“ Si può quindi mettere successivamente "a fuoco" qualcosa che nell'immagine è fuori fuoco? In una sola parola: no!
Quello che si può fare è applicare una maschera di contrasto molto precisa (a livello di pixel) per aumentare la nitidezza apparente di alcune aree, a seconda della distanza. Immagino che in molti casi questa cosa possa aiutare poco più di una semplice maschera di contrasto selettiva 2d di photoshop, perchè se un pixel è fuori fuoco niente potrà ricostruire realmente quell'informazione ormai andata persa.
Si potrebbe invece, entro certi limiti, applicare una sfocatura in post che risulti più intensa e realistica di una semplice sfocatura gaussiana 2d di photoshop. Ovviamente la resa non sarà mai quella di un vero bokeh fotografico, ma sicuramente su questo campo mi aspetterei risultati più interessanti.
Le zdepth vengono infatti esclusivamente usate per sfocature selettive in fase di post, al fine di simulare ottiche con diaframma aperto.
Potrebbe addirittura essere possibile animare il punto di fuoco simulato partendo da un'immagine completamente a fuoco.
Immaginiamo un paesaggio scattato a diaframma chiuso ove sarebbe possibile simulare un effetto di fuori fuoco animato che "percorre" l'intera immagine.
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Bravo Vincenzo, ottima spiegazione di quanto mi aspetto anch'io, né più né meno.
Nessuna "magia"
e comunque non la vedo per nulla una cosa banale, spero solo che siano dati non relegati all'utilizzo di DPP.