| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 17:03
Ha fatto molto scalpore e indignazione quello che è successo giorni fa a Rieti al termine di una partita di basket con l'assalto all'autobus dei sostenitori della squadra ospite. Ne parlano ancora giornali e tv e mi sorprende che i delinquenti che si sono scagliati con mattoni contro l'autobus degli ospiti uccidendo uno degli autisti anziché delinquenti vengano chiamati semplicemente ultrà. Possibile che nessuno abbia le palle per chiamarli con il termine più appropriato, vale a dire delinquenti? |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 17:15
Il fatto di Rieti è uno dei tanti episodi dove viene messo in chiaro che circola gente assai pericolosa e che sfrutta certi eventi per dare sfogo alle proprie fobie associati a gravi disturbi di personalità. Eventi sportivi, manifestazioni di vario genere, movimenti pro questo e quest'altro radunano un certo numero di persone e assieme a manifestanti di indole pacifica che intendono praticare una legittima e democratica contestazione vi si mescolano dentro delinquenti che sfruttando la confusione mettono in atto le loro azioni criminali, lancio di pietre, vetrine sfondate, macchine distrutte e incendiate per non aggiungere altro che potrebbe minare la discussione vanno fermate con il massimo del rigore e che nessuna "parte colorata" si metta a giustificare e a sminuire questi fatti. Protestare e dimostrare è un diritto e nessuno lo può impedire, distruggere, uccidere, ferire non lo è per qualsiasi motivazione. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 18:12
Secondo la teoria della devianza di Durkheim, quando un comportamento è molto diffuso non suscita più riprovazione morale e, di conseguenza, non viene più sanzionato. Il sociologo può soppesare la forza dei valori in base alla reazione emotiva della collettività davanti alla loro violazione. Il sociologo desume la morale collettiva dalla sanzione. Può, infatti, accadere che un valore perda importanza, o che venga soppiantato dai valori rivali, e allora la pena diventa sempre più lieve e rara, fino a sparire. Se una società smette di punire un certo comportamento, dopo averlo lungamente represso, vuol dire che un valore, o un sistema di valori, si è estinto, giacché: " La reazione sociale che costituisce la pena - scrive Durkheim - è dovuta all'intensità dei sentimenti collettivi che il reato ha offeso. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 18:38
@Fabio In sintesi ristretta al massimo ci vuoi insegnare che se io saltuariamente brucio una macchina o spacco le vetrine di un negozio il mio reato la 10, se 20 persone fanno rispettivamente lo stessa azione x20 ad ogni evento il loro valore totale del reato non è 20 ma molto/molto meno perché entra in atto l'attenuante del molto diffuso? So di essere estremista ma se io fossi il legislatore farei il contrario, più è diffuso e più calco la mano sulla condanna e aprirei un toto scommesse per vedere chi si stufa prima. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 19:11
@SaroGrey Il concetto espresso è relativo alla società come insieme di individui e non al legislatore, o meglio solo indirettamente si traduce nell'azione di quest'ultimo. Più precisamente più si fa l'abitudine a tollerare un 'comportamento' più diventa debole un valore corrispondente che viene 'offeso'. Un diritto, la proprietà, il senso di giustizia, la vita. Come conseguenza tutto questo si trasmette inevitabilmente col tempo anche nella rappresentanza che governa la società e agli altri 'poteri' dello stato. Ci sono tantissimi esempi pratici che si potrebbero fare per confronto tra i vari paesi; basta vedere il complesso di sanzioni o anche semplicemente l'organizzazione al constrasto di un fenomeno, dalle scale più piccole a quelle più grandi. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 19:51
In special modo sulle scale più grandi in particolare su quelle globali con i fatti degli ultimi due/tre anni di sicuro si assiste a una quantificazione di colpe davvero variegata. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 21:06
