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Grazie, come sempre gentilissimo e molto esauriente. Purtroppo i miei limiti in questa materia non mi permettono di capire tutto... ma per ora sono contento quando riesco ad afferrare gli aspetti più "pratici" della gestione colore..
L'unica volta che ho fatto una stampa molto grande ho portato tre files:
1) sRGB 2) Adobe 3) ProPhoto
la tecnica del laboratorio ha scelto l'Adobe perché era quello che funzionava meglio con il plotter che aveva a disposizione (secondo quanto mi ha detto).
Se il file era lo stesso (dallo stesso workflow) con solo conversioni finali diverse cosa dovrebbe esserci di differenza? Alla fine viene proiettato sempre nello stesso gamut del plotter. Se le cose vengono fatte correttamente non dovresti avere nessuna differenza (Naturalmente sempre che l'immagine iniziale abbia un gamut compreso in Adobe)
Non so, non ne capisco di queste cose. Per questo avevo preparato tre files
user15476
inviato il 09 Febbraio 2017 ore 10:52
“ E' possibile che questo software open-source possa editare i profili? „
Il plug-in di Kodak era diverso, in Photoshop si effettuavano le regolazioni con gli strumenti classici (curve etc..) e il plug-in esportava il profilo ICC personalizzato.
Metodo molto simile a quello che si può fare oggi con le Hald CLUT (3D Lut).
Per il resto, i profili ICC si possono creare ed editare anche in Photoshop.
“ L'unica volta che ho fatto una stampa molto grande ho portato tre files „
Il flusso di lavoro in che spazio colore era stato svolto? In seguito, i vari Adobe, sRGB, sono stati "assegnati" al file, oppure il file è stato "convertito" nei suddetti profili?
Vabbè, dal momento che uso un monitor normale (comprato al mediaworld) e le foto le "testo" su un Ipad air 2 per vedere se vanno bene (in jpg)...
usare Tiff a 16 bit prophoto per l'editing e Jpeg sRGB (8 bit)
è la cosa che ha più senso per me, anche PRIMA di mandare in stampa (a parte che mi sto trovando bene con digitalpix che chiedono l'sRGB quando scegli la modalità di stampa "normale")?
Da quello che ho compreso, il jpeg sRGB è una specie di standard di sicurezza, limitato ma che non dovrebbe causare problemi a chiunque lo riceva. Un po' come quando negli anni 90 si salvavano i file di testo in ASCII 0-127. Limitato, ma anche un tostapane avrebbe letto la cosa giusta.
Esatto. L'sRGB serve proprio a quello. E' stato creato ai tempi dei tubi catodici e doveva andare bene per tutto, anche per quelli. Perlomeno sarà così fino all'arrivo di un nuovo standard (io confido nel Rec2020). Con la massima napoletana mi riferivo alla storia dei livelli (layers) e all'invio in stampa di JPEG (8 bit) con profilo ProPhotoRGB.
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