| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 12:28
eh, certo, il vero vulnus della fotografia chimica non è la qualità, sempre perlomeno pari rispetto al digitale, ma, appunto, il costo ... che nel digitale è di fatto azzerato! |
| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 15:02
P.s.
Nemmeno a me pare una cosa sensata lo sviluppo senza la stampa in camera oscura ma capisco le esigenze di Tony per cui se questo è il prezzo da pagare per il piacere di tornare a scattare a pellicola, ben venga la scansione .
Eh caro Domenico, non so fino a che punto è giusto questo discorso!
Perchè portandolo alle estreme conseguenze allora si potrebbe tranquillamente affermare che una volta sviluppato un rullino di diapositive tutto sommato sarebbe preferibile farle scansionare per poi proiettarsele con un video-proiettore ... sai che goduria poter fare le dissolvenze incrociate con un solo strumentino, da un solo chilo, invece di doversi procurare due proiettori per diapositive di una certa affidabilità, del peso di ameno sei/sette chili l'uno ; poi procurarsi due ottiche, chiaramente uguali ma non solo ... occorre pure che abbiano la lunghezza focale uguale esattamente al decimo di millimetro; poi ci vogliono i cavi di collegamento; e la centralina ... sai che rottura dover sprecare almeno mezz'ora (se sei pratico, altrimenti ci vuole un'ora buona) per sistemare il tutto, rigorosamente in bolla tralaltro, mentre invece con un video proiettore sistemi tutto in tre minuti!
L'unico problema è che poi, quando cioè inizi a proiettare, le due cose non è che siano esattamente uguali!
Ecco, lo stesso è pure se fai passare l'idea che si possa stampare anche previa scansione invece che passando per i canali tradizionali.
Insomma che la cosa la si debba fare forzatamente nel caso di stampe da diapositive va bene, che si debba fare lo stesso nel caso in cui ci si voglia affidare alla condivisione in rete va bene uguale ... ma se si vuole davvero respirare l'aria della fotografia chimica, assaporarne pienamente il gusto insomma, occorre necessariamente seguire tutta la trafila chimica tradizionale anche se ciò significa maggiori esborsi, maggior tempo necessario e, se vuoi, anche qualche scomoda complicazione ulteriore  |
| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 15:11
P.P.S.
Ogni tanto mi capita di riprendere in mano vecchissimi numeri di "fotografare" o di "Tutti fotografi" e proprio poco tempo fa mi era venuta spontanea una riflessione: ecco, basta sfogliare una qualunque rivista fotografica degli anni 70 per capire quanto siano cambiati gli standard fotografici negli ultimi 30-40 anni. Foto pubblicate a doppia pagina allora, sarebbero ritenute inaccettabili e da cestinare oggi. Ormai, tutto ciò che non è ipernitido viene immediatamente ed irrimediabilmente scartato. Dumque, se ci si aspetta questo da una pellicola, credo si sia decisamente fuori strada.
Beh su questo amico mio non posso che darti ragione: hai perfettamente ragione caro Domenico anche se, sia chiaro, ciò avviene non tanto per dei limiti oggettivi della qualità argentica quanto piuttosto per l'inevitabilità delle altissime prestazioni necessariamente associate a delle bassissimi sensibilità 
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user120016 | inviato il 09 Ottobre 2018 ore 15:26
Ed anche su questo non posso che darti ragione, Paolo! |
user86191 | inviato il 09 Ottobre 2018 ore 16:22
sono conscio dei limiti della pellicola 36mm, so che oltre l'A4 in stampa e difficile chiedere, cosi come in video il suo limite e un 3000x2000 pixel, non é per la risoluzione che ho ricominciato a fotografare in analogico, e la stanchezza di maneggiare file digitali, sempre alla ricerca della perfezione in pp, e poi ti ritrovi con migliaia di file in un hard disk sapendo che non li stamperai mai, anzi pur avendo una stampante non stampo quasi mai, quindi scelta radicale....
si torna in analogico  preferisco avere migliaia di foto che migliaia di file
a pensarci fancul0 anche la digitalizzazione, mando i rullini in laboratorio e torno le foto, mi manca l'oggetto fisico, foto 10x15 e se sono buone si va in A4
Diedbu se hai laboratori per l'analogico zona Milano Como sarei felice dei conoscerli |
| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 16:46
Per il b&n mi rivolgo a Jacopo bianco&nero (via solari) ma ce ne sono cari a Mimano (De Stefanis, Parolini, ecc.).