Agli ultrà che spaccano tutto (successo la settimana scorsa nella mia città) per punizione danno la Daspo, invece di processarli per i danni causati |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 21:17
Un pò come i preti...daspo anche per loro....società in declino verticale |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 22:03
Io chiuderei le opposte tifoserie negli stadi, e poi annuncerei dagli altoparlanti che solo l'ultimo sopravvissuto potrà uscire, e sarà libero e non imputabile di alcun reato compiuto all'interno dello stadio. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 22:22
“ mi sorprende che i delinquenti che si sono scagliati con mattoni contro l'autobus degli ospiti uccidendo uno degli autisti anziché delinquenti vengano chiamati semplicemente ultrà. „ Io la vedo così.. chiamandoli ultrà si la questione viene collegata e ricondotta unicamente all'ambito sportivo, isolandolo e non riconoscendolo come un problema sociale.. io di sportivo non ci vedo assolutamente nulla, così come non vedo nulla di sportivo in quei gruppi di individui che si spacciano per tifosi ma in realtà dell'aspetto sportivo non hanno il minimo interesse, hanno solo interesse di sfasciare qualcosa o qualcuno e che mi costringono, in quelle occasioni che vado allo stadio nel settore ospiti, ad aspettare all'interno dello stadio un'ora e mezza ed a volte anche due ore oltre la fine della partita con un dispiegamento di forze dell'ordine che potrebbe benissimo occuparsi di cose più importanti ed utili per la collettività.. “ Il fatto di Rieti è uno dei tanti episodi dove viene messo in chiaro che circola gente assai pericolosa e che sfrutta certi eventi per dare sfogo alle proprie fobie associati a gravi disturbi di personalità. Eventi sportivi, manifestazioni di vario genere, movimenti pro questo e quest'altro radunano un certo numero di persone e assieme a manifestanti di indole pacifica che intendono praticare una legittima e democratica contestazione vi si mescolano dentro delinquenti che sfruttando la confusione mettono in atto le loro azioni criminali, lancio di pietre, vetrine sfondate, macchine distrutte e incendiate per non aggiungere altro che potrebbe minare la discussione vanno fermate con il massimo del rigore e che nessuna "parte colorata" si metta a giustificare e a sminuire questi fatti. Protestare e dimostrare è un diritto e nessuno lo può impedire, distruggere, uccidere, ferire non lo è per qualsiasi motivazione. „ Io ho partecipato alla manifestazione pro Palestina di Roma ad inizio del mese.. non c'è stato nessun momento di tensione in nessun momento.. poi però ho letto della guerriglia davanti la Basilica di Santa Maria Maggiore.. Il tema è sempre lo stesso, approfittare di ogni occasione per creare scompiglio, distruggere, sfasciare ogni cosa e via.. il più delle volte chi ci rimette è il negoziante o il povero cristo che ha parcheggiato la macchina nel posto sbagliato, altre volte invece ci va di mezzo il conducente di un un pullman a poco dalla pensione.. Tutto questo è davvero deprimente. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 22:40
“ Io chiuderei le opposte tifoserie negli stadi, e poi annuncerei dagli altoparlanti che solo l'ultimo sopravvissuto potrà uscire, e sarà libero e non imputabile di alcun reato compiuto all'interno dello stadio. „ L'ho sempre pensata in modo molto simile! Senonché all'ultimo sopravvissuto avrei mentito ... gli sparerei un colpo alla nuca. |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 22:54
 mi sembra un tantino esagerato |
| inviato il 23 Ottobre 2025 ore 22:56
Io ho solo scritto quello che annuncerei, mica quello che farei. |
| inviato il 24 Ottobre 2025 ore 0:16
Certo che sono delinquenti, ma il sistema non apprezza gli inevitabili paragoni, quindi diventano ultras che sembra una cosa più innocua. |
| inviato il 24 Ottobre 2025 ore 8:37
I due termini, ultras e delinquenti, sono ormai del tutto equivalenti. | |

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