JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
l'evoluzione tecnologica nella fotografia è stata paurosa. Quella Rolleiflex fu una rivoluzione pure lei, ma aveva: - l'ottica fissa f2,8 o f3,5, - tempi fino a 1/500 - normalmente 12 pose - le pellicole avevano la sensibilità che avevano.... la sua era anche priva di esposimetro...
“ bè insomma.... la foto è recente ma ha avuto molti cambiamenti e molte tendenze diverse, le cose cambiano molto rapidamente „
Mi sai dire delle correnti fotografiche? Lo chiedo senza polemica, io sono ignorante da questo punto di vista. Se penso all'arte penso al cubismo, impressionismo, etc... ma non mi viene in mente qualcosa del genere in fotografia.
Non parlavo ovviamente di cambiamenti tecnologici che sono stati impressionanti
Possiamo parlare di pittorialismo a cui si contrappose proprio il modo di fotografare di ansel Adams che insieme ad altri fondò il gruppo f64 con una visione opposta. Ci sono state varie avanguardie, mi vengono in mente le sperimentazioni di fotografi come osip brik o il costruttore di el lissitzky. C'è stato il surrealismo come già citato, ma si arriva alla new topographics
Ho letto i commenti e le considerazioni più disparate su questo topic. E li ho considerati così veri che quasi me ne vergogno. Qui, come forse già detto, è tutto semplicemente spiegato, senza bisogno di ulteriori lugubrazioni mentali. Potrebbe essere anche il documentario ad essere non reale, ma è il documento più autentico presente.
“ Ma visto che si usa la parola contestualizzazione usiamola bene: la scelta della foto da sviluppare non è fatta con il gusto di allora e nemmeno lo sviluppo, queste scelte sono state compiute da altri per piacere al pubblico attuale. „
Quotone. La Meier secondo me è stata una grandissima fotografa. Molto, ma molto di più di un amatore evoluto. Davvero è così meno talentuosa di un Doisneau che ricostruiva le scene?
Il motivo del suo mito (foto pubblicate postume) è anche però il motivo per cui come dice Labirint è difficile giudicarla.
Le foto sono state scelte da altri, da quello che ho capito stampava anche poco. Le sue foto non hanno influenzato nessuno tranne qualche amatore odierno... Mentre è più facile che sia stata influenzata, almeno parzialmente, dai grandi dell'epoca.
Impossibile riuscirne a tirarne fuori un percorso artistico coerente che è quello poi che caratterizza gli altri grandi della fotografia di strada. Anche visionare tutti i suoi negativi servirebbe relativamente in quanto non sapremo mai cosa avrebbe selezionato lei.
Insomma per me Vivian Meier in quanto "persona" non esiste. Resta il mito, restano le sue splendide foto, resta la possibilità di far avvicinare le persone alla fotografia Street e agli altri suoi grandi autori meno mitizzati...
Ma esempio può anche essere banale, certe foto sono state raccolte in libri dando un senso e una direzione al tutto, lei avrebbe seguito quel lavoro? quelle raccolte le avrebbe fatte o la logica con cui avrebbe accostato le foto sarebbe stata differente?
Labirint concordo con in toto quello che dici. A parte il fatto che secondo me alcune (molte?) foto sono notevoli. Certo, visto che Vivian non ha seguito la pubblicazione, pure prese singolarmente non sono comunque "sue" al 100%...
“ La Meier secondo me è stata una grandissima fotografa. Molto, ma molto di più di un amatore evoluto. „
Io questo concetto del fotoamatore, evoluto o meno non lo capisco. Esiste forse il pittoamatore. Un fotografo è un fotografo. Ed è tale per ciò che racconta e per come lo racconta. Forse che Giacomelli che sulla carta d'identità scriveva tipografo, non era da considerarsi un fotografo.
Be' mi sembra che sul dizionario la parola "fotoamatore" si trovi... Forse è più corretto parlare di vernacular photograpgy come fanno gli anglosassoni? Non so però se gli scatti della Maier ci rientrino in pieno...
Comunque, magari impropriamente, ho usato il termine solo per far capire che non sono d'accordo sulla teoria che anche selezionando accuratamente il corpus fotografico di un bravo appassionato di fotografia che si dedica ad essa come dilettante (fotoamatore?), si possa facilmente ottenere una qualità paragonabile a quella che ci è data di vedere con gli scatti della Maier.
Poi ok, se andiamo col lanternino a pescare Giacomelli, E.J. Bellocq (la cui storia è simile a quella della Maier) o non so chi... ma allora mi sembra che il paragone diventi un po' poco rappresentativo
Molti fotoamatori spesso non si propongono perché campano d'altro o perché non hanno nessun interesse a mostrare i propri scatti o perché non hanno gradito il sistema che gira nell'ambiente...questo non vuol dire che non siano più preparati di un professionista.
vero, ma noto che molti pensano anche di essere più preparati di quanto non sono, ci sono tanti fotografi davvero in gamba in giro e a volte vedo lavori che mi lasciano stupito per la forza che hanno
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.