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composizione e lettura di una foto (2)


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avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:07

Forse (è solo un'opinione...) bisognerebbe essere sempre pronti a porsi la domanda: ma io rispetto a questa cosa che discutiamo, dove sono?


Me lo chiedo e credo pure (forse erroneamente?) di capire dove sono. Ho iniziato a ragionarci su da quando, senza che me ne fossi accorto, un utente mi fece notare che la foto funzionava "perché" rispettava la regola dei terzi.
Il problema piuttosto è capire come spostarsi (tra l'altro da amatore mi sposto molto lentamente) per fare un passo avanti e non uno indietro Sorriso

PS
In un cambio di treno sono riuscito a entrare per dieci minuti alla Feltrinelli di Torino PN per sfogliare il librone della Magnum. Davvero bello! Ottima segnalazione. Il problema adesso è cercare di capire come fare spazio per riuscire, in futuro, a inserirlo in libreria MrGreen

user148740
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:16

Al di la delle regole però io mi sono ritrovato varie volte a fotografare soggetti in cui potevo studiate a modo la composizione. Beh di questi sono convinto che cercando a fondo si potesse trovare “la composizione”, quella che li descrive pienamente. Altre funzionano ma solo una è assoluta. E questo lo reputo valido sia per still life che per paesaggi. Un po' come dare il nome alle cose, sono convinto che ogni cosa al mondo abbia un nome, un proprio nome unico che la descrive pienamente, poi ne esistono altri e possono anche funzionare ma solo 1 è ...
A tal prposito propondo un altra foto di un mio mito assoluto, questa secondo me è al di la qualsiasi considerazione compositiva.
Ce ne sono altre di possibili varianti, ma questa fa vibrare e il risuono si sente anche via internet



user104642
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:27

Ce ne sono altre di possibili varianti, ma questa fa vibrare e il risuono si sente anche via internet

Inizialmente pensavo fosse il mare di Torvajanica, poi ho cominciato a tentennare, sembra molto simile a Ostia. ma guardandolo bene.. ho capito, con la quasi certezza, che trattasi del mar della Giamaica.
Sto mare.....mai una volta che ti fa capire al primo colpo

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:35

Sugimoto?
Funziona perché la composizione è funzionale al contenuto.
E forse la composizione è anche un po' il contenuto stesso.
Funziona anche (o soprattutto?) se è una foto che potrebbe fare chiunque.

Ma si potrebbero dire le stesse cosa di foto completamente diverse MrGreen

user148740
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:39

Si sugimoto.
È esattamente quello che intendevo funziona così e impossibile scindere forma e contenuto.perche questa È la sua forma. Vale per qualsiasi cosa?

user148740
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:42

@stefano
È qualsiasi mare
Anche di qualche luna di saturnoMrGreen

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 11:57

Vale per qualsiasi cosa?

Bella domanda. Il libro di Meyerowitz che dice? MrGreen
Di sicuro delle volte conta più il contenuto e le imprecisioni passano in secondo piano (a volte sono pure funzionali).
Alla fine però una forma "minima" c'è sempre (bn/colore, nitido/mosso). E descrive funzionalmente il contenuto se non altro perché è stato formalmente "inquadrato" MrGreen Infatti la prima domanda da porsi, subito prima del "come", secondo me dovrebbe essere "cosa" fotografare. Dove come cosa non intendo un oggetto specifico...

user148740
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 12:08

A tal proposito mi piace condividere il mio approccio alla fotografia, anche se mi rendo conto che è un po' ossessivo/compulsivo.
Quando lo facevo di mestiere mi è capitato che mi commissionassero foto di prodotti.
Il mio approccio era peró non di farli comparire belli. Anche se ovviamente se il risultato finale non lo fosse stato mi avrebbero tirato dietro le foto.
Il mio approccio era cercare di capire il soggetto, le sue particolarità, cosa rendeva unica la sua forma e perché era stata creata così, come interagiva con la luce, quindi la riflettenza il colore.
Una volta che ci sei entrato in contatto cominciavi a capire come inquadrarlo con che angolazione che altrzza del punto di vista.
Poi ovviamente non è detto che ci arrivassi (anzi io stesso verso di me sono più che critico), ma il fine era per me il trovare la Sua forma

user148740
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 12:10

@opisso si stavo parlando di foto ragionate, per le foto in velocità non te lo puoi permettere. O forse a volte si ma devi essere maledettamente veloce, devi essere allenato più di un atleta, diventa necessario essere tuttuno con il mezzo ma non solo

