| inviato il 20 Settembre 2013 ore 12:10
Sembra che la fotografia contemporanea non ne possa prescindere, ma cosa intendiamo per progettualità?
Ho l'impressione, leggendo qualche discussione, qualche commento, che ciascuno la interpreti in modo diverso: chi la collega alla realizzazione di uno specifico progetto, chi pensa a delle serie di immagini coerenti sul piano tematico e stilistico, chi pensa all'organizzazione logistica di un'uscita o un viaggio fotografico etc.
Per provare a chiarirci un po' le idee, penso possa essere interessante segnalare un recente articolo pubblicato sul blog "pensierifotografici" da un amico che è anche una vecchia conoscenza del forum.
Il link è qui sotto, buona lettura!
pensierifotografici.wordpress.com/2013/06/29/progettualita/
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| inviato il 20 Settembre 2013 ore 12:30
Jeronim grazie della segnalazione.
Da neofita credo che il suggerimento di provare a scrivere la presentazione delle foto, come l'introduzione di una mostra o di un sito web, sia veramente utile per capire se le proprie foto sono "qualità" oppure no, trovo che possa essere veramente un modo per migliorarsi. |
user22061 | inviato il 20 Settembre 2013 ore 23:05
“ mi permetto un consiglio: di usare ogni tanto, al posto di photoshop, word. „
“ Modulare un racconto non è facile, ci vuole impegno e tempo, ma è interessante. Tutto acquista un senso, e molti dubbi svaniscono. „
Grande.
Grazie Jeronim per l'indicazione anche da parte mia. Un saluto. |
| inviato il 20 Settembre 2013 ore 23:13
direi cha la parola "portfolio" se conosciuta nel suo vero significato in fotografia, riassume in splendida sintesi tutto quanto. IMHO. |
| inviato il 21 Settembre 2013 ore 13:31
Grazie Franco trovo l'articolo molto interessante.
Io credo che si possa proporre ai piani alti che ogni cartella (aka galleria) possa avere uno spazio per la didascalizzazione di un progetto/serie. Secondo me, la singola didascalia spesso non è utile allo scopo perchè l'utente fruitore è troppo spesso casuale e la scelta di un'immagine da commentare è sovente limitata ad una singola immagine per poi passare successivamente ad un altro utente e così via spaziando da un paesaggio ad un urbano uno street nudo ecc...
Ogniuno di noi cerca di ordinare le proprie gallerie secondo i criteri del sito (temi) e siamo portati a seguire dei "binari", perdendo di vista quello della progettualità, spesso inconsapevolmente. Parlo anche di me, ovviamente.
Inoltre, penso che la progettualità possa liberamente essere intesa in termini di stile, tema ecc..
Un mio pensiero.
Un saluto, Marco.
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| inviato il 22 Settembre 2013 ore 13:53
Un grazie ancora a jeronim per l'impegno che sta mettendo in queste iniziative: tanto per cambiare non ho molto tempo da dedicare al forum, ma vi assicuro che sto sbirciando molto di quanto sta accadendo e spero che come me siano in tanti a lasciarsi stuzzicare...  |
| inviato il 24 Settembre 2013 ore 12:48
Leggere quell' articolo mi ha fatto prima pensare "wow, ha ragione, ha fatto centro..." Poi mi ha innescato un po' di tristezza, perché automaticamente mi sono accorto che dovrei cestinare l' intero hd.
Non è affatto semplice scattare con "cognizione di causa" e per un certo progetto, spesso scatto per scattare, per l' emozioni in quel certo momento e basta, ma sono certo che arrivare ad una certa consapevolezza negli scatti faccia fare il "salto" da "fare foto" a "FARE FOTO."
Anche la parte dell' interrogarsi sulla autenticità dello scatto è molto interessante, inevitabilmente però ,chi più e chi meno, ci facciamo influenzare da ciò che è ritenuto universalmente "bello" non tanto,magari,per ottenere dei consensi, ma perché siamo finiti nel circolo vizioso, basti pensare a certe post produzioni, inquadrature,formati...
