei un po' troppo focalizzato solo sul tuo modo di fare fotografia. Mi spiego meglio. Come dici tu per generare un lavoro che abbia un senso compiuto (con un inizio e una fine con un filo conduttore) quello che dici è giustissimo. Il fatto è che non sempre chi pratica la street può approcciarsi in maniera così strutturata, quasi come fosse un lavoro, o perlomeno non sempre. La situazione più banale (e generalmente la più frequente) è quella di un viaggio, in cui si è legati a determinate tempistiche o in cui magari non siamo soli e non tutti vogliono fermarsi per un determinato tempo in un certo posto perché fotograficamente stimolante. A volte ci si trova in un posto con tanti stimoli, magari per poco tempo e anche in quel caso credo sia giusto immortalare una scena che ci colpisce, anche se poi questa non entrerà a far parte di un fotolibro con un tema preciso. A me capita di portare la macchina fotografica anche quando seguo la mia compagna a fare shopping e raramente in quelle situazioni viene fuori "un racconto". Ma magari qualche scatto singolo interessante si. Condivido in pieno sul fatto che più si scatta con un obiettivo o filo conduttore in mente e più si crea qualcosa di "sensato". Però ribadisco che il topic è nato come puramente tecnico (su questo particolare modo di scattare). Ovviamente ci sono cose più importanti della tecnica e dell'attrezzatura (sopratutto nella street), ma lì andiamo fuori tema |
| inviato il 07 Ottobre 2018 ore 14:25
Serpico sospendiamo il discorso street perché la miglior cosa è parlarne seduti con una cassa di birre . Tornando al topic penso che scattare hip Shooting lo si possa fare due motivi: il primo perché l'inquadratura dal basso ha il suo fascino e rende perfettamente l'idea dello scatto rubato proprio per la sua non perfezione e la distanza ravvicinata al soggetto. In questo caso è una scelta voluta per cui sta all'autore trovare il giusto equilibrio con le impostazioni. Per avere buoni risultati da un mio punto vista bisognerebbe utilizzare questa tecnica nelle grandi città dove la gente spesso cammina immersa nei suoi pensieri ed è più facile passare inosservati. La messa fuoco come diceva anche Rob la imposti prima e la blocchi poi attendi che il soggetto entri nell'inquadratura (conviene non scattare camminando). Il secondo motivo è l'aver timore che qualcuno possa arrabbiarsi. In questo caso il fotografo assume un'atteggiamento non naturale che potrebbe far innervosire qualcuno oltre che a scattare senza aver il controllo della scena per cui sconsiglierei questa tecnica. Per cominciare forse sarebbe meglio lasciar fare la fotocamera la scelta delle impostazioni e gestire solo gli ISO (600 sono più che sufficienti di giorno, la sera se sai sfruttare le fonti di luce disponibili 800 max 1600 se proprio necessario), poi al computer guardando i dati degli scatti si avrà già un'idea più chiara di come lavorare in manuale. |
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