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 15:27

"Funziona anche (o soprattutto?) se è una foto che potrebbe fare chiunque"...il bello di molte foto che potrebbero essere fatte da chiunque è che chiunque non le ha mai fatte ne pensate!!!;-)

user148740
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 15:28

funziona ma non è "la foto" di quel molo ;-)

user104642
avatar
inviato il 03 Aprile 2018 ore 15:51

...il bello di molte foto che potrebbero essere fatte da chiunque è che chiunque non le ha mai fatte ne pensate!!!

..e se riferita alla foto del giapponese, direi, e meno male... Meno male che anche i microcefali (in confronto a tali artisti) non abbiano partorito cose di quel genere.

avatarjunior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 16:01

Ciao a tutti!!
Ho letto con grande interesse TUTTI i post di questo doppio thread, e devo dire che si tratta di uno dei thread più interessanti che abbia letto negli utlimi tempi su un Forum di fotografia.

Il tema è ampio e complesso e riguarda diversi ambiti, tra cui quello della percezione visiva.

La fotografia, così come la pittura, la poesia, la prosa sono arti che presumono l'utilizzo di un linguaggio. Esprimono un contenuto attraverso degli strumenti di comunicazione che vengono "letti" da chi osserva (o legge) l'opera usando lo stesso linguaggio comune.

Questo meccanismo è facile da comprendere quando ci si riferisce ad arti, come la poesia, che non potrebbero esistere senza lo strumento di comunicazione che è la lingua. Senza linguaggio non c'è poesia; poi magari qualche uomo di animo sensibile potrebbe avere doti potenziali di poeta, ma se non conosce un linguaggio non potrà mai essere realmente un poeta. E del resto nessuno metterebbe mai in discussione che un poeta o uno scrittore di prosa DEBBANO necessariamente conoscere la lingua.
Naturalmente però la conoscenza del linguaggio è una condizione NECESSARIA ma non SUFFICIENTE per essere un poeta. Infatti la poesia, essendo un'arte, ha come scopo quella di comunicare emozioni e suggestioni, e la poesia lo fa usando il linguaggio scritto; ma naturalmente se uno conosce perfettamente il linguaggio e le forme che può assumere, ma non ha emozioni o suggestioni da "raccontare" non sarà comunque un poeta. Scriverà in bell'italiano, sarà elegante nella forma, ricercato nell'uso dei termini, ma non sarà un poeta, per mancanza di contenuto.

Tutto ciò VALE ESATTAMENTE anche nelle arti figurative, come la fotografia e la pittura, con la differenza che esse usano un linguaggio molto diverso. Quindi - anche in questo caso - la conseguenza sarà che per essere un buon fotografo dovrò conoscere le regole della composizione e della percezione visiva, ma che questa sarà solo la condizione NECESSARIA ma non SUFFICIENTE a fare di me un buon fotografo, nel momento in cui non avrò contenuti - emozioni o suggestioni - da raccontare. Quindi, così come un "letterato" che non abbia emozioni da trasmettere scriverà poesie eleganti ma di nessun interesse, un fotografo che conosca perfettamente il linguaggio visivo, ma non abbia contenuti da esprimere, produrrà foto magari gradevoli, ma per nulla interessanti ed emozionanti.

Che però CONOSCERE IL LINGUAGGIO sia importante e necessario è fuori discussione. Ciascuno reagisce a ciò che gli viene comunicato secondo meccanismi percettivi di riposta al linguaggio che conosce e questo vale sia per le parole e il loro accostamento - in letteratura - che per gli elementi visivi e il loro accostamento nella composizione - in fotografia. Se io in poesia voglio scatenare in chi legge determinate emozioni, devo sapere quali sono le parole e gli accostamenti di parole che possono suggerirle; se voglio esprimere una suggestione con una immagine fotografica, devo sapere quale effetto percettivo produce una certa disposizione degli elementi. Lo devo sapere perchè questo mi permette di usare gli elementi della composizione e trasmettere con EFFICACIA la suggestione che voglio trasmettere. NON devo essere SCHIAVO delle regole compositive, ma se devo ottenere il massimo effetto comunicativo non posso ignorarle. Edward Weston diceva: “Una buona composizione è la maniera più forte di vedere le cose”; se non hai niente da dire non c'è composizione che tenga, ma se ce l'hai, la composizione adatta ti permette di dirlo con la massima efficacia.

Nel caso della composizione fotografica ci sono regole più facilmente intuibili, come ad esempio quelle relative alla disposizione reciproca degli elementi nell'inquadratura, che si sintetizzano spesso attraverso la Regola dei Terzi. Ma ce ne sono altre meno intuitive, che però - ci piaccia o no - producono un effetto su chi osserva, a causa dei contro condizionamenti culturali.
Ad esempio, se io riprendo un uomo che cammina su una strada, ripresa parallelamente alla base dell'inquadratura, chi guarderà la foto riceverà l'impressione che l'uomo "vada" verso un luogo se l'uomo cammina verso destra e che "torni" verso un luogo se cammina verso sinistra. Questo perchè la nosra abitudine a scrivere da sinistra verso destra ci condiziona a considerare un moto che si muove verso destra come un moto "verso" un luogo, mentre un movimento verso sinistra come una sorta di "ritorno" verso qualcosa o qualche luogo.

Se io fotografo un uomo che sale un pendio verso destra, l'impressione sarà che l'uomo affronti un cammino positivo (salire dà un senso di positività) verso un luogo "nuovo" (verso destra).
Se io fotografo lo stesso uomo che sale un pendio verso sinistra l'impressione sarà di un cammino a ritroso dopo una sconfitta o una delusione (va verso sinistra = torna al passato) e in questo caso anche la salità non avrà più un accento positivo di salita = crescita, ma sarà negativo di salita = fatica, difficoltà, perchè il senso di ritorno dipinge di negativo l'intero "cammino".

Ancora, se fotografo un filare di alberi parallelo alla base dell'inquadratura trasmetterò un senso di tranquillità, di staticità; se lo fotograferò in diagonale, trasmetterò un'impressione di dinamismo.

Tutte queste regole, che si basano sugli effetti percettivi che gli elementi e la loro disposizione producono su chi osserva, sono aiuti potentissimi a massimizzare l'effetto che vogliamo produrre con la nostra immagine; ignorarle o snobbarle ci porta solo a penalizzare l'efficacia del nostro lavoro artistico.
Esserne schiavi naturalmente ci penalizza in modo contrario, "ingessando" la nsotra creatività.

Infine è pur vero che ci sono persone che hanno particolare necessità di studiare le regole di composizione e osservare come compongono i maestri, prima di metabolizzare queste regole e trasformarle in un proprio linguaggio espressivo; mentre ci sono altre persone che hanno istintivamente una tendenza ad intuirle, anche senza sapere bene il perchè. Questo succede in qualsiasi arte, anche in poesia, ma resta il fatto che è necessario conoscere il meglio possibile le regole, per poi, come si diceva una volta, SUPERARLE. Ma non si può superare ciò che non si conosce. E comunque fidatevi: i grandi maestri le regole le conoscevano bene, ECCOME. Poi sono diventati grandi...superandole.

Scusate la logorrea e buoni commenti a tutti!

IlMarsigliese

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 17:05

Marsigliese però bisogna considerare che fotografare non vuol dire essere un'artista, quest' vale un po' in tutti i campi. La regola dei terzi o le altre generalmente le applica scrupolosamente chi è insicuro. Un occhio allenato lo fa in modo naturale...senza guardare la griglia in Photoshop.;-)

avatarsenior
inviato il 03 Aprile 2018 ore 17:09

"e se riferita alla foto del giapponese, direi, e meno male... Meno male che anche i microcefali (in confronto a tali artisti) non abbiano partorito cose di quel genere."....non è riferita a nessuna foto specifica e un discorso generico.

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