| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 18:46
Riporto esattamente il post del gruppo FB della Fiaf: "Petr Válek è un artista sperimentatore. Utilizza di tutto per dar sfogo alla sua creatività. È, per cominciare, un musicista estraneo ad ogni canale ufficiale, è un outsider. Non si accontenta degli strumenti tradizionali e convenzionali, ma ne utilizza altri da lui trasformati nella forma ed anche costruzione. Sicché perdono completamente la loro funzionalità musicale, trasformandosi in giocattoli bizzarri e feriti. Petr Válek, nato nel 1976 in un comune della Repubblica Ceca chiamato Loučná nad Desnou, nella sua biografia ufficiale dichiara di essersi formato come scalpellino e di aver lavorato come infermiere in una casa per anziani. È artista visivo, ed utilizza la fotografia a completamento di esperienze concettuali. Traveste i sui personaggi con strane e irreali maschere che richiamano tribù primitive e poi li fotografa. Queste persone sembrano siano uscite da chissà quale fitta e inesplorata foresta. Oppure crea improbabili quadretti (lo ha fatto con il Natale) e poi fotografa il risultato. Una Staged photography, appunto, che è essenzialmente perturbante e provocatoria. «La fotografia – dice – non serve a rendere le cose più belle.» E già in partenza costruisce situazioni con lo scopo di sconvolgere e irritare. Nelle “foto natalizie”quasi tutti i personaggi si mostrano appunto con la testa chiusa in una scatola di cartone, come fossero maschere. Le scatole cancellano l'identità, l'età e lo stato sociale. In questo modo, possono essere chiunque. Rappresentano tutti. Le dissacranti “foto natalizie” che sembrano un rifiuto o una profanazione del Natale, in realtà mettono in discussione il senso del Natale per come è sentito e vissuto: una festa che spesso si trasforma in semplice consumo. Petr Válek, per far conoscere la sua opera si serve principalmente dei social. YouTube, Instagram e più recentemente Facebook". www.facebook.com/profile.php?id=100006843614951&locale=it_IT Nel post non viene menzionato l'uso dell'AI, in ogni caso questo è un esempio di come si possa sfruttare la tecnologia per fare cose creative, con una visione sensata. Guardate e riflettete. Ah, Buon Natale. OH OH OH!!!















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| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 21:50
Non sono iscritto a Facebook , ho visto le immagini postate , ho riflettuto molto originali ma per me la fotografia è un'altra cosa , non immagini costruite l'AI non c'entra nulla. Buona serata. |
| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 22:48
-_- |
| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 23:08
Non ho social, ottima l'idea di condividere queste immagini che dal mio piccolo punto di vista apprezzo molto. Non amo l'Ai ma devo ammettere che in questo caso, partendo da ottime immagini, se n'è fatto un buon uso creativo generando arte...si arte! Mi piacciono molto, con te sto allargando i miei orizzonti. |
| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 23:39
Continua ad apparirmi su fb e ho pensato: devo approfondire mi piacciono questi scatti mi ricordano quelli di un fotografo di vari anni fa di cui continuo a scordare il nome che faceva fare scatti del genere ai figli |
| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 23:46
Quella che mi piace di più è quella dell'automobile. |
| inviato il 24 Dicembre 2025 ore 23:48
Mi piacerebbe capire questa avversione per la fotografia staged; intendo in generale, anche quando non c'è di mezzo l'AI. |
| inviato il 25 Dicembre 2025 ore 0:58
Grazie Rombro e Buon Natale anche a te |
| inviato il 25 Dicembre 2025 ore 8:08
“ mi ricordano quelli di un fotografo di vari anni fa di cui continuo a scordare il nome che faceva fare scatti del genere ai figli „ Ralph Eugene Meatyard www.designplayground.it/2020/02/the-mask-series-saul-steinberg-inge-mo Interessante l'evoluzione dell'idea, dall'arte africana ad oggi. Valek svarvolato forte "ART SHOULD DISTURB THE COMFORTABLE AND COMFORT THE DISTURBED" |
| inviato il 25 Dicembre 2025 ore 8:20
Fantastico ! Anche per me quella con l'auto è quella che apprezzo di più , seguita da quella di lei con i piedi nell'acquario ! Buon Natale caro Rombro ! |
| inviato il 25 Dicembre 2025 ore 9:07
Grandeeeee siii io lo adoro, é stato un po' anacronistico nel senso che ai suoi tempi aveva un approccio che era troppo in anticipo sui tempi |
| inviato il 25 Dicembre 2025 ore 10:14
Comunque ho trovato questo articolo di PHocus magazine Petr Válek, nato nel 1976 in un comune della Repubblica Ceca chiamato Loučná nad Desnou, nella sua biografia ufficiale dichiara di essersi formato come scalpellino e di aver lavorato come infermiere in una casa per anziani. È artista visivo, ed utilizza la fotografia a completamento di esperienze concettuali. Traveste i sui personaggi con strane e irreali maschere che richiamano tribù primitive e poi li fotografa. Queste persone sembrano siano uscite da chissà quale fitta e inesplorata foresta. Oppure crea improbabili quadretti (lo ha fatto con il Natale) e poi fotografa il risultato. Una Staged photography, appunto, che è essenzialmente perturbante e provocatoria. «La fotografia – dice – non serve a rendere le cose più belle.» E già in partenza costruisce situazioni con lo scopo di sconvolgere e irritare. Nelle “foto natalizie”quasi tutti i personaggi si mostrano appunto con la testa chiusa in una scatola di cartone, come fossero maschere. Le scatole cancellano l'identità, l'età e lo stato sociale. In questo modo, possono essere chiunque. Rappresentano tutti. Le dissacranti “foto natalizie” che sembrano un rifiuto o una profanazione del Natale, in realtà mettono in discussione il senso del Natale per come è sentito e vissuto: una festa che spesso si trasforma in semplice consumo. (Giovanni Ruggiero) |
| inviato il 25 Dicembre 2025 ore 10:18
Avevo letto qualcosa anche io, non ricordo se sullo stesso sito, sono presenti una serie di animazioni cortometraggi. |
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