| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 10:30
E comunque di fronte ad un prete defi...ente ad un atrimonio, sempre meglio assecondarlo. Si rischia di rovinare la cerimonia agli sposi. |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 10:32
A conferma delle mie poche capacità giuridiche è intervenuto Falconfab, che a ragione ha precisato o meglio corretto quanto ho scritto sopra, comunque falconfab intendevo prorpio diritto ecclesaistico, erroneamente aggiungo. Ciao LC |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 10:35
I preti non sono × ma furbi,furbi perché sanno di essere impuniti |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 10:40
Vampy, telefona a tua sorella e fatti spiegare ;) Che LEI sia avvocato non vuol dire che tu sappia. Cmq io non è che sia un del tutto digiuno sul quel che scrivo... (oltre alla laurea magistrale in giurisprudenza ho un paio di master giuridici ;) ) P.s. i preti pedofili subiscono una pena aggravata rispetto i privati cittadini proprio in virtù della loro funzione pubblica. Ma questo non c'entra. Durante le funzioni religiose, il ministro di culto non è un semplice privato cittadino. È, a seconda della situazione, incaricato di pubblico servizio o pubblico ufficiale e può esercitare funzioni di stato. Può chiamare la forza pubblica per far allontanare lo scocciatore e la sua parola vale più della mia. Mi permetto di obiettare anche la fumosità che intercorre tra gli accordi tra stato e chiesa che, a mio parere, sono di quanto più chiaro possa esistere in diritto "internazionale". Grazie per la conversazione ma ora devo scappare :) ciauz |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 10:46
Scusate, ma pubblico ufficiale significa che è il proprietario e legislatore della chiesa? Perchè non mi sembra ci siano alcune delibere ufficiali della curia in merito a quanti decibel non debba superare l'otturatore di una medioformato, e non credo ci siano limiti al numero di fotografi che possano fotografare durante una funzione se lo fanno con ordine. Se qualcuno non l'abbia ancora notato, qui si disquisisce sulla necessità di accaparrarsi la gestione di uno spazio di lavoro e poterlo "affittare", come tipica merce di scambio italiana, nessun giudice privo di magalomanismo galoppante entrerebbe mai in vicissitudini del genere. Queste cose si risolvono con telefonate, cesti regalo e raccomandazioni. Ma in che mondo vivete? quello dei libri? Per molti fotografi investire su un prete di una buona chiesa paga molto di più che investire in attrezzatura. Ed è legalissimo. Sapevatevelo. |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 13:51
vabè giorgio ma secondo un prete se durante una cresima si presentano due fotografi può caccaiarne uno ? |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 14:01
Hahaha la conversazione inizia ad assumere connotazioni grottesche! :D Per risolvere concretamente tutte le situazioni che astrattamente vi vengono in mente ci vuole l'intera corte di cassazione in seduta plenaria!! Lol :) @giorgio, il prete non legifera in chiesa né in nessun altro posto ma il "ministro di culto" è il "padrone di casa" e come tale ha tutto il potere di decidere cosa infastidisce la funzione. Foss'anche un semplice clack. Ma se prende soldi da fotografi a scapito di altri si potrebbe facilmante (ma servirebbe uno studio ad hoc) configurare il reato di corruzione (altro che impunità) o, addirittura concussione. Ma se esiste il diritto, esiste pure il buon senso, l'educazione ed il "dover campare" e, una piccola conversazione amichevole prima della cerimonia risolve il 99% dei casi che, se sfociassero in tribunale, porterebbero a grandi costi per chiunque. ;) @alberto. non credo possa cacciarne uno solo scegliendo arbitrariamente. A lume di naso può imporre che ce ne sia uno (mettetevi d'accordo), potrebbe favorire la nascita di una regola deontologica (stavolta lui la prossima l'altro), oppure cacciarli entrambi. Pensando a male, potrebbe anche dire che tizio lo ha infastidito ma caio no e chiedere l'intervento della forza pubblica solo nei confronti di tizio... ma sarebbe un gioco molto rischioso che potrebbe portare alla commissione di reati (calunnia, corruzione, abuso d'ufficio, ecc.) |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 14:09
cmq a rotazione è impossibile, perchè alla fine nel 90% dei casi sceglie il gruppo di catechiste ... il prete si affida a loro. |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 14:12
“ ma secondo un prete se durante una cresima si presentano due fotografi può caccaiarne uno ? „ dipende da quanto il fotografo prescelto si sia impegnato con "l'offerta", Falconfab lo chiama reato di "corruzione e concussione" ma i fedeli interessati (da circa 2000 anni) la chiamano offerta. Se il fotografo ha il braccino corto il prete tende ad accontentare un po tutti, in questi casi si valuta se l'impegno valga la candela di un maggior investimento per un esclusiva. I preti che conosco io, circa un migliaio, con le "offerte" ci mandano avanti il baraccone e ci pagano le bollette per riscaldare la chiesa quando fuori è menodieci, sono mediamente brave persone che cercano di arrangiarsi con il solo aiuto dei fedeli, la curia li considera solo sulla carta, loro sono abbandonati nel bene e nel male e soprattutto nelle piccole comunità fanno il bello e il cattivo tempo. Ma questa è la storia dell'Italia, io sono un umile artigiano, vivo e racconto solo storie di vita con le foto. |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 14:15
la mia domanda però era un'altra. Ci sono fotografi con studio ( commercianti ) e liberi professionisti senza studio. Uno prete può rifiutarsi di far fare delle comunioni ad uno o all'altro chiamando magari sempre i soliti 2 o 3 ? |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 14:16
Beh, se il prete non sceglie il fotografo ma lo fanno i festeggiati s'instaura tra loro un semplice rapporto di diritto privato ed il prete ha buona ragione di "imporre" il solo il fotografo ufficiale (ma tollererà facilmente anche i 3-4 aiutanti). Ricordiamoci che lui ha il DOVERE di difendere la sacralità della funzione. Per fare un paradosso, se egli celebrasse una funzione snaturandola della sua veste sacra, religiosa e legale, potrebbe addirittura incorrere in omissioni penalmente rilevanti. Ma qui siamo nel campo della filosofia. :) @giorgio Quoto |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 14:27
@alberto non credo che il prete possa scegliere il professionista. egli può imporre che non ci sia fotografo, che ne sia uno solo, due, tre. Potrebbe (forse) anche stabilire un criterio astratto di selezione (il tesserino oggetto del topic). Ma anche qui la questione diventa complicata. Si immagini un professionista che disturba pesantemente la funzione. Il prete potrà ben dirgli che non lo vuole più nella sua chiesa ma questa frase potrà essere coercitiva? Non credo. Certo è che se il professionista alla funzione successiva sgarrerà ancora potrebbe rispondere del reato di turbamento di funzioni religiose (art. 405 cp). Sarà poi il giudice a decidere se merita tutti o parte dei due anni di carcere previsti... |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 15:43
@Giorgio mi hai fatto troppo ridere. Finalmente uno che dice le cose come stanno. Questo denota molta esperienza. Quotone!! Da sempre fonziona così! La chiesa è proprietá privata. Anche se aperta al pubblico. Il prete non può imporre un fotografo, lo consiglia. E generalmente le pecorelle seguono il loro pastore. Assodato questo, il prete è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale, e il fatto che un matrimonio religioso ha valenza civile. Mentre uno civile non ha valenza religiosa. C'è un concordato specifico tra stato e chiesa che regolamenta il tutto. E comunque, se un fotografo fa il prepotente in chiesa e chiama i carabinieri mettendosi contro un prete, chi ne uscirá (dalla chiesa) sará il fotografo. Diverso se la disputa è tra due fotografi che il prete conosce entrambi. Allora vengono applicate altre regole. Come per esempio la turnazione. Personalmente quando facevo servizi e a celebrare erano preti o frati che conoscevo bene, mi potevo permettere libertá di movimento che mi sognavo in altre situazioni. Libertá che gli stessi non concedevano ad altri fotografi. Ho avuto un carissimo Amico Frate, da poco prematuramente scomparso, che era molto ricercato dalle coppie, sia per la preparazione che per la celebrazione. Bastava che lui dicesse che di me si fidava ciecamente e il matrimonio al 90% era mio. |
| inviato il 06 Dicembre 2014 ore 16:25
Ho letto con più attenzione gli interventi di Falconfab. Molto interessanti. |
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