Per sviluppo colore C41:
- Colore due (via Montevideo, 19);
- Punto Foto Group (via Aristotele).
Per stampa con ingranditore da negativo colore:
- www.conservatoriodellafotografia.it/ (Olgiate Molgora, tra Milano e Lecco). |
user86191 | inviato il 09 Ottobre 2018 ore 17:01
Gentilissimo Diebu, io sono di Lugano, il Conservatorio e pure vicino |
| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 17:06
Ottimo allora! Fanno anche B&N anche se l'unica stampa che ho visto non mi ha entusiasmato (ma non era mia quindi dipende anche dalle indicazioni date), mi piace di più come stampa Jacopo. |
user86191 | inviato il 09 Ottobre 2018 ore 17:13
Credo che il prossimo passo sarà un corso per sviluppo rullini, se non trovo niente c'è sempre YouTube  |
| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 17:31
Quelli del conservatorio della fotografia, come anche Jacopo, tengono anche corsi di sviluppo e stampa. |
| inviato il 09 Ottobre 2018 ore 23:19
Ringrazio DIEBU e gli altri amici per i preziosi consigli.
Continuerò i miei esperimenti scanneristici sulla base proprio di questi, provando anche soluzioni di sviluppo diverse (D76 e ILFOSOL) rispetto al monobagno, come mi ha correttamente suggerito GIULIANO.
Ovviamente è la prima cosa che ho pensato anche io, anche se ... la prima pellicola (HP5) però me la ha sviluppata un laboratorio ed il risultato non è cambiato per nulla, anzi ... (ma di un laboratorio commerciale non ci si può di certo fidare).
Quindi se non ho capito male, tornando al software:
AL GIGAPIXEL stand alone corrisponde esattamente al AL CLEAR plugin
e
DENOISE stand alone corrisponde esattamente al ??? non ho mica capito a quale!!!
P.S.
Caro GRANDE FIAMMIFERO, non capisco come si possano dare dei consigli senza avere nessuna esperienza diretta del problema.
Impara la nobile arte della camera oscura (come ho fatto io 50 anni fa), prendi uno o più scanner (come ho fatto io da 3 anni a questa parte), fai le debite prove, e poi esprimi i pareri.
Qui stiamo parlando di ottenere risultati accettabili da un formato 135 per stampare in A3 - A3+ con i migliori scanner digitali esistenti (MINOLTA e NIKON) dopo quelli con il sistema IMACON e compagnia.
E mi sono reso conto che, contrariamente a quanto pensassi, è molto più complicato e difficile del previsto... |
user86191 | inviato il 09 Ottobre 2018 ore 23:26
“ Impara la nobile arte della camera oscura (come ho fatto io 50 anni fa), prendi uno o più scanner (come ho fatto io da 3 anni a questa parte), fai le debite prove, e poi esprimi i pareri. „
posso sapere di preciso cosa ti ha cosi infastidito dei miei interventi da dare un giudizio cosi severo su di me
comunque in tutti i miei interventi ho sempre fatto notare la mia ignoranza in materia analogica, quindi non mi si può accusare di dare giudizi e pareri facendo credere ciò che non sono |
user120016 | inviato il 09 Ottobre 2018 ore 23:33
“ Continuerò i miei esperimenti scanneristici sulla base proprio di questi, provando anche soluzioni di sviluppo diverse (D76 e ILFOSOL) rispetto al monobagno, come mi ha correttamente suggerito GIULIANO. „
Ehm... in effetti la critica al monobagno l'avevo mossa io, ma l'importante è che sia passato il messaggio! |
| inviato il 10 Ottobre 2018 ore 12:59
Perdonami GRANDE FIAMMIFERO, ma hai scritto:
“ Tonyrigo
Lascia perdere lo scanner casalingo, spediscile pellicole li e non avrai più problemi .”
Mi sembra un po' forte, se non si hanno le conoscenze tecniche e le esperienze adeguate come poi Tu candidamente confessi.
Comunque per quanto mi riguarda argomento chiuso.
Quanto a DOMENICO, non Ti preoccupare: non l'ho intesa certo come critica, ma come legittimo (più che legittimo) dubbio che peraltro era venuto anche a me fin da subito.
Solo che è il risultato peggiore è proprio quello delle foto sviluppate dal laboratorio e ciò mi ha messo ulteriormente in crisi.
Proverò nel week end con il "metodo classico".
|
user86191 | inviato il 10 Ottobre 2018 ore 13:33
era solo una battuta per tutte le tribolazioni in cui sbatti
io infatti non avrei mai la perseveranza che hai tu |
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