Bene, adesso vado a piangere... |
| inviato il 24 Settembre 2013 ore 19:26
Cerco di evitare i pianti (anche il mio): credo che la progettualità debba essere, come dice anche l'articolo linkato, intesa nel senso più ampio. Il termine stesso non va inteso letteralmente, ma piuttosto con significati di "modo di sentire" di "estetica personale". Sta a ciascuno intenderla a suo modo. I grandi fotografi riescono ad imporre un marchio ai loro lavori anche quando sono realizzati in contesti e tempi diversi. La nostra progettualità può scaturire da un flash improvviso o da una ricerca di anni. Magari ne siamo inconsapevoli al momento dello scatto e ci accorgiamo, riguardando le foto, che qualcosa dev'essere scattato se abbiamo scelto quei soggetti, quelle inquadrature. Può capitare, spostando un cursore in PP, di trovare la nostra idea, di renderci conto che in testa avevamo quello. Ed è quello che ci dà quel qualcosa che vogliamo comunicare agli altri. Le idee possono scaturire da ogni fase che ci porta alla realizzazione finale. Parimenti ciò che la fotografia dovrebbe comunicare va inteso in senso altrettanto ampio. Può essere, come no, un racconto, una denuncia, un'estetica e quant'altro.
Quando si inizia a fotografare, ci siamo passati tutti, vediamo tramonti e paesaggi incredibili, foto super definite, colori spaziali ed è quello che ci piace e vorremmo fare anche noi. Poi, col tempo, ci accorgiamo che non ci basta più. Vorremmo andare oltre. Ci frustriamo perché ricerchiamo la foto WOW che non arriva. Fotografiamo di tutto, compriamo obiettivi, tentiamo le più improbabili elaborazioni. Basterebbe dare una risposta alla domanda: perché fotografiamo così? La domanda non avrà mai una risposta esauriente fino a che non ci abituiamo a pensare, a ragionare su quello che facciamo. Un'abitudine che può far sì che non sia l'immagine a venire a noi, ma il contrario. Avremmo trovato la nostra progettualità.
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| inviato il 24 Settembre 2013 ore 21:31
“ Quando si inizia a fotografare, ci siamo passati tutti, vediamo tramonti e paesaggi incredibili, foto super definite, colori spaziali ed è quello che ci piace e vorremmo fare anche noi. Poi, col tempo, ci accorgiamo che non ci basta più. Vorremmo andare oltre. Ci frustriamo perché ricerchiamo la foto WOW che non arriva. Fotografiamo di tutto, compriamo obiettivi, tentiamo le più improbabili elaborazioni. Basterebbe dare una risposta alla domanda: perché fotografiamo così? La domanda non avrà mai una risposta esauriente fino a che non ci abituiamo a pensare, a ragionare su quello che facciamo. Un'abitudine che può far sì che non sia l'immagine a venire a noi, ma il contrario. Avremmo trovato la nostra progettualità. „
Questa e' musica, e fra l'altro suonata al momento giusto! |
| inviato il 27 Settembre 2013 ore 20:56
Grazie Max per la citazione.
Mi aspettavo, onestamente, una discussione più articolata e frequentata. Credo che l'argomento sia uno dei cardini imprescindibili per chi si occupa di fotografia ai nostri giorni. Sono anche consapevole che qui la maggior parte degli utenti non puntano a sviluppare una loro progettualità, ma piuttosto a trovare la foto WOW!, ricevere 500 commenti etc. Questo non è certo, di per sè, un danno, ma col tempo può diventare un limite, una gabbia nella quale far fatica a ritrovare noi stessi. |
| inviato il 27 Settembre 2013 ore 22:07
In questo periodo mi sto chiedendo come mai, avendo comprato una reflex quasi per caso, mi sono cosí appassionato alla fotografia.
