| inviato il 14 Luglio 2015 ore 0:00
“ Francamente uno che che cambia telefono per abbinarlo al colore della macchina ha tutta la mia compassione. „ Condivido. ma, da ciclista (scarso, mooooolto scarso...) domando a chi va in bicicletta o sa cosa significa: quanti amici ciclisti avete, che cambiano una bici dopo due anni di possesso perchè ne è uscita una più leggera, o perchè è uscito un nuovo gruppo, o ancora perchè hanno rinnovato le colorazioni dello stesso telaio? Quanti conoscono un ragazzino che ha fatto il mulo perchè aveva l' i-Phone 4 ed era uscito il 6 (magari accontentato...), quanti conoscono persone che cambiano auto ogni 2 anni convinti che "è meglio darla dentro finchè vale ancora qualcosa"? Quante signore (anche signori, ma per lo più ladies) hanno scarpe o vestiti che hanno portato per 8 mesi e basta perchè "sono vecchie"? Ripeto, ognuno fa quello che vuole e fa bene, ma il consumismo non è un discriminante categorico (tipo "si è o non si è"), è una componente comportmentale che pesa in misura variabile in tutti noi. E coesiste con tante altre componenti, alcune edificanti e altre meno. Siamo umani, in fin dei conti...è bello guardarsi addosso e criticarsi, ma anche prendersi per buoni come si è non è un brutto lavoro... |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 6:04
Andrea Ferrari presidente! D'accordo su tutta la linea meno su quanto scritto da Nove invece: volpe e l'uva? invidia? Per chi compra cose costose? Ma per carità. Io piuttosto ammiro chi ha delle capacità...il mero possesso non è un indicatore di grandezza nella mia scala di valori. E non credo di essere l'unico a pensarla così. Ps. Il topic è interessante e in linea con l'argomento "fotocamere", si divaga un po' ma ci sta. |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 7:38
Io resto dell'idea che i fotografi, da quando la fotografia è alla portata di tutti si suddividono in due grandi categorie: quelli che fanno foto con ogni mezzo adatto a riprodurre fotograficamente l'idea che ha in mente il fotografo al momento dello scatto e quelli che sanno tutto sull'ultima novità, sulle ottiche, sulle novità che devono ancora venire, ma che difficilmente riescono a fare delle foto che li soddisfino e per questo sono alla ricerca continua di attrezzature che pensano possano fare la differenza. Concludo con un aneddoto: molti anni fa, durante una festa di compleanno, una ragazza domandò ad uno degli invitati che stava scattando delle foto con una Canon F1 che macchina fosse e a quel fotografo non sembrò neanche vero sentirsi fare quella domanda. Per tutta la durata della festa non fece altro che parlare della meraviglia tecnologica che stringeva tra le mani, annoiando visibilmente la malcapitata :-) |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 7:48
Phsystem, questa storia mi fa pensare alla mia ragazza e io alla scelta della prima reflex e primi obiettivi :D Domande da non porre in certi contesti eheheh :D Detto questo, innamorarsi dei dati tecnici è quasi per lo più robba da chi lavora più a contatto con la tecnologia, riguardo alla soddisfazione o meno.... non saprei, da quando sono entrato in questo mondo ho capito che puoi fare foto belle con qualsiasi cose, perfetto è una parola che si può identificare in tanti modi... ma per far certe cose c'è comunque bisogno della giusta tecnica e attrezzatura... in modo quasi automatico di fronte ad un evidente difficoltà tecnica dovuta alla propria attrezzatura è quasi scontato cominciare a desiderare qualcosa di meglio, tasche permettendo quindi acquistare. |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 9:37
L'invidia non è un bel sentimento, ma il suo prodromo - lo spirito di emulazione - può essere molto sano e costruttivo. L'importante è emulare - e magari anche un po' invidiare, dai, non siamo ipocriti!! - il risultato e non il mezzo. A me piacerebbe essere Froome o Nibali (magari no, prima bisognerebbe capire cosa "mangiano e bevono"...), ma non perchè hanno una bicicletta da 20.000 euro. Vorrei avere le loro prestazioni, e ancora prima la loro capacità di sacrificarsi, lavorare duro, concentrarsi su un obiettivo e dare tutto per conseguirlo. Francamente, della bicicletta di lusso...nummmmenepo'ffffregàddddemeno!! Poi, proseguendo il discorso, ci sono anche tante ragioni positive che ci spingono a cambiare: voglia di migliorare, curiosità, ambizione. Direi che da questo punto di vista siamo un po' tutti Jekill e Hide. Secondo me, quando si parla di questi argomenti così sfaccettti, bisogna sempre ricordare la proverbiale esortazione a non perdere di vista il bosco per guardare gli alberi. |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 9:41
Propongo un gioco. Conoscete il metodo di Wellington? Quando doveva prendere una decisione importante, il famoso generale prendeva un foglio di carta, tirava una riga a metà in verticale, a sx scriveva i pro della decisione, a dx i cons. Facciamo lo stesso con le componenti della "voglia di cambiare". Non possiamo tirare righe, facciamo due elenchi in cascata: prima le motivazioni positive, poi quelle negative. Comincio, poi se qualcuno vuole giocare aggiunge le sue con il "quote".  PRO: Curiosità, ambizione CONS: Noia, invidia, consumismo |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 9:44
“ annoiando visibilmente la malcapitata :-) „ Vuoi dire, che la passione per la tecnologia è un fattore ostativo alle avventure piccanti...???  |
user59759 | inviato il 14 Luglio 2015 ore 10:25
Andrea, la versione aggiornata del foglietto di Wellington si chiama SWOT analisys ma sicuramente la conosci già. Mi sembra però che ci si stia allontanando assai dalla fotografia, anche se qualcuno non la pensa come me. Io rispetto tutte le opinioni ma sono piuttosto refrattario alle enunciazioni filosofiche quando queste non si traducono in questioni di puro pragmatismo. In altre parole non ha senso confondere il consumismo con il desiderio o l'impulso di cambiare. Sono stati proposti degli esempi risibili come il telefono col colore della macchina, il modello della reflex o la bici di Nibali che nulla hanno a che fare con l'impulso al cambiamento. Sono deformazioni date dalla vanità. Io amo più la tecnologia che i risultati. Non mi attrae passare il tempo su un PC a ritoccare o modificare un file. Merito una condanna alla gogna mediatica per questo? Assolutamente no perché milioni di persone magari fanno come me. Mi serve la migliore combinazione per avere i risultati che mi interessano e per far questo provo e cambio attrezzatura finché raggiungo lo scopo. Lo faccio perché mi piace e me lo posso permettere. È una scelta consapevole e pianificata. Se qualcuno pensa che questo sia indice di consumismo oppure di incapacità a fotografare, rimango indifferente al suo tormento e mi godo la mia attrezzatura. La mia prima foto è il palazzo ducale di Venezia, scattata con una Eura Ferrania nel marzo del 1964, in una gita scolastica. Ne è passato del tempo e soprattutto ne ho cambiate di attrezzature. Questa mattina un mio collega mi ha portato il 10 24 f4 Fuji da provare. Se mi soddisfa credo lo acquisterò. |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 10:33
“ si suddividono in due grandi categorie: quelli che fanno foto con ogni mezzo adatto a riprodurre fotograficamente l'idea che ha in mente il fotografo al momento dello scatto e quelli che sanno tutto sull'ultima novità, sulle ottiche, sulle novità che devono ancora venire, ma che difficilmente riescono a fare delle foto che li soddisfino e per questo sono alla ricerca continua di attrezzature che pensano possano fare la differenza „ Ti sei perso almeno altre due categorie: quelli che fanno foto con ogni mezzo adatto a riprodurre fotograficamente l'idea che ha in mente il fotografo al momento dello scatto ma nonostante questo non riescono a raggiungere un risultato che li soddisfi; e quelli che sanno tutto sull'ultima novità, sulle ottiche, sulle novità che devono ancora venire, conoscono molto bene gli aspetti tecnici della loro attrezzatura e sono capaci a produrre scatti in grado di soddisfarli, pur continuando a desiderare di fare meglio. Capisco che spesso si preferisca pensare che chi non pensa all'attrezzatura è capace a fare grandi foto e chi invece conosce gli aspetti tecnici/tecnologici sia inevitabilmente incapace a produrre buoni scatti.... |
user59759 | inviato il 14 Luglio 2015 ore 10:36
Assolutamente d'accordo con Bigisbetter. Mi ritrovo perfettamente descritto nella sua seconda categoria. |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 12:53
“ Io amo più la tecnologia che i risultati. „ “ Lo faccio perché mi piace e me lo posso permettere. „ “ È una scelta consapevole e pianificata. „ “ Se mi soddisfa credo lo acquisterò. „ Sono tutti legittimissimi fatti tuoi su cui non hai nessun dovere di fornire spiegazioni. Ma la domanda non era "cosa spinge Nove53 a cambiare", quanto piuttosto cosa CI spinge a cambiare. Le tue spiegazioni sono interessanti ma vanno collocate come infinitesimo contributo all'enorme statistica delle motivazioni di tutti. Altro approccio è quello di tentare una lettura generalizzata e aggregata, la comprensione di una prospettiva collettiva e più ampia a cui evidentemente io e qualcun'altro siamo più interessati e inclini, mentre tu e molti altri siete più portati a un'analisi più personalle e personalistica. Mi sembra che si possa coesistere, basta inquadrare i discorsi nel loro contesto. Resta una sensazione, cioè che tu recepisca in negativo i discorsi "filosofici" e li contesti come se avessero l'intenzione di attaccarti sul piano personale: ti giuro che non è così, l'essere, in misura più o meno ampia e oltremodo variabile, consumisti piuttosto che ambiziosi piuttosto che curiosi o condizionati, non è ne una colpa ne un peccato, è solo parte della complessità dell'essere di tutti, come risultato di complessi processi di formazione della personalità. Parlarne non è una critica diretta a nessuno. E' solo un modo di confrontarsi sui comportamenti collettivi e sulle variegate ragioni che li determinano. Ed è proprio in linea con l'incipit del post, mi pare. Cordialità. |
| inviato il 14 Luglio 2015 ore 13:00
“ Capisco che spesso si preferisca pensare che chi non pensa all'attrezzatura è capace a fare grandi foto e chi invece conosce gli aspetti tecnici/tecnologici sia inevitabilmente incapace a produrre buoni scatti.... „ Mi permetto per l'ennesima volta un appunto: le affermazioni tipo quella quotata e molte altre simili nella discussione, muovono da un assunto discutibile, cioè - se mi consentite una metafora - che tutto sia A o B, bianco o nero, che non esista il grigio e le sfumature intermedie. Secondo me il 100,1 % dei fotografi, come del resto di qualsiasi altra suddivisione dell'umana progenie, sono una miscela imperfetta di tutte le categorie descritte e magari di qualcun'altra. |
user59759 | inviato il 14 Luglio 2015 ore 14:35
Andrea, il forum sta diventando un dialogo tra pochi. Non mi sento attaccato sul piano personale anche perché riscontro di trovarmitra persone estremamente corrette. Vorrei solo ribadire un semplice concetto: io espongo le mie sensazioni e le mie esperienze. Non sono in grado di esprimere concetti generali o generalisti. Alla domanda su che cosa ci spinge a cambiare rispondo con le ragioni che mi spingono a cambiare. Ognuno rispoderà per quelle che sono le sue ragioni. Poi qualcuno potrà trarre le conclusioni che meglio crede ma non può essere, dal mio punto di vista, che l'opinione, pure legittima, espressa in questo contesto abbia il valore di una affermazione universalmente accettata. Tu pensi che la gente cambi perché è consumista. Io penso che le ragioni del cambiamento siano altre e io testimonio con il mio comportamento, quello che affermo. Ci sono idee diverse? Benissimo, se non ci sono motivazioni sostenibili per il cambiamento, mi tengo le mie. Come vedi tra le ragioni del cambiamento c'è anche la possibilità di accogliere una idea migliore che qualcuno ti manifesta. Immagino che tu come tanti, abbia e utilizzi, coerentemente con l'idea che cambiare vuol dire essere consumistici, ancora la prima reflex e relativo zoom fornito in kit. Se ciò non fosse anche voi predicate bene ma razzolate male:-). Era ovviamente una battuta. Buona giornata |
user6964 | inviato il 14 Luglio 2015 ore 14:43
Nove53, il tuo intervento può chiudere la discussione in bellezza e con una stretta di mano che mette d'accordo tutti Purtroppo chi vuol la ragione in una mano sola scriverà ancora Farei un copia incolla per l'ultimo post della discussione a raggiungimento pagine |
| inviato il 15 Luglio 2015 ore 22:48
“ Nove53, il tuo intervento può chiudere la discussione in bellezza „ Vedi Giuseppe. per me il bello delle discussioni è tenerle aperte, non chiuderle. Visto che per definizione non approdano a nulla (almeno nei forum), il bello è approfondire e capire quante più diversità sia possibile, non trovare rapidamente un accordo in stile diplomatico e passare ad altro (visione personalissima). Non vedo nessuno che vuole la ragione in una mano sola e mi pare che tutti, più o meno, riconoscano un ampio corredo di motivazioni positive all'impulso di cambiare. Se c'è l'interesse (accademico, ma non vedo altre prospettive) ad allargare i punti di vista, se ne discute pacatamente fino al limite delle 16 pagine (è una delle rare discussioni in cui non ho visto incrociarsi attacchi personali e sfottò sui rispettivi stili, tecniche e attrezzature, mi sembra una delle migliori dicussioni che si sono mai viste sul forum). Se si deve farla finita per forza, diciamo che uno cambia perchè può e vuole e il resto sono questioni sue. Che poi, in sintesi, è così. “ Era ovviamente una battuta. „ Ma io sono consumista. Anzi, meglio dire anche consumista. Mi sforzo di essere ANCHE sobrio, (spesso non ci riesco), sono anch'io curiosissimo e ho un sacco di interessi (fotografia, pesca, bicicletta, bridge, cucina) e ne ho avuti (moto, gare di pesca, tennis tavolo). Ho comperato un sacco di cose a vanvera e ho sprecato molti soldi (sempre i miei!!). Non sono certo il puro che scaglia la prima pietra!! Cerco solo di essere critico e anche autocritico, non mi chiamo certo fuori dalle analisi che faccio. E soprattutto ragiono per capire e non per sanzionare. Concludo ripetendomi: guardarsi addosso è bello, ma siamo uomini e alla fine prenderci per buoni come siamo è un gran bel lavoro!! Ciao. |
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