Mi rispondo che evidentemente vorrei comunicare qualcosa dato che la fotografia é comunicazione, ma fatico a capire cosa voglio comunicare, infatti i miei scatti vanno in tutte le direzioni, non seguono un unico filo conduttore.
La definizione di una nostra progettualitá passa attraverso la conoscenza di noi stessi, dall'aver capito cosa vogliamo comunicare, il progetto attraverso il quale realizzare la comunicazione é uno step successivo.
Peró bisogna contemporaneamente crescere sotto il profilo tecnico, perché una volta individuato il progetto bisogna essere in grado di realizzarlo, questo vuol dire un'ottima padronanza della tecnica fotografica e della post produzione e sono obbiettivi che richiedono anni di esperienza.
Devo essere in grado di "piegare" la mia foto alla mia volontá, solo cosí posso riuscire nel mio progetto.
Quando vedo le foto di Franco capisco che, se quel progetto fosse mio, non sarei in grado di realizzarlo.
Le critiche che ho ricevuto agli scatti proposti mi hanno insegnato che non sono riuscito a portare il mio progetto, la mia intenzione, all'osservatore perché l'immagine non era efficace.
In sintesi quello che voglio dire è che a mio avviso la progettualitá é parte di un processo che é fatto anche di consapevolezza e di tecnica e a mio avviso le tre cose sono complementari, il progetto difficilmente puó riuscire senza le altre due.
Voi cosa ne pensate ?
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user22061 | inviato il 27 Settembre 2013 ore 22:45
Anche io sino a qualche tempo fa ho scattato sempre, seguendo il mio istinto, scene o soggetti che mi colpivano per la loro espressione, per dei colori particolari o per una luce affascinante. Appena iscritto a questo forum e vedendo degli splendidi scatti, ho iniziato a concentrarmi sulla tecnica e sulle regole di base della fotografia. Ora scopro la progettualità. Non ne ho ancora afferrato il senso più pieno forse per via del mio forte legame alle cognizioni tecniche per le quali ancora impegno buona parte del mio tempo. Sono anche io convinto che per fare Fotografia ci debba essere una ottima padronanza dei mezzi e una maturità tecnica ottimale...ma ho come il dubbio di percorrere una strada al contrario. Mi spiego con un esempio: io sto studiando pianoforte ma non ho una musica in mente; se avessi la musica in mente e iniziassi poi a studiare, i miei studi sarebbero più proficui? Otterei migliori risultati? |
| inviato il 27 Settembre 2013 ore 23:06
“ Devo essere in grado di "piegare" la mia foto alla mia volontá „ ...NI... Ovvero,credo che un buon fotografo, senza andare per forza a scomodare i "mostri sacri" ottenga quello che dici tu, ma non piegando la foto alla sua volontà ma bensì scegliendo il momento migliore per ottenere il suo scopo, coadiuvato dalla tecnica e dall' esperienza. Quindi, arrivando alla tua domanda finale credo, che progettualità, consapevolezza e tecnica avanzino di pari passo con l' esperienza, a meno che, per la troppa fretta di ottenere della visibilità subito, si accelerino troppo i tempi. |
| inviato il 27 Settembre 2013 ore 23:17
Forse lavorare su un progetto,una serie di fotografie atte a sviluppare idee o concetti,rientra piu' nella quotidianita' di chi si occupa di fotografia a tempo pieno con scadenze stabilite,per chi richede un prodotto finito che possa mostrare un senso logico e un suo sviluppo.Arriva in aiuto il progetto per cercare di non cadere nel gia' fatto e gia' visto,il Pilgrimage tanto rimandato come soccorso,per il fotografo.
La foto da wow,beh a volte ci si accontenta anche di poco... |
user22061 | inviato il 27 Settembre 2013 ore 23:34
“ Pilgrimage tanto rimandato come soccorso,per il fotografo. „
@Caputo, puoi spiegarmi questo riferimento? Ti ringrazio